Città Metropolitana, Bilancio 2014 e Centri per l’Impiego
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- Pubblicato Mercoledì, 10 Giugno 2015 10:35
- Scritto da Michele Pesce
di Michele Pesce
Si è tenuta lunedì mattina a Bari, presso il palazzo della provincia, la seduta del Consiglio metropolitano recante all’ordine del giorno l’approvazione del rendiconto di gestione 2014, l’ultimo che richiamava l’attività della vecchia Provincia di Bari, divenuta dal 1 gennaio 2015 Città metropolitana.
Il nuovo Ente, come previsto dalla legge n. 56 del 2014, è subentrato in tutti i rapporti attivi e passivi dell’ex Provincia nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica e del Patto di stabilità interno.
Alla presenza dei tre revisori contabili e del Sindaco Metropolitano Antonio Decaro, i lavori sono stati aperti dalla relazione del consigliere delegato al Bilancio e Programmazione economica Alfonso Pisicchio, decisamente critico nei confronti del Governo centrale il cui indirizzo continua ad essere improntato ad una ferrea spending review: «La Città metropolitana, in qualità di Istituzione di area vasta, rischia di non riuscire ad espletare le sue funzioni fondamentali e ad erogare i servizi essenziali ai cittadini a causa dei progressivi tagli previsti da parte del Governo» – l’allarme lanciato dall’ex vice sindaco di Bari – «All’azzeramento dei trasferimenti, infatti, si aggiungono i contributi dovuti alle casse dello Stato. Di qui il nostro appello all’Esecutivo affinché sia data alla Città metropolitana la possibilità di raggiungere gli obiettivi di sviluppo e di crescita che si è posta».
In particolare, per il triennio 2015 – 2017, la Città metropolitana dovrà versare al Governo centrale circa 39 milioni per il 2015, oltre 53 milioni per il 2016 e 68 milioni per il 2017.
Al 31 dicembre 2014, intanto, il saldo di cassa dell’ente di via Spalato ammonta a oltre 206 milioni di euro, con un avanzo di amministrazione pari ad oltre 158 milioni. Un situazione finanziaria generale che se da un lato non desta particolari preoccupazioni, dall’altro suscita più di qualche perplessità, almeno secondo il parere del consigliere Carrieri: «Nonostante questo bilancio non ci appartenga, non si può fare a meno di notare quanto i costi superino i proventi e di come vi siano residui attivi e passivi a dir poco esorbitanti. Lo stesso fondo cassa di 206 milioni di euro, se solo fosse produttivo di un tasso di interesse, potrebbe essere utilizzato per evitare, il prossimo anno, di far pagare ulteriori tasse ai cittadini dell’area vasta».
Messo ai voti, il bilancio è stato approvato con immediata esecutività, nonostante la votazione abbia fatto registrare l’astensione da parte di tutti i consiglieri di centrodestra, compreso il sindaco di Rutigliano Roberto Romagno. Laconico, a tal proposito, il commento del consigliere Fabio Romito: «Il bilancio si riferiva alla gestione della vecchia giunta provinciale, di cui io sono l’unico ex membro presente oggi in Consiglio. Avrei votato a favore, ma ho preferito uniformarmi alla decisione dei miei colleghi consiglieri che non avendo fatto parte della giunta Schittulli, hanno deciso di astenersi».
Nella medesima seduta, inoltre, il Consiglio ha anche approvato all’unanimità, su relazione del consigliere delegato al Lavoro e alla Formazione Professionale Giuseppe Valenzano, il nuovo schema dell’atto di intesa con la Regione Puglia per il potenziamento dei Centri per l’Impiego attraverso l’utilizzo di operatori della formazione professionale per attività di accoglienza, informazione, orientamento ed incrocio domanda-offerta.
In merito al numero dei formatori - che attualmente corrisponde a 138 unità, troppe secondo il consigliere Carrieri - Valenzano ha tenuto a precisare che i relativi costi sono completamente a carico del Fondo Sociale Europeo 2007-2013 “Asse II – Occupabilità” e che tale personale, il cui numero è stabilito unicamente dalla Regione Puglia (la media di formatori per ciascuno dei 13 Centri per l’Impiego è di circa 10 unità), «svolge una funzione fondamentale nella misura in cui assicura, tra le altre cose, tutti i servizi relativi alle varie fasi di sostegno al reddito e dei cantieri di cittadinanza».
Sicuramente apprezzabile, da questo punto di vista, lo sforzo profuso dal consigliere comunale rutiglianese per dar seguito alle politiche promosse in passato dall’ente provinciale nel tentativo di potenziare e rafforzare uno strumento che, si spera, possa davvero ridare una spinta al mercato del lavoro favorendo l’inserimento ed il reinserimento nei vari distretti di quelle unità attualmente in cerca di occupazione.