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Più TARI pagata dai comuni. Rutiglianoonline solleva il caso nel 2015

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Impazza in questi giorni sui giornali il caso TARI, la tassa sulla gestione comunale dei rifiuti. A sollevare la questione -ultimamente- è stato il deputato polignanese del M5S, Giuseppe L’abbate, in una interrogazione al governo Gentiloni sulla tariffa variabile della TARI fatta pagare da alcuni comuni anche sulle pertinenze (garage, cantine, depositi…), quindi più volte, tanto quanto il numero delle pertinenze di uno stesso nucleo familiare.

Di norma, invece, la tariffa variabile si calcola -quindi si paga- solo una volta perché è in relazione al numero dei componenti il nucleo familiare. Le pertinenze si calcolano come metri quadri che si aggiungono a quelli dell'abitazione; i metri quadri, complessivamente considerati, si moltiplicano per il costo -sempre a metro quadro- indicato nella tariffa fissa, che a Rutigliano è di € 1,06 per la categoria “domestica 3”. L’errore, ripetiamo, è quello di aver fatto pagare la quota variabile sul deposito o sulla cantina o su tutti e due, facendo lievitare la TARI in modo eclatante.

Questa problematica è stata da Rutiglianoonline denunciata, giornalisticamente, il 9 gennaio 2015 (qui e qui). A Rutigliano, comunque, i contribuenti interessati all’errore sono stati pochi, un “centinaio”, secondo quanto ha risposto il responsabile comunale dell’ufficio tributi a una richiesta di informazioni da noi protocollata il 15 gennaio 2015. “Dando seguito alla sua richiesta circa le segnalazioni di applicazione della tariffa variabile della TARI per l'anno 2014 alle pertinenze, si informa che l'anomalia riscontrata era  già  all'attenzione  dell'ufficio”, scrive il 7 aprile del 2015 nella sua risposta il funzionario responsabile, aggiungendo che “il verificarsi di errori nel calcolo della tassa sulle pertinenze è la diretta conseguenza del nuovo e complicato sistema di calcolo della tassa rifiuti”.

Sulla quantità dei casi, il responsabile scrive ancora che “dalle verifiche effettuate è emerso quindi che l'errato calcolo della tassa ha riguardato solo un centinaio di cartelle rispetto alle oltre settemila utenze domestiche”. A Rutigliano, dunque, l’errore ha riguardato una esigua parte degli utenti TARI e, comunque, “al fine di evitare -si legge inoltre nella risposta del funzionario a Rutiglianoonline- pagamenti non dovuti, prima della scadenza della seconda rata (prevista al 28 febbraio) tutti i contribuenti interessati hanno ricevuto direttamente a casa il ricalcolo della TARI per l'anno 2014, che teneva conto sia del primo acconto versato che delle maggiori  somme pagate per l'anno 2013”.

Il comune di Rutigliano, quindi, ha risolto già allora il problema restituendo ai contribuenti le somme in più pagate e -gliene si deve dare atto- pure scusandosi con loro (“Egr. Contribuente … Nello scusarci per il disagio, dovuto alle nuove e più complesse modalità di calcolo della tassa, rimaniamo a Sua disposizione. Cordiali saluti. Il Funzionario Responsabile Dott. Antonio Chiantera”, dalla lettera inviata a tutti i contribuenti il 16 febbraio 2015).

Ora, l’errore c’è, lo ha ammesso il sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta nella risposta che ha dato al deputato L’Abbate qualche giorno fa in commissione finanze alla Camera, ed è un errore che interessa molti comuni. Adesso si tratta di capire cosa succederà, se i comuni restituiranno il “maltolto” ai contribuenti, in quale forma questo avverrà e come si ripercuoterà tutta questa vicenda sulla TARI del 2018.

Sembra che l'errore sulla tariffa variabile non abbia prodotto un maggior gettito di TARI nei comuni, se questo dovesse essere confermato, vorrebbe dire che, fermo restando l’imponibile TARI complessivo, c’è chi ha pagato di più e chi di meno. Potrebbe succedere che i comuni, per far quadrare il conto-TARI, siano costretti a recuperare i soldi restituiti aumentando la tariffa variabile a tutti, compresi i contribuenti che non hanno nessuna pertinenza. L'effetto paradosale sarebbe che chi ha le pertinenze e, a causa dell'errore, ha pagato di più, pagherà di meno -anche molto meno-, chi le pertinenze non ce le ha pagherà di più.

Insomma, una specie di contorsione dovuta a un sistema di calcolo -giusto sul piano del principio- che punta a far pagare di più chi più produce rifiuti, quindi i nuclei familiari più numerosi, relativamente meno chi ha più metri quadri ma pochi componenti nel proprio nucleo familiare.

Per fortuna a Rutigliano i casi di errore sono stati solo un centinaio e il fatto che si sia intervenuti nella correzione già tre anni fa dovrebbe mettere il paese al riparo da un aumento della TARI nel 2018. Dovrebbe, ma la TARI potrebbe aumentare per altri motivi. E allora, come se ne esce da questa “giostra”?

Il sistema c’è, si chiama tariffa puntuale, modalità di calcolo che fa agire la parte variabile della tariffa, quella più cara, non sul numero del nucleo familiare, ma sui rifiuti effettivamente sottratti allo smaltimento e al suo relativo costo. Un sistema che premia il contribuente che differenzia di più e meglio.
Ma di questo ce ne occuperemo più dettagliatamente in un prossimo articolo.

 

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