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L'Abbate e Scagliusi (M5S) su xylella e morti sospette al "Perrino""

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labbate scagliusi


AFFAIRE XYLELLA: L’ACCADEMIA NAZIONALE DELL’OLIVO E DELL’OLIO CERTIFICA CHE IL BATTERIO NON INTACCA I PRODOTTI

La prestigiosa Accademia risponde alla richiesta del deputato L’Abbate (M5S) a tutela dei produttori e commercianti pugliesi, rimasti inascoltati dal Governo Renzi nel fronteggiare le “guerre commerciali” dei partner esteri

L’infezione da Xylella fastidiosa non pregiudica le qualità chimiche ed organolettiche degli oli estratti alberi infetti e, quest’ultimi, non sono veicolo della stessa infezione. A sancirlo definitivamente è l’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio interpellata dal deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera. Con il diffondersi del batterio, infatti, è partita anche una vera e propria guerra commerciale, come lamentato dagli stessi produttori ed esportatori, verso i prodotti pugliesi. Un pericolo per l’intera economia agricola della regione che il parlamentare 5 Stelle portò all’attenzione del Governo di Matteo Renzi già nel giugno scorso chiedendo di porre fine ai comportamenti degli importatori che spesso travalicavano quello che, per la scienza, è il reale e potenziale impatto del batterio Xylella.

“Con la mia interpellanza urgente, chiedevo al Governo di scendere affianco ai produttori e commercianti pugliesi, non lasciandoli soli a fronteggiare le richieste di chiarimenti – dichiara Giuseppe L’Abbate (M5S) – Purtroppo, il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo non prese posizione e affermò che gli operatori potevano cercare da sé dall’EFSA le risposte per certificare ai partner commerciali esteri che il batterio Xylella non ha nulla a che vedere con i prodotti agricoli finali. Un atteggiamento incredibile da parte di chi dovrebbe tutelare i nostri agricoltori ed esportatori nelle sedi internazionali. Per questo, ho indirizzato una richiesta formale all’Accademia che ci ha risposto in maniera ufficiale: ora – conclude il deputato 5 Stelle – tutti i commercianti di olio hanno a disposizione una documentazione scientifica da poter mostrare per fronteggiare le possibili speculazioni commerciali. Una documentazione a loro completo servizio: basterà contattarmi e gliela invierò”.

L’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio, fondata nel 1960 a Spoleto, conta ben 230 soci tra giuristi, economisti, tecnologi, agronomi, industriali, addetti al marketing, museologi, chimici, dirigenti di istituzioni pubbliche e private, ricercatori, docenti e divulgatori. Numerosi sono gli stranieri che appartengono all’Accademia: greci, spagnoli, argentini, israeliani, rumeni. Tra gli scopi: la promozione di studi, ricerche e discussioni sui maggiori problemi concernenti l’olivo ed i suoi prodotti, l’organizzazione di convegni, seminari e la trattazione dei più vitali problemi di ordine tecnico-economico, giuridico e nutrizionale nel quadro dell’agricoltura e dell'economia nazionale ed internazionale. Queste le risposte ai quesiti del parlamentare pugliese L’Abbate (M5S), sentiti i proff. Serviti (Univ. Perugia) e Martelli (Univ. Bari) nonché il Consiglio accademico: “Vi è l’assoluta impossibilità di crescita e diffusione dell’eventuale batterio Xylella fastidiosa nel prodotto finito, olio extravergine, in grado di contaminare la pianta. Di conseguenza oli provenienti da aree considerate infette non potranno essere considerati fonti di contaminazione batterica per altre piante di olivo e tanto meno per il consumatore. In definitiva, non vi è alcun rischio che l’olio estratto da olive prodotte da alberi infetti possa diventare veicolo di Xylella fastidiosa”. Inoltre, “tutte le tipologie commerciali di oli estratti dalle olive provenienti da materie prime prodotte in Italia sono da ritenersi sicure dal punto di vista di eventuali contaminazioni biologiche comprese quelle di fatto impossibili da Xylella fastidiosa e quindi idonee al consumo umano e non vi sono evidenze di modifiche qualitative nel profilo dell’olio causate dal batterio”.

