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Rendiconto 2014, Nicola Giampaolo in maggioranza

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di Gianni Nicastro

Il bilancio di previsione è l’atto tecnico-politico più importante di una amministrazione, è lo strumento con il quale un’amministrazione realizza, anno per anno, il suo programma elettorale. Approvare il bilancio di previsione equivale ad approvare il programma amministrativo che al suo interno è delineato, quindi le scelte politiche di giunta e maggioranza. Il rendiconto finanziario è la verifica a consuntivo della realizzazione, o meno, di tutte le previsioni del bilancio, quindi i risultati nella gestione delle entrate e delle uscite e la realizzazione dei progetti. In definitiva, il rendiconto è il momento in cui l’amministrazione tira le somme della sua attività annuale.

Proprio per questa loro grande valenza, caratterizzazione politica e amministrativa, le opposizioni di norma votano contro al bilancio di previsione e al suo rendiconto. Da sempre succede questo anche a Rutigliano, ma nell’ultimo consiglio comunale, quello di giovedì scorso, c’è stata una variante, neanche tanto imprevedibile.

Il sì di Giampaolorendiconto-giampaolo-2
Il rendiconto è stato approvato con i voti della maggioranza e anche con il voto di un consigliere di opposizione, quello di Nicola Gianpaolo, che ha portato a termine, con un pieno voto a favore, l’atteggiamento benevolo avuto sin dal bilancio di previsione 2014 approvato il 5 novembre scorso col suo voto di astensione. La minoranza di “Vuoi vedere che...” ha, ovviamente, votato contro sia al bilancio di previsione che al suo rendiconto.

Nicola Giampaolo, dunque, è ormai di fatto consigliere di maggioranza, c'è da aspettarsi il suo voto favorevole al bilancio di previsione 2015 che, per non smentire la tradizione, è probabile l’amministrazione comunale porti in consiglio tra ottobre e novembre, magari sotto la spinta di un’altra diffida prefettizia.
Per non essere l’unico a votare con la maggioranza Giampaolo ha polemicamente sollecitato Michele Martire a fare la stessa cosa visto che il rendiconto in discussione era quello di un bilancio che, per tre mesi, è stato anche il suo in qualità di assessore della prima giunta Romagno, dimessosi il 27 marzo 2014, un mese prima della campagna elettorale per le amministrative e neanche per motivi politici, ma per motivi «personali».

I pochi minuti dell’assessora al bilancio
E’ toccato all’assessora al ramo, Agata Di Giolla, illustrare il rendiconto. «L’amministrazione ha rispettato il patto di stabilità», ha esordito così nella sua relazione lampo l’assessora. «C’è una difficoltà ad incassare il contenzioso tributario» ha ammesso, aggiungendo che i trasferimenti dello Stato si sono ridotti di «360.000 euro» e che quelli incassati sono stati in tutto «1.482.000 euro». Si sono ottenuti buoni risultati nell’intercettazione di finanziamenti per l’efficientamento energetico, il museo dei fischietti e la riqualificazione dei corsi attraverso lo strumento del Patto polis. «La spesa corrente è in linea con gli esercizi precedenti» ha aggiunto la Di Giolla e, in conclusione, ha sperato nel recupero dell’evasione per alleggerire la pressione tributaria sulle famiglie meno abbienti.

L’opposizioneminoranza
«Mi aspettavo una relazione un po’ più cospicua per capire meglio lo stesso rendiconto», è stato l’esordio della consigliera Antonella Berardi (PD) che ha sperato «in una discussione più approfondita». La Berardi ha sollevato due questioni: «Sulla lotta all’evasione fiscale ci vuole una commissione speciale» ed ha augurato che venga istituita. La seconda è quella sui «permessi di costruire che sono diminuiti a causa della crisi nell’edilizia» e ha invitato l’amministrazione ad utilizzare tutti gli incentivi che lo Stato e la regione mettono a disposizione per il comparto edilizio. Rispetto ai "contributi per permesso di costruire", in efetti, i Revisori dei Conti riferiscono un "accertamento 2014" di 392.000 euro rispetto agli 817.600 euro del 2013.

Michele Martire ha anticipato subito il suo voto «fermamente negativo» al rendiconto in discussione e ha ricordato la relazione dei Revisori che denuncia ritardi nei pagamenti e il mancato rispetto del parametro di deficitarietà strutturale n. 4, in relazione ai residui passivi, cioè il volume dei pagamenti ritardati o non effettuati dal comune ai propri creditori.

A proposito "vi è un lieve ritardo rispetto al termine di legge e pertanto si invita l’amministrazione comunale al rispetto perentorio dei termini" scrivono i Revisori dei Conti nella loro relazione. Il mancato rispetto del parametro n. 4 prima citato "è collegato con la tempestività dei pagamenti per il quale si ribadisce la necessità di provvedere osservando i termini", aggiungono, sempre i Revisori, prendendo atto di un problema già rilevato l’anno scorso. Anche Martire ha posto il problema dei tributi: «Manca l’accertamento sulla loro riscossione e il contribuente che non ha pagato continua a non pagare, poi chiedete più soldi a chi sempre ha pagato e continua a pagare».

Il problema è serio e sono gli stessi Revisori a sollevarlo quando scrivono che “l’Ente deve attivare procedure atte ad ottenere dei risultati relativi agli introiti più soddisfacenti ed in linea rispetto all’attività di accertamento” dell’evasione tributaria. Nella relazione è riportata una tabella interessante che fotografa il problema. E’ stata accertata un’evasione tributaria complessiva (IMU, ICI, TARSU, TASI...) di 721.000 euro il cui recupero è di soli 224.000 euro, il 31% dell’evasione accertata. C’è, dunque, un “tesoretto” di circa 500.000 euro su cui il comune non riesce a mettere le mani, una cifra considerevole recuperata la quale l’ente potrebbe operare una diminuzione della pressione fiscale.

