L’antifascismo di Alfredo Violante omesso nel suo paese
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- Pubblicato Venerdì, 25 Aprile 2025 17:10
- Scritto da Gianni Nicastro
di Gianni Nicastro
«Il 25 aprile non è solo un atto di memoria ma è l'occasione per rinnovare una scelta: stare dalla parte della libertà, dell'uguaglianza e dell'antifascismo onorando l'impegno di chi ha sacrificato la propria vita per portare a pieno compimento questi valori».
Questo è quello che ha scritto il sindaco di Rutigliano, Giuseppe Valenzano, stamattina in un post sulla sua pagina Facebook. In effetti, stamattina alle 10:00 c’è stata la rituale deposizione di una corona di alloro sotto la lapide di Alfredo Violante nella piazza a lui dedicata.
Alfredo Violante ha combattuto il fascismo e da antifascista qual era è entrato nella Resistenza nel 1943. Che questo martire della libertà, nostro concittadino, sia stato antifascista è una verità storica che si riscontra dappertutto, basta farsi un giro su internet e digitare il nome Alfredo Violante.
Wikipedia
«Violante fu costretto ad abbandonare la Puglia a causa delle intimidazioni e le minacce degli squadristi al soldo della polizia fascista e, nel 1926, si stabilì a Milano (…)».
«Nell'estate del 1943 entrò nella Resistenza italiana, fondò il "Partito progressista italiano Alta Italia (…).
Violante fu dapprima detenuto nel carcere di San Vittore, poi nel campo di Fossoli, infine nel giugno del 1944 trasferito nel campo di concentramento di Mauthausen-Gusen. Venne ucciso in una camera a gas il 24 aprile del 1945».
https://it.wikipedia.org/wiki/Alfredo_Violante
Scaffale
«Alfredo Violante
La figura di Alfredo Violante, cristallino modello di patriota antifascista»
Dalla presentazione del libro “Alfredo Violante nel cinquantesimo anniversario della morte” (1995) di Antonio Fanizzi.
https://www.scaffale.org/home-fanizzi-antonio
Liber Liber
“Alfredo Violante (Rutigliano, 25 ottobre 1888 – Mauthausen, 24 aprile 1945) è stato un giornalista e antifascista italiano”.
https://liberliber.it/autori/autori-v/alfredo-violante/
Bari Sera New
«L’Antifascista pugliese Violante riscoperto a Milano
La storia drammatica di Alfredo Violante era venuta maggiormente alla luce a marzo 2019, allorquando il ricercatore storico e giornalista Luca De Ceglia rinvenne nel mercatino dell’usato di Bisceglie un ampio carteggio dell’antifascista di Rutigliano».
https://bariseranews.it/2021/12/30/lantifascista-pugliese-violante-riscoperto-a-milano/
Pietre d’inciampo Milano
«Alfredo Violante
Nato il 25/10/1888 a Rutigliano (BA) il 01/12/1943
Morto a Mauthausen il 24/04/1945
Motivo dell'arresto: persecuzione politica
Nel 1943 entra nella resistenza italiana…»
https://www.pietredinciampomilano.it/singolo-deportato/?ricerca=194
Queste sono solo alcune delle migliaia di articoli, recensioni e citazioni sull’essere antifascista di Alfredo Violante. A Rutigliano, invece, la targa marmorea che lo ricorda dice un’altra cosa: «in memoria di Alfredo Violante Giornalista e Patriota Rutigliano 1888 Mauthausen 1945». Perché questa riduzione dell’identità di Alfredo Violante? Perché a Rutigliano non gli è stato riconosciuto il suo essere antifascista insieme all’essere patriota e giornalista? Perché questa omissione? Quell’epigrafe, così formulata, ritengo faccia un grande torto alla storia e alla memoria di un uomo che ha combattuto il fascismo fino a morirne. E' vero che "patrioti" venivano definiti i partigiani, che si battevano per la libertà della patria, si battevano per liberare la patria dal fascismo. I partigiani erano patrioti antifascisti. Patria e patriottismo sono concetti utilizati anche dal fascismo e dalla destra italiana che oggi governa il paese.
Del resto, se Alfredo Violante non fosse stato un antifascista, un oppositore del nazifascismo, perché sarebbe stato prima arrestato, dai fascisti, poi deportato a Mauthausen dai nazisti e, appresso, ucciso in una camera a gas? I fascisti non perseguitavano, e i nazisti non sterminavano, i giornalisti e i patrioti in quanto tali; li arrestavano e sterminavano in quanto oppositori del nazifascismo.
Non si capisce davvero quale sia stato lo scopo, l’utilità, di una simile omissione su una lapide che ha il compito di fissare per sempre il ricordo, la memoria di un uomo, nel nostro caso, di Alfredo Violante che certo è stato giornalista, certo è stato patriota, ma altrettanto certamente è stato antifascista.
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