Lettera aperta di un cittadino alla Segreteria della Lega-Salvini Premier-Rutigliano
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- Pubblicato Giovedì, 08 Marzo 2018 15:54
- Scritto da Lettera aperta
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Gentili concittadini leghisti,
ho letto con molta attenzione la vostra entusiastica nota politica a margine del risultato elettorale della scorsa domenica in cui affermate, con curioso tripudio e allo stesso tempo con sottile e malcelato livore, alcune "verità" per nulla condivisibili e talvolta francamente imbarazzanti.
Lungi da me l'idea o la presunzione di essere un analista politico, mi limito a farvi notare, qualora qualcuno di voi l'avesse dimenticato, che si è votato con il sistema elettorale Rosatellum bis, che non prevede alcun premio di maggioranza per chi riceve più voti; nessuno ha dunque vinto le ultime elezioni politiche in quanto nessuno degli schieramenti o dei singoli partiti ha la possibilità di avere una maggioranza assoluta in Parlamento tale da poter dar vita a un governo stabile ed autonomo.
Analizzando il dato elettorale della nostra ridente cittadina e sorvolando sul "botto" del Movimento 5 Stelle e sul lento declino del centrosinistra, va rilevato come la coalizione di centrodestra abbia perso, rispetto alle precedenti elezioni politiche del 2013, il 2,87% nei collegi della Camera e l’1,75 in quelli del Senato; ciò significa che la geniale "iniezione leghista", a livello locale, non solo è stata penalizzante in termini numerici per il centrodestra ma ha di fatto generato una crisi di coscienza e più di un turbamento tra gli elettori moderati di quell’area politica.
Aver sbandierato, poi, con orgoglio campanilistico la blindatissima visita del segretario della Lega Nazionale (all’uopo redenta e de-nordizzata), audace “promising man” dei salotti televisivi, ma anche noto frequentatore di baccanali xenofobi intrisi di becero ed ignorante antimeridionalismo, mi sembra francamente al limite del masochismo e dell’incoerenza. Ma questi si sa sono solo punti vista personali che riguardano il cristiano sentire di ognuno di noi.
Darsi vanto, invece, d'essere i protagonisti di una vittoria inesistente mi sembra un giochino cosi infantile che anche i cittadini meno interessati alle vicende politiche sono riusciti facilmente a comprendere. Soprattutto se una così bruciante sconfitta personale, anziché essere elaborata criticamente nelle sue cause e nei suoi effetti, risulta artatamente contraffatta come il trampolino di lancio per una facile vittoria alle prossime elezioni cittadine.
Accreditarsi sin d’ora come il dominus politico della città, irridere già, gli altri competitori interni all’area di centrodestra, derubricandoli come “fenomeni locali” (gli stessi magari che sono nella sostanza i veri padroni del vapore o quelli con cui solo qualche tempo fa si convolava a nozze politiche o si saltellava allegramente) è il più miope e autolesionista tra gli esercizi politici possibili, così come penso, sia puro dilettantismo o dissennata protervia non considerare che alla prossima tornata elettorale i veri fenomeni potrebbero essere quelli “tinti di giallo”.
Ciò che rimane però, è un senso di sgomento intellettuale, per la distanza abissale che intercorre tra le parole dette e scritte e la verità dei fatti. Penso sinceramente che si possa con fierezza partecipare e perdere con onore una campagna elettorale, con comprensibile amarezza ma con l'orgoglio d'aver mantenuto fede alle proprie idee perdere pure un seggio parlamentare che si riteneva arcisicuro, ma raccontare alla gente e a se stessi verità capovolte, questo no, questo significa perdere il contegno personale, che non deve e non può permettersi chi si è proposto e si è elevato più di una volta a voler rappresentare migliaia di individui.
Tanto vi dovevo.
Alberto N.