Consiglio comunale, approvato il Piano ARO sui rifiuti
- Dettagli
- Pubblicato Sabato, 09 Maggio 2015 00:18
- Scritto da Gianni Nicastro
di Gianni Nicastro
Il consiglio comunale dell’altro ieri ha approvato tutti gli atti preparati dall’ARO BA/7 che riguardano la gestione dei rifiuti e dell’igiene urbana per nove anni nei sei comuni che lo compongono: Rutigliano, Capurso, Noicattaro, Cellamare, Triggiano e Valenzano. Ad approvarli (l’opposizione ha votato contro) è stata la maggioranza e Nicola Giampaolo che, seduto tra i banchi dell’amministrazione, ha alzato la mano fino quasi a toccare le luci pendenti della sala consiliare. Un voto favorevole tanto plateale quanto ignaro dei contenuti del Piano industriale. Una scarsa conoscenza degli atti comune a tutta la maggioranza, responsabile di averli approvati e di averlo fatto esclusivamente sulla base della fiducia nel sindaco Roberto Romagno.
La fede nel sindaco
Tutti gli interventi degli esponenti della maggioranza sono stati, infatti, solo ed esclusiva professione di fede nelle capacità del sindaco. «Noi l’apprezziamo sindaco e apprezziamo il suo impegno e il nostro parere è favorevole» ha detto la consigliera di FI Rosa Romito. «Il sindaco ha assunto l’impegno che Rutigliano non andrà indietro rispetto ai risultati raggiunti» ha detto il fedele consigliere Franco Delliturri (ora, candidato alla regione, ancora più fedele), aggiungendo che «l’impegno del sindaco è quello che nel bando deve essere esteso il servizio anche all’esterno del centro urbano e che vengano eliminate le campane del vetro».
Come farà il sindaco a mantenere questo impegno a fronte di un piano, da lui stesso approvato, che mantiene a Rutigliano la raccolta stradale del vetro (A Capurso e Triggiano, invece, è domestica), non si sa. La stessa cosa dicasi per il servizio nelle aree esterne al centro abitato, su cui il “Disciplinare Tecnico-Prestazionale -Rutigliano” prevede il compostaggio domestico dell’organico (saranno distribuite alle famiglie residenti nell’agro 60 compostiere da 330 lt) e la raccolta di secco indifferenziato, carta e plastica-multimateriale da effettuare con il posizionamento, sulla strada, di 81 contenitori da 1.100 lt.
Aspettiamoci 81 micro discariche a cielo aperto disseminate nell’agro rutiglianese dove, probabilmente, si infileranno anche i rifiuti speciali delle attività artigianali e produttive che vorranno abbattere i costi dello smaltimento dei loro rifiuti. Ma, è chiaro, il sindaco, con le sue capacità, e forte della fede dei suoi consiglieri, nel 2020 impedirà che tutto questo accada.
Richiesta di rinvio
Torniamo al consiglio comunale. Oronzo Valentini, dopo l’intervento introduttivo del sindaco, ha chiesto il rinvio dei tre punti ARO all’ordine del giorno per il poco tempo avuto a disposizione nello studio di atti corposi, oltre che numerosi, dalle caratteristiche squisitamente tecniche. Una richiesta che il consigliere ha motivato, anche, con l’importanza degli atti in discussione e l’impatto che avranno sulla futura gestione dei rifiuti.
Richiesta che il sindaco ha respinto dicendo che il rinvio non cambierebbe nulla, che le posizione di minoranza e maggioranza comunque si ripresenterebbero uguali. Tra l’altro «non si possono apportare modifiche al Piano industriale» ha argomentato Roberto Romagno, piano «che è stato fatto sulla base di parametri fissati nella legge». Una frase che ricorda quella detta ai commercianti in sala consiliare nel 2013 in riferimento ai parametri inamovibili della TARES che, invece, allora potevano non essere applicati insieme alla stessa TARES.
