A proposito della via Scesciola nel borgo antico di Rutigliano...
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- Pubblicato Martedì, 26 Gennaio 2021 00:40
- Scritto da Vito Castiglione Minischetti
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di Vito Castiglione Minischetti*
« Ci vué ccu ttiéne a terra chiéne
chiande scéscele e mmaréne1» .
Nell’articolo pubblicato il 28 marzo 2020 su questo stesso giornale con il titolo Dell’odonomastica del Centro Storico di Rutigliano, nel quale discorrevo dell’origine storica e del significato di alcune vie situate dentro “la cerchia delle mura antiche”, avevo anche preso in esame la via Scesciola, fra le vie il cui senso si era perso ormai da diverse generazioni, e sulle quali vigeva ancora l’enigma quanto alla loro origine. Di queste, per la via Folinara e la via Ponte Latrone si è potuto, a mio modesto parere, finalmente capire e attribuire loro il vero significato. Per la via Scesciola, invece, avevo parlato di una «ipotesi sostenuta», benché alcuni documenti notarili del 14702 e del 15653, da me ritrovati, attestassero in maniera inequivocabile il riferimento al nome popolare dato al frutto “giuggiola”.
Bisognava però poter pervenire ad una spiegazione etimologicamente attendibile del termine scesciola. Il desiderio di approfondire le ricerche era motivato, oltre che dalla necessità di ritrovare gli autentici valori culturali del nostro territorio, anche dal fatto che non ho mai dato credito alla “leggenda”, diffusa anche a Rutigliano, secondo cui la parola scesciola, alias “labirinto”, fosse di derivazione araba! Perciò, al fine di sgomberare il terreno da ogni dubbio, ho cominciato le mie ricerche proprio da Parigi, presso la Biblioteca dell’"Institut du Monde Arabe" (IMA), dove specialisti di cultura e linguistica araba non ritengono affatto che la parola, come anche la fonetica, abbiano a che vedere con la lingua araba. Infatti, la traduzione araba della parola "labirinto" è متاهة (matahat), letteralmente "un insieme di strade"; sembra quindi molto lontano dalla parola scesciola o scescia.
Va detto anche che, da una attenta ricerca effettuata sulla stampa pugliese, dalla fine del XIX sino agli inizi del XXI secolo, e in numerosi testi di storia locale, non ho riscontrato alcun riferimento alla presunta etimologia araba della parola scesciola. Gli stessi studiosi locali di Minervino Murge, dove esiste un antico ed importante nucleo abitativo denominato “Borgo La Scesciola”, non ne fanno alcun cenno; meglio, la studiosa Giuseppina Perrone, nel suo libro Minervino Murge: toponomastica storica, afferma che la Scesciola: «propriamente la strada ubi dicitur la Scisciola compare per la prima volta in un atto del 1680 redatto dal notaio Antonio Grisorio, mentre in un altro documento del 1721 compare la «strada delle Scesciole». [...] Come detto nei toponimi rurali, il toponimo Scesciola deriverebbe dal nome scientifico latino Ziziphum, divenuto jujuba nello spagnolo, ma a sua volta derivato dal greco ‘zizyphon’ o direttamente dal gr. tardo ζίζυλά, diventato scèscele in molti dialetti meridionali, col significato di giuggiolo o di carrubo. Da fitonimo è diventato toponimo e poi anche antroponimo»4.
L’inattendibile origine araba della parola scesciola, in verità, è stata attribuita in tempi recenti, quando sul sito della ProLoco di Minervino Murge stesso viene pubblicato testualmente: «Il termine Scesciola è di etimologia araba, infatti lo ritroviamo in zone invase anticamente dagli arabi: come Ruvo, Bitonto e Giovinazzo [?]. La Scesciola o Scescia significa "labirinto" per indicare borghi intersecati da stradine e vicoli.»5 E, come spesso accade in questo genere di cose, soprattutto grazie ai social network, l’informazione è stata immediatamente ripresa, sic et simpliciter, a pag. 90, nel libro di Maddalena Malcangio, La Puglia nel periodo dei Saraceni: L’arabo in movimento tra classicismo e social network (2014), da cui poi hanno attinto taluni cultori di storia locale rievocando finanche un legame fra il labirinto di viuzze, rampe di accesso alle abitazioni e la kasbah araba.
Per cui mi sembra fondamentale che si possa giungere ad una compiuta definizione del termine scesciola, non solo per la nostra odonomastica cittadina ma anche perché lo stesso odonimo (lo si trova anche al plurale) era ed è largamente diffuso nei borghi antichi di numerose città quali, Barletta (attuale via Albamonte), Bitonto, Casamassima, Ceglie del Campo, Gravina (lama), Minervino Murge, Noci (attuale via Piave), Putignano, Ruvo di Puglia (via e contrada), Sannicandro di Bari, e anche a Ginosa, nelle vigne del Marchese di Alcanices, si ha traccia dell’agro detto «Pozzo della Scesciola (giuggiola)», ecc.
