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Azetium. Dichiarazione di interesse culturale, avviato il procedimento

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castiello-bene-culturale


di Gianni Nicastro

La Soprintendenza Archeologica Belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bari, il 29 novembre scorso, ha avviato il procedimento di interesse culturale dell’area archeologica di Castiello, area che custodisce i resti dell’antica città peuceta di Azetium, “in vita fra il IV secolo a. C.  e la tarda età imperiale e con tracce di frequentazione precedenti, riferibili ad età neolitica, protostorica ed arcaica (dal VI millennio a. C. al V sec. a. C.)”, si legge nel decreto del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali dell’8 marzo 1990, decreto che è stato annullato e sostituito dal procedimento avviato con la comunicazione del 29.11.2018.

Un decisivo passo avanti, dunque, verso una maggiore tutela dell’area archeologica da sempre presa d’assalto dalle attività agricole, regolari e irregolari, come i profondi scassi per impiantare tendoni di uva da tavola che hanno frantumato, negli anni, un immenso patrimonio archeologico fatto di tegole e vasi. La stessa muraglia (IV secolo a. C.), eretta in difesa della città di Azetium, versa in condizioni disastrose per i crolli causati non solo dal tempo e dalla vegetazione infestante, ma anche dalle invasive attività agricole spesso illegali, come quella denunciata da Rutiglianoonline a febbraio scorso (qui).

La soprintendenza fa sapere ai circa 560 proprietari dei suoli “che qualsiasi intervento sugli immobili in questione dovrà ottenere la preventiva autorizzazione della Scrivente”, cioè della stessa Soprintendenza Archeologica, si legge nella comunicazione che sarà stata probabilmente notificata a tutti i proprietari. Di certo è stata notificata ai sindaci di Rutigliano, Noicattaro e Mola di Bari, che sono stati invitati “a vigilare affinché non siano intraprese iniziative che possano pregiudicare la salvaguardia del bene in parola”.

Azetium, si legge ancora nella comunicazione, è “un centro di eccezionale interesse storico-archeologico-topografico, non solo per gli importanti rinvenimenti già effettuati, ma soprattutto per la possibilità che offre, attraverso l’indagine sistematica, di conoscere nella sua interezza la fisionomia di un abitato antico, di cogliere i mutamenti e le evoluzioni attraverso le diverse fasi di popolamento, di stabilire precisi rapporti fra le emergenze archeologiche e quanto riferito dalle fonti antiche riguardo alla storia, all’economia e al sistema viario della Puglia romana”.

Gli aventi diritto, cioè i proprietari dei suoli, possono  fare richiesta di accesso “agli atti istruttori e procedimentali” e possono presentare “memorie scritte e documenti, ove pertinenti l’oggetto del procedimento”. la comunicazione ribadisce, ancora una volta, che “qualsiasi intervento sull’immobile in questione dovrà ottenere il preventivo parere della Soprintendenza Archeologica” per la Città metropolitana di Bari.

La notizia della dichiarazione di interesse culturale sull’area di Castiello è importane anche alla luce degli espropri che la stessa Soprintendenza ha pianificato nel 1995 e portato parzialmente a termine nel 2013-2014. Si tratta di circa 60.000 metri quadri già di proprietà del demanio su oltre 150.000 metri quadri interessati dal decreto del 29 settembre 1995 del Ministero dei Beni Culturali.

Sugli espropri dei suoli dell’area archeologica di Castiello, sui suoli già del demanio, sullo stato attuale di questi suoli e sulla possibilità che su di essi si possa già oggi lavorare per istituire il parco archeologico dell’area di Azetium, a breve sarà, su questo giornale, pubblicato un articolo-inchiesta.

Foto articolo. Panoramica dell'area archeologica ricavata da una ripresa
col drone fatta da Vito Losito. Si vede parte della muraglia e i setti murari interni alla città archeologica.


 

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