Al consigliere del NCD, poi, la maggioranza ha contestato il comportamento offensivo che avrebbe avuto nella commissione consiliare qualche giorno prima, rispetto al quale Valentini giovedì scorso ha chiesto scusa. «Se ho offeso qualche mio collega -ha detto- me ne dolgo tantissimo, le mie intenzioni erano e sono buone».
La critica più insistente che l’opposizione ha mosso al sindaco è stata quella di aver fatto tutto da solo, di aver tenuto fuori tutti -commissione e consiglio comunale- dalla discussione e formazione del Piano industriale che lui ha condiviso solo con gli altri cinque sindaci dell’ARO.
Nicola Giampaolo ha fatto l’opposizione all’opposizione, ha contestato ai cinque consiglieri di “Vuoi vedere che...” «la poca serenità e chiarezza» tra di loro rimproverando a Minguccio Altieri di avere, in commissione, dato ragione al sindaco, di averlo quasi appoggiato sul Piano Industriale, cosa smentita in aula dallo stesso Altieri.
L’ex candidato sindaco “contro le mafie” si è detto «soddisfatto dell’intervento del sindaco» e ha ribadito, con la sua solita enfasi oratoria, che «questo provvedimento deve essere approvato immediatamente e ha il mio pieno appoggio».
«Ero già confuso quando è cominciato il consiglio comunale, dopo questo teatrino le idee sono ancora più confuse», ha esordito così Giuseppe Valenzano, assessore metropolitano, quando ha preso la parola sul primo punto, quello sulla Carta dei Servizi della gestione dei rifiuti e dell’igiene urbana. Su questa “Carta” in commissione ha espresso tante perplessità «sulle quali non ho avuta nessuna risposta» ha aggiunto il consigliere del PD.
«Quello che è fatto è fatto» ha detto in uno dei suoi interventi un disarmante e rassegnato Franco Delliturri, l’unico che della maggioranza ha approssimato una analisi sui costi della gestione dei rifiuti a Rutigliano confondendo i 2.880.000 euro dell’imponibile TARI con il costo dell’appalto che il comune paga alla ditta Gassi-Esposito. Da questa confusione il consigliere del MAR fa derivare che il costo a base d’asta dell’appalto ARO (3.076.000 euro) sia di solo 300mila euro più alto, in polemica con Valentini che sosteneva un aumento del costo di circa 1milione di euro.
A parte il fatto che la differenza dei due costi e di 196mila euro in più per l’appalto ARO, a quei 3milioni di euro vanno aggiunti tutta una serie di altri costi che, in parte, sono stati elencati da Valentini in consiglio comunale, ai quali vanno sommati i “Costi Comuni” (CC), voce del “prospetto economico-finanziario” TARI che nel 2013, con la TARES, ha toccato i 200mila euro, nel 2014 è stata di 144mila euro. Con questi ulteriori costi, a quei 3milioni di euro, si aggiungerebbero altri circa 300mila euro. Un’analisi azzardata, dunque, una ingenuità che non ci saremmo aspettati da uno che sta nella politica e nelle istituzioni locali da vent’anni e forse più.
E a proposito di costi della gestione ARO, analizzati da Rutiglianoonline in un altro articolo (qui), Delliturri e l’ass. Pinuccio Valenzano sperano, hanno fede, nelle offerte al ribasso in una gara d’appalto basata sull’offerta economicamente più vantaggiosa che, è risaputo, insieme all’importo messo a base d’asta, considera altri parametri (tecnici e migliorativi), per cui può capitare che vinca chi offre meno ribasso ma migliori servizi, come è successo nel 2011 a Rutigliano proprio con l’appalto sui rifiuti.
Infine, il Piano industriale ARO della futura raccolta dei rifiuti e dell’igiene urbana, è stato -come detto sopra- approvato dalla maggioranza e da Nicola Giampaolo, l’opposizione ha votato contro.
L’ultimo punto all’ordine del giorno, l’aggiornamento del Piano di Protezione civile, è passato, invece, all’unanimità.