GRANDINE. SUI MODILI INTERVISTA ALL’ASS. REDAVID
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- Pubblicato Lunedì, 20 Giugno 2011 17:50
- Scritto da Gianni Nicastro
Stamattina il comune di Rutigliano ha approntato i moduli per le segnalazioni dei danni subiti durante la gradinata dell’8 giugno scorso. La novità è che non sono specifici per i danni in agricoltura, la segnalazione la può fare anche un qualsiasi privato cittadino che abbia subito danni alla casa, all’auto e ad altro.
Il comune di Rutigliano, insieme agli altri comuni colpiti dalla grandine, ha partecipato la settimana scorsa al “Tavolo di coordinamento” organizzato dalla Provincia di Bari per sollecitare il governo nazionale a prendere provvedimenti eccezionali sullo stato di emergenza per strutture, infrastrutture e agricoltura. Il prossimo appuntamento del tavolo provinciale è per il 27 giugno.
Sulla questione dei moduli per la segnalazione del danno e la mancanza di informazioni da parte degli uffici comunali, abbiamo intervistato l’assessore all’Agricoltura del comune di Rutigliano Pasquale Redavid. C’è da dire subito che stamattina il comune ha approntato i tanto richiesti moduli che qui sotto pubblichiamo e che possono comunque essere scaricati dal sito istituzionale dello stesso comune.
Assessore, a dodici giorni dalla violenta grandinata gli agricoltori a Rutigliano non sanno ancora come comportarsi e dove trovare i moduli per le segnalazioni. Come mai tutto questo ritardo e, cosa più importante, i moduli ci sono?
«Probabilmente c’è stato a monte l’errore di qualcuno del settore che continua a confondere quello che è successo oggi con la calamità classica. Per le calamità degli anni passati, quando su di esse c’erano i fondi, c’erano dei passaggi tecnici e temporali obbligati che oggi non ci sono. Oggi, purtroppo, non possiamo chiedere la calamità perché, nel momento in cui la chiediamo, noi non abbiamo diritto ad avere un centesimo. Quindi, oggi stiamo valutando quali sono, per la prima volta nella storia, i meccanismi tecnici da attivare per chiedere non la calamità naturale, ma l’“evento atmosferico” che è cosa di tutt’altra natura».
Per quanto riguarda, invece, i moduli.
«I moduli non è obbligatorio farli e non c’è nessun obbligo rispetto ai tempi di presentazione. In questi giorni cosa si è fatto, lei mi chiede. Sa benissimo che abbiamo fatto dei tavoli tecnici con la provincia, ci sono state le perizie regionali per la quantificazione del danno che deve essere complessivamente superiore al 30 % se no non si può fare nessun atto. Abbiamo visto che il danno è superiore a questo limite, come ha confermato la sua stessa intervista al tecnico. Poi in questi giorni, al contrario di altri comuni che hanno sbagliato a impostare i moduli sulla calamità, abbiamo visto con l’aiuto di tecnici come impostare il modulo. Il modulo in effetti non deve essere impostato sulla calamità, l’impostazione deve essere quella dell’evento atmosferico che ha colpito non solo l’agricoltura a Rutigliano.
Quello che voglio comunicarle, dunque, è proprio questo. Noi non dobbiamo parlare di calamità in agricoltura, ma di danni subiti a cose, infrastrutture e cose diverse che possono essere l’auto, la tapparella e altro. Infatti il modulo che noi abbiamo predisposto, a differenza degli altri comuni, è un modulo che non è dell’assessorato all’agricoltura, ma un modulo più generale là dove si descriveranno una serie di danni avuti non solo in campagna. Questo, ovviamente, non significa che ci sarà l’indennizzo. Purtroppo ad oggi non siamo nelle condizioni di dare un centesimo a nessuno, però stiamo facendo di tutto per cercare di salvare il salvabile, di avere qualcosa da poter distribuire dai fondi ministeriali».
Allora, per capire: il comune di Rutigliano non ha fatto la richiesta di calamità naturale, è così?
«No, no, stiamo parlando di due passaggi diversi. Oggi il fondo per la calamità naturale non esiste più, è l’Europa stessa che vieta i fondi sulla calamità. La domanda quindi non si fa più sulla calamità, ma si dice che abbiamo avuto danni provocati da avversità atmosferiche eccezionali».
Nell’eventualità ci siano dei risarcimenti, qual è il fondo da cui saranno attinte queste risorse.
«Sono fondi ad hoc, governativi».
L’agricoltore che ha avuto i danni, può segnalarli attraverso il modulo che avete messo a disposizione stamattina?
«Si. Lei ha detto bene, il modulo serve solo a segnalare perché, a seguito della segnalazione e del riconoscimento del fondo (che può avvenire tra sei, nove mesi) ovviamente si quantifica il danno subito».
C’è una scadenza per la presentazione dei moduli?
«Noi come comune ora diffondiamo i moduli e non mettiamo nessuna scadenza. Tra qualche giorno, magari, istituiamo un termine più allargato possibile in modo che noi si possa poi chiudere e fare una reale analisi del danno.
Voglio fare una raccomandazione sulla corretta definizione e descrizione del danno perché verranno effettuati dei controlli a campione sulle segnalazioni da parte di tecnici esterni incaricati dalla regione e dalla provincia».
La raccomandazione che lei sta facendo, assessore, è che i cittadini devono segnalare un danno reale perché, in caso contrario, questo potrebbe mettere in discussione l’eventuale risarcimento o, perlomeno, rendere poco credibili nel complesso le segnalazioni.
«Sicuramente, perché le perizie vengono fatte a campione, non su tutto; di fronte a una dichiarazione falsa i periti potrebbero declassare tutto. Comunque, la cosa diversa che abbiamo fatto noi come comune (e sicuramente lo faranno anche gli altri) è quella che non andiamo solo a fare una richiesta di danno per infrastrutture agricole, ma anche per quelle civili perché uno può aver avuto l’auto danneggiata, il lucernaio, la tapparella e così via».
Assessore Redavid, lo stato di calamità naturale è indispensabile che la regione lo dichiari perché chi ha stipulato polizze venga risarcito dalle assicurazioni. La regione deve, dunque, deliberare lo stato di calamità naturale, è così o no?
«Certo è corretto quello che dice ed è la questione del 30 % minimo sull’intero territorio. Su questo possiamo, credo, tranquillizzare coloro che hanno fatto l’assicurazione perché almeno sul territorio di Rutigliano abbiamo superato il 30 %. Quindi coloro che hanno fatto l’assicurazione possono certamente fare subito richiesta se non l’hanno già fatta».
Ci dica quale sarà il seguito della verifica che c’è stata da parte del tecnico regionale la settimana scorsa. Il dott. Maizza già nell’intervista ha detto che Rutigliano ha superato la soglia minima del danno, questo cosa significa, che ci sarà un risarcimento almeno sulle strutture danneggiate?
«Ci può essere il risarcimento certo degli assicurati sul prodotto, e su questo non c’è ombra di dubbio. Per le infrastrutture, come dicevo, sia agricole che private, c’è bisogno dell’istituzione del fondo che è di esclusiva competenza governativa. Questi sono i passaggi che noi stiamo facendo e che sono, ovviamente, molto più delicati e complessi».