Europee, bene M5S e Lega deluse le aspettative dei colamusso-fittiani
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- Pubblicato Lunedì, 27 Maggio 2019 13:16
- Scritto da Gianni Nicastro
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di Gianni Nicastro
E’ vero, le elezione europee -come quelle politiche- sono cosa diversa dalle elezioni comunali. Ma quando si svolgono in contemporanea con le comunali, e i vari “capetti” della politica locale misurano il loro “potere” elettorale dirottando le preferenze sui politici nazionali nelle varie liste, un risvolto direttamente locale questo tipo di elezioni, certo, lo producono.
Comincio dal dato macroscopico: la Lega passa dai 75 voti delle europee del 2014 ai 2402 voti delle omologhe elezioni che si sono svolte ieri, quindi dallo 0,69% al 23,17%, un balzo del 22,48%. Straordinario, ma in linea con la vulgata salviniano-leghista che imperversa in Italia, dal Piemonte alla Sicilia, e allo stesso tempo in controtendenza rispetto al dato nazionale. A Rutigliano, infatti, la Lega non è il primo ma il secondo partito, immediatamente dietro il M5S che, con il suo 28,11%, si piazza al primo posto, in vantaggio sulla Lega di quasi 5 punti. Anche qui il risultato è in controtendenza con quello nazionale, che vede il M5S ridotto quasi alla metà (17,07%) della lega (34,33%) e passare dal primo partito delle politiche dell’anno scorso, al terzo partito delle europee 2019.
Ma a noi qui interessa il risvolto locale di queste elezioni europee, non sapendo ancora cosa sia successo nelle urne di ieri per quel che riguarda il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale.
A livello europeo qui si sono misurati i colamusso-fittiani col voto su Raffaele Fitto in FdI; un’area centrista trasversale che fa capo a all’ex vicesindaco Pasquale Redavid della coalizione amministrativa uscente e Diego Difino, leader della lista “Associazione Libertà e Progresso”, collocata nel centrosinistra, che si sono misurati su Alfonso Pisicchio (311 voti) di +Europa. La lista Italia in Comune, nella coalizione del candidato sindaco Giuseppe Valenzano, si è in qualche modo misurata sul candidato europeo Michele Abbaticchio (224 voti) anche lui di +Europa. Pure gli Altieri, Nuccio e Gianvito, si sono misurati in queste europee direttamente sul candidato leghista Massimo Casanova (426 voti).
Ora, mentre per tre di questi candidati non c’è riscontro con le europee di cinque anni fa, il riscontro lo abbiamo per il candidato Raffaele Fitto, sul quale l’area colamusso-fittiana si è sempre misurata. Il risultato dell’ex forzaitaliota, ed ex presidente della regione Puglia, è piuttosto deludente. Raffaele Fitto nel 2014 ha preso 1705 preferenze in una FI da 3024 voti; ieri, l’ex punta di diamante di Berlusconi in Puglia ha preso 765 voti di preferenza nel partito della Meloni che ne ha ottenuti complessivamente 1141. Una débâcle elettorale per chi è sempre stato convinto di avere il polso della situazione in materia di voti ed elezioni a Rutigliano. La prestazione elettorale dei colamusso-fittiani alle europee 2019 è stata, dunque, meno performante di quella delle politiche del 2018, quando gli epigoni di Fitto si sono misurati sulla fittiana lista “Noi con l’Italia”, che ha preso 883 voti. Un risultato anche allora deludente per i locali colamusso-fittiani considerando che l’inesistente FI allora li ha superati con 1145 voti.
Sul fronte opposto, c’è da segnalare, ancora, un PD che si riduce a 1726 voti partendo da un risultato ragguardevole ottenuto alle europee del 2014, quando ha preso 2803 voti; un calo, però, che è una tenuta importante del partito oggi di Nicola Zingaretti rispetto al tracollo elettorale delle politiche dell’anno scorso dovuto a un “renzismo” oggi ormai relegato alla storia.
Sul piano politico generale non si può, ovviamente, trasporre il risultato europeo su quello che potrebbe essere l’esito del risultato amministrativo. Una considerazione, comunque, si può fare. L’area delle europee 2014 più prossima all’attuale area colamusso-fittiana è quella di FI, che allora ha preso 3024 voti, voti che non sono più nelle dirette disponibilità dei locali fittiani, oltretutto orfani di un centrodestra unito. Come si ripercuoterà questo importante ridimensionamento elettorale di quell’area, e la frammentazione del centrodestra, sul risultato amministrativo che sarà scrutinato tra meno di un’ora, non lo sappiamo. Ma è un’incognita che sta, appunto, per essere risolta.