“L’Ente deve monitorare costantemente l’attività di ‘riscossione’ affidata al concessionario” è, infatti, il perentorio invito che i Revisori fanno all’amministrazione comunale.

Sul quest’ultimo rendiconto Giuseppe Valenzano (PD) ha fatto notare che «il modus operandi» dell’amministrazione comunale è uguale a quello degli anni passati e dello stesso avviso è stato Minguccio Altieri.«Non è cambiato nulla» ha detto il leader dell'opposizione, tant’è che «i rilievi fatti dai Revisori sono gli stessi del rendiconto 2013», soprattutto in relazione all’evasione fiscale.

La maggioranzaconsiglio-com -piano-aro-3
«Ringrazio l’assessore Di Giolla per il lavoro svolto nella redazione del rendiconto» ha detto la consigliere capogruppo di FI Donatella Lamparelli. «Io sono un consigliere di maggioranza -ha aggiunto- e mi assumo la responsabilità amministrativa, ma questo è un rendiconto che riguarda parte dell’amministrazione precedente». «Prendo atto delle vostre perplessità -ha continuato la Lamparelli rivolgendosi all’opposizione- ma è positivo il fatto che il nostro comune abbia rispettato il Patto di stabilità».

Non solo, la consigliera -nuova alla politica- ha fatto osservare che «è diminuito l’indebitamento pro capite nel 2014 rispetto al 2013» e sulle rette pagate per gli anziani ricoverati in istituti privati, un costo che è diventato importante negli ultimi anni, ha proposto «una collaborazione con l’ASP per l’utilizzo delle casa di riposo di Rutigliano in modo che si abbattano i costi delle rette annuali».

Vanni Pavone (I Moderati) è tornato sull’evasione fiscale: «L’amministrazione non è dormiente, sta operando con gli accertamenti». Pavone è stato subito rintuzzato da Oronzo Valentini: «Sull’evasione il problema non è l’accertato, ma il riscosso».

Franco Delliturri ha apprezzato la pacatezza dei toni degli interventi e non ha visto, nella discussione, «un grande disprezzo da parte dell’opposizione sul rendiconto». «Non posso che difendere con forza il provvedimento» ha detto il sindaco all’inizio di un intervento che, ovviamente, ha illustrato gli aspetti positivi dell’azione del suo governo fissati nel rendiconto 2014.

Giampaolo e l’aumento del “gettone”
«Tutti devono portare il pane a casa», è quello che ha detto il consigliere delle ex “12 liste” in relazione all’attività e alla presenza dei consiglieri comunali nelle commissioni consiliari i cui “gettoni di presenza”, appunto, devono essere aumentati (portati perlomeno a 60 euro, ci ha detto). In sostanza per Giampaolo le commissioni spesso vanno deserte, o hanno problemi di presenze, perché i consiglieri non sono abbastanza incentivati a partecipare. «Bisogna portare il gettone di presenza al livello degli altri comuni» ha tuonato l’ex candidato sindaco. Gli ha risposto Valentini: «Sull’aumento del gettone siamo estremamente in disaccordo, c’è una differenza tra noi e Giampaolo, che vuole l’aumento del gettone di presenza» e ha ricordato che i consiglieri di “Vuoi vedere che...” già dall’anno scorso hanno rinunciato a quel gettone.

Quel contratto «puzza di mafia»sindaco-romagno-2
Il contratto di appalto dell’igiene urbana a Giampaolo proprio non piace, e anche in consiglio comunale, giovedì scorso, lo ha definito così come ha fatto per tutta la sua campagna elettorale più di un anno fa. «Il contratto di appalto dell’igiene urbana puzza di mafia», ha tuonato l’incauto consigliere. «Il sindaco prima o poi deve dire quali sono state le spine che lo hanno indotto a condividere un bando e un appalto del genere».

Certo è strano che Giampaolo continui a definire in quel modo un appalto aggiudicato a meno di 1,5 milioni di euro per un efficiente servizio di raccolta differenziata, che ha portato Rutigliano ad essere il comune più riciclone della Puglia, dopo aver entusiasticamente approvato -qualche settimana fa- un Piano industriale dell’ARO BA/7 che aumenta di oltre 800mila euro il costo degli stessi servizi nella futura gestione dei rifiuti e dell'igiene urbana.

Comunque, le dichiarazioni di Nicola Giampaolo hanno suscitato l’indignazione dell’intero consiglio comunale. Oronzo Valentini le ha definite «pesantissime nei confronti del sindaco». In sostanza non si può «sentire parlare di mafia» senza che nulla succeda. «Prego il sindaco -ha aggiunto l’esponente del NCD- di difendere la sua onorabilità in modo che queste cose non si dicano più».

Su questo è intervenuto anche il presidente del consiglio comunale Michele Maggiorano: «Giampaolo si assume tutta la responsabilità di quello che ha detto. A me non risulta che ci siano infiltrazioni mafiose nel comune di Rutigliano».
«Quest’aula non è mai stata coinvolta in atteggiamenti mafiosi, voglio auspicare che quelle parole siano solo frutto di una eccessiva enfasi dell’intervento» è stata la bonaria -forse troppo bonaria- reazione del sindaco alla “puzza di mafia” che il consigliere Giampaolo senta da oltre un anno in relazione a quel contratto.


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