Pertanto, come per la via Folinara, anche in questo caso la lingua greca ci viene in aiuto e ci informa che il termine “scesciola” ha origine, attraverso un semplice svolgimento, direttamente dal gr. tardo ζ ί ζ υ λ ά (zízylá) e più esattamente da ζ ί ζ υ φ ο ν (zízyphon) «frutto dell’albero del giuggiolo»; in latino “ziziphus” (albero) o “ziziphum” (frutto), divenuto poi in latino medievale “jujubum / jujuba”. Come si giunge poi alla parola popolare pugliese di scesciola/e? Propriamente dal provenzale “jujube” − e non dallo spagnolo, poiché la consonante “j” in spagnolo suona “xot̪a” − dove la “j” diventa “sc(e)” (altre var.: gigoulo, chichoulo, fr. gingiole, sempre dal lat. vulg. zīzula, der. Zīzupus/ziziphus); salent. scìsciula, scèsciula; ital. giùggiola; e, nella parlata dialettale rutiglianese: scèscele.
La dimostrazione, infine, è data non solo dagli inconfutabili riferimenti notarili sopra citati (vedi nota 2 e 3) oltre che dall’etimologia, come abbiamo visto, ma anche dalla presenza della voce “scesciola” nei vocabolari dialettali pugliesi, come, ad esempio, il Lessico minervinese di A. Campanile, Palo del Colle, Liantonio, 1975, il Vocabolario del dialetto tarantino di D. L. De Vincentiis, Taranto 1872 e Il dialetto manfredoniano, ossia Dizionario dei vocaboli usati dal popolo di Manfredonia... di L. Pascale, Firenze 1931, nei quali la parola “scesciola” è tradotta in italiano: «giùggiola, zizola, zizifa, frutta del giuggiolo», viceversa, nel Dizionario italiano-leveranese di M. Caputo, Lecce 2015, la traduzione dall’italiano “giuggiola” è in salentino scìsciula.
Ed è proprio il Salento ad essere stato la “conca d’oro” del giuggiolo, precisamente nel territorio di Leverano, la cui essenza si è poi diffusa in altre zone della Puglia ed in particolare in Terra di Bari. Per cui, anche a Rutigliano, i nostri antenati hanno voluto ricordare nel marmo questo frutto prelibato e virtuoso, originario dell’Oriente, la cui coltivazione era principalmente a carattere familiare e del quale sono rimaste oggi deboli testimonianze.
Di tutto ciò non rimane − parafrasando Umberto Eco ne Il nome della rosa − che il nome: Stat jujuba pristina nomine... (L’antica scesciola rimane, ora, solo nel nome).
* ex conservatore della Bibliothèque nationale de France.
P. S. Desidero ringraziare particolarmente le Biblioteche Comunali di Barletta, Bitonto e Leverano per la cortesia e la disponibilità dimostratemi.
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1 “Se vuoi tener la terra piena pianta giuggiolo ed amarena”, cfr. G. Cassano, « Pagine di folklore tarantino», in Taras, Anno III, 1928, n° 1-4, p. 39.
2 A Barletta, l’attuale via Albamonte era detta «strada della Scesciola» che prendeva nome da un giardino [di giuggiole] esistente (da un atto del notaio Francesco Antonio Coppetta datato 3 settembre 1470).
3 Da un documento catastale di Lequile (Lecce) del 1565, si può leggere: «... feudo detto li Paduli, congiunto al casale di Lequile, che confina con il feudo di S. Pietro “de Lama” e con il territorio di Lecce, [che risulta] variamente composto da terre seminatorie e vigne a tratti “padulegna”, spesso “consumate” con numerosi alberi di “scesciole” o “giuggiole” ma pochi di olive e alberi comuni (fichi, ecc.)». Cfr. G. Conte, il catasto di Lequile del 1565, in : A tre miglia dalla città. L’antico casale di Lequile, Galatone, Arti Grafiche Meridionali, 2006, p. 185, ripreso da: A. Spagnoletti, in : La Puglia : un profilo per i beni culturali, MiBACT, 2018, p. 83.
4 G. Perrone, Minervino Murge: toponomastica storica, Barletta : Ed. Rotas, 2018, pp. 248-249. Vedi anche: C. Elifani, Sulle orme dell’antico feudo: archi e madonne a Minervino Murge. https://caterinaelifani-2.atavist.com/
5 http://web.tiscali.it/ProLocoMinervino_M/doc/scesciola.htm