La nota del Presidente dell’Accademia, prof. Riccardo Gucci, si conclude con un invito, fortemente sentito da tutta la comunità scientifica ed accademica pugliese e ribadita più volte dal deputato 5 Stelle al Governo regionale negli ultimi due anni: ovvero l’importanza che vengano immediatamente avviati dei programmi di ricerca sul batterio ed i suoi effetti.

Inviato da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate


 

BRINDISI: SULLE MORTI SOSPETTE IL M5S CHIEDE ISPEZIONI OSPEDALIERE

Scoppia il caso delle morti sospette al Perrino, la procura apre un fascicolo. Il M5S chiede al Ministro Lorenzin ispezioni dei carabinieri presso gli ospedali di Brindisi e Ceglie Messapica. Il deputato Scagliusi (M5S): “il Governo Renzi vuole distruggere la sanità pubblica”

In questi ultimi giorni è balzato agli onori delle cronache il caso delle diciannove morti “sospette” verificatesi negli ospedali Perrino di Brindisi e al centro Neurolesi di Ceglie Messapica (BR) tra il 2013 e il 2014. La morte pare essere riconducibile ad un’infezione nosocomiale da Klebsiella pneumonia. Negli ultimi quattro mesi, da maggio e settembre, i casi di infezione accertati sono stati 37. Purtroppo, non è ancora chiaro se siano state adottate misure atte a prevenire il diffondersi dell’infezione, né risulta se la direzione sanitaria abbia o meno intrapreso le necessarie verifiche sull’ambiente delle sale operatorie. La procura di Brindisi ha recentemente aperto un fascicolo per approfondire la vicenda, a seguito dell’esposto dei familiari di alcuni pazienti deceduti, e la direzione generale dell’ASL ha istituito una task force per verificare quali possano essere stati i fattori che hanno provocato le infezioni. Al momento pare non ci siano iscritti nel registro degli indagati, né ipotesi di reato.

“Purtroppo, molti casi non dipendono da errori medici – dichiara il deputato pugliese Emanuele Scagliusi (M5S) - ma dalle condizioni deficitarie delle strutture ospedaliere, nonché dal deficit nelle costruzioni e dalla loro mancata manutenzione. A tal proposito insieme al mio collega della Commissione Giustizia Andrea Colletti (M5S), avvocato esperto in malasanità, abbiamo chiesto immediatamente al Ministero della Salute se intenda disporre un’ispezione del comando dei carabinieri per la tutela della salute con relativa relazione, da rendere pubblica, presso gli ospedali Perrino di Brindisi e centro neurolesi di Ceglie Messapica e se intenda accertarsi che attualmente siano assicurati adeguati livelli di sterilizzazione e sanificazione degli ambienti operatori e post-operatori”.

In base a quanto disposto dalla delibera ASL n. 675 del 25 giugno 2012, la comunicazione delle infezioni avvenute nei siti chirurgici deve avvenire entro 48 ore. Tuttavia, nonostante vi siano state 37 infezioni contratte da maggio a settembre, la prima segnalazione sarebbe arrivata solo il 5 ottobre scorso.

“Ormai, pare che questo Governo a guida Renzi voglia definitivamente distruggere la sanità pubblica – continua Scagliusi (M5S) – Lo dimostrano le dichiarazioni di queste ultime ore che arrivano dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, secondo cui ‘basterebbe tagliare 30 miliardi di sprechi per avere un Servizio Sanitario Nazionale da sogno’. Ecco, lo dica a quelle famiglie che hanno dovuto soffrire e soffrono ancora oggi per i decessi del Perrino. Chissà, se il ministro Lorenzin è mai entrata in un ospedale pubblico italiano per avere delle cure o se ha mai portato un suo familiare in una struttura ospedaliera pubblica; chissà se mai lo farà. Ecco è proprio questo il distacco dalla realtà che noi rimproveriamo alla vecchia politica. Dal canto nostro, non demordiamo nella nostra battaglia a tutela dei cittadini che, lo ricordo, – conclude il deputato pugliese 5 Stelle - sono i fruitori ma soprattutto i finanziatori della sanità pubblica”.

Inviato da Vito Galluzzi
Assistente Parlamentare del Deputato Scagliusi Emanuele

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