Riprese terrificanti di trattamenti con pesticidi a Rutigliano
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- Pubblicato Domenica, 19 Aprile 2015 14:17
- Scritto da La redazione
E’ tornato agli onori della cronaca la questione dei trattamenti fitosanitari negli impianti a ridosso delle abitazioni. Veramente, per i cittadini che lo vivono, questo problema non passa mai di moda, si presenta puntualmente ogni anno con l’inizio della campagna dell’uva da tavola.
Quest’anno a proporlo è stata l’amministrazione comunale con l’interessante iniziativa “Mitigation”, della quale abbiamo parlato in modo approfondito nella diretta in Radio 103 giovedì scorso (qui).
“Mitigation” è un insieme di buone pratiche semplicemente suggerite agli agricoltori che hanno impianti vicino, o molto vicino, alle abitazioni. Pratiche la cui attuazione è lasciata alla libera volontà degli operatori agricoli e che in gran parte sono già nell’ordinanza che regolamenta l’utilizzo dei fitofarmaci in queste particolari condizioni, la n. 88 del 27 luglio 2010. Un’ordinanza abbondantemente disattesa in questi cinque anni, tant’è che i cittadini il problema lo vivono come se quella stessa ordinanza non esistesse.
Non ci è sembrato che l’amministrazione comunale si sia posto il problema di aggiornare l’ordinanza in questione, di renderla più credibile soprattutto sul piano dei controlli, piano su cui è completamente carente. A Rutigliano ci vuole un’ordinanza che dica ai cittadini con chiarezza chi deve intervenire nel caso di inosservanza, nel caso si “pompi” i tendoni nella maniera vista nel video, si svuotino gli atomizzatori lasciandoli accesi per strada o scaricandoli strada facendo.
Di fronte a comportamenti così deleteri per l’ambiente e la salute ci vuole l’intervento immediato a chiamata da parte degli organi di polizia municipale, la sanzione, la denuncia penale e tutto quello che serve a reprimere pratiche assurdamente invasive.
L’ordinanza va cambiata, va adeguata anche alla questione dell’utilizzo dei diserbanti nel centro abitato, questione completamente inesistente in quella oggi in vigore. Quella dei diserbanti è una questione importante di cui parla anche il Piano di Azione Nazionale (PAN) da cui muove la stessa iniziativa “Mitigatione” messa in campo dall’amministrazione.
Rispetto all’ “Utilizzo dei prodotti fitosanitari ad azione erbicida” il PAN, alla lettera A.5.6.1, prescrive che “in ambiente urbano, le Autorità locali competenti per la gestione della flora infestante individuano: a) le aree dove il mezzo chimico è vietato (...)”. “in particolare -continua il PAN- sono previste le seguenti misure: - i trattamenti diserbanti sono vietati e sostituiti con metodi alternativi nelle zone frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili (...)”.
E’ compito, dunque, dell’amministrazione comunale e, in particolare, dell’assessorato all’Ambiente affrontare e risolvere questi problemi con serietà, professionalità e disponibilità al confronto con cittadini e associazioni.
Qui sotto pubblichiamo un reportage video che fa vedere come si è “pompato” e, probabilmente, si pompa ancora anche nei vigneti a ridosso delle abitazioni. C’è pure un’intervista a un cittadino che vive con la sua famiglia di fronte a un tendone di uva da tavola impiantato dopo la costruzione della loro casa, cittadino molto preoccupato per la salurte delle sue figlie.
In questo caso è il tendone che è finito su quelle case, non il contrario. Sono anni che parliamo di necessità di intervenire con una norna da inserire negli strumenti urbanistici che crei una fascia di rispetto tutta intorno alla città, fascia entro la quale dovrebbe essere vietato costruire tendoni ex novo e reimpiantare quelli che già ci sono dopo lo svellimento. L’unica agricoltura possibile in questa fascia, compresa l’uva da tavola, dovrebbe essere quella rigorosamente biologica. Anche qui, chi ha il compito di intervenire è l’amministrazione e il consiglio comunale.
Intanto il reportage e... buona visione