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La TARI non premia, penalizza la raccolta differenziata. I parte

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tari-inchiesta


di Gianni Nicastro

L’anno scorso, con la TARES, l’amministrazione comunale ha voluto tutelare le utenze domestiche non aumentando la tassa più di tanto, in molti casi addirittura diminuendola. Ha fatto una scelta politica, quella di “premiare” le utenze domestiche perché è da qui che viene il contributo più grande alla differenziazione dei rifiuti. Va da sé che a patire l’alleggerimento della TARES alle domestiche sono state le utenze non domestiche. Non a caso commercianti e artigiani, un anno fa, contestavano l’amministrazione in un incontro sulla TARES organizzato dalla locale Confcommercio e tenuto in sala consiliare.
Quest’anno, con la TARI, è successo esattamente il contrario: la maggioranza delle utenze domestiche penalizzate dagli aumenti, le non domestiche alleggerite con una tariffa media al mq inferiore rispetto al 2013, come vedremo più avanti.
Non si capisce, dunque, quale sia la politica dell’amministrazione Romagno sulla tassa rifiuti. Se l’andazzo dovesse essere quello visto in questi ultimi due anni, l’anno prossimo dovrebbero ritornare ad essere penalizzate le non domestiche e favorite le domestiche, insomma, un anno e un anno. E’ una politica normale? No. Si potrebbe fare meglio? Sì.

Questione politica
E’ da tre anni che a Rutigliano si fa la raccolta differenziata porta a porta con risultati ragguardevoli: una media annuale di circa l’80% e il nostro comune che viene premiato come più riciclone della Puglia. Per questo i cittadini, da due anni, si aspettano una qualche forma di premialità, tra l’altro prevista dalla legge, che certo non può essere la consolazione di avere una delle TARI mediamente più basse che altrove (vedi tabella al link qui sotto) e neanche il 10% in meno della quota TARI complessivamente spettante alle utenze domestiche, uno sconto a "pioggia" di cui hanno beneficiato anche gli sporcaccioni che abbandonano i rifiuti per strada.

I cittadini si aspettano una premialità seria, mirata, ma quello che succede, invece, è esattamente l'opposto: la tassa aumenta e, quello che è paradossale, aumenta quando il costo complessivo di gestione da recuperare diminuisce rispetto al 2013, passa da 2.916.346 della TARES a 2.889.322 euro della TARI; 27.000 euro in meno, non sono tanti, ma è pur sempre una diminuzione. Questo paradosso si spiega se si analizza la ripartizione dei costi tra domestiche e non domestiche e tra le sei categorie di nucleo familiare in cui si articolano le due tariffe, fissa e variabile, delle stesse utenze domestiche.

Se si prende in considerazione la media matematica della tariffa fissa/mq delle utenze domestiche l’aumento, con la TARI, è stato vertiginoso, si è passati da 0,61 dell’anno scorso a 1,12 €/mq di quest’anno, un aumento dell’83,6%. Aumento che, però, hanno subìto solo le categorie intermedie, dai 2 ai 5 componenti del nucleo familiare e, tra queste quattro categorie, chi ha avuto la peggio sono la 4 e la 3 componenti nucleo familiare che si sono viste aumentare la tariffa complessiva (TF-TV) rispettivamente del 44 e del 23,8% (il calcolo si basa su un’abitazione di 100 mq).

Sulla tariffa/mq delle quattro categorie intermedie delle domestiche l’amministrazione ha scaricato non solo il peso dell’abbassamento del 15% complessivo della tariffa variabile, ma anche lo sconto fatto alle tariffe delle non domestiche. Dalle tabelle che sono dentro la delibera di consiglio comunale n. 33 del 30 settembre 2014 (al link qui sotto) viene fuori che l’amministrazione comunale quest’anno ha addebitato alle utenze domestiche circa 280.000 euro (9,7% del totale TARI) che avrebbero dovuto pagare le non domestiche. La tariffa media di tutte le categorie in cui sono suddivise le non domestiche, infatti, passa da € 9,97 della TARES a € 8,47 della TARI, un risparmio medio di € 1,50/mq che hanno pagato soprattutto i nuclei familiari di 3 e 4 componenti delle domestiche. La quota fissa delle domestiche quest’anno, dunque, è aumentata, quasi raddoppiata, sia per effetto di una ridistribuzione all’interno dei vari nuclei familiari sia per effetto dello sconto applicato alle tariffe delle non domestiche.

Ma perché è stato rimodulato a quella maniera il carico dei costi delle domestiche? Ce lo ha spiegato il dott. Antonio Chiantera, responsabile dell’ufficio tributi del comune di Rutigliano. «Il motivo -ci ha detto- è dovuto al fatto che il tipo di calcolo che la norma prevede, quest’anno lo abbiamo applicato per intero, mentre l’anno scorso applicarlo era facoltativo e non lo abbiamo applicato». «Quest’anno -ha aggiunto Chiantera- abbiamo dovuto utilizzare i parametri fissati dalla legge che danno un minimo, un medio e un massimo; noi abbiamo utilizzato il parametro medio in modo tale da non creare fastidio. L’anno scorso i parametri erano uguali, abbattuti verso il basso e questo ha significato una sorta di sterilizzazione del sistema dei componenti il nucleo familiare, nel senso che è stato fatto quasi uguale per tutti. Quest’anno, invece, utilizzando i parametri della legge è venuta fuori una tassazione che penalizza di più i componenti e questo è logico, perché noi sentiamo le critiche di chi viene con due componenti che producono la stessa immondizia sia che vivano in 100 che in 800 mq. Per cui, questo tipo di tariffa, purtroppo, penalizza le famiglie con più componenti e allevia il peso della tassazione per chi ha la casa grande, ma vive da solo. Questo è il sistema, sarà anche sbagliato, però, purtroppo, è così».

E' la spiegazione che il dott. Chiantera ha dato dell’aumento della tariffa al metro quadro delle domestiche precisando che il comune si è rigorosamente attenuto al principio fissato nella legge secondo cui paga di più chi produce più rifiuti e che questo è avvenuto senza aumentare il costo complessivo della tassa, ma solo distribuendo diversamente il suo carico all’interno dei diversi nuclei familiari. Sarà pure come ha detto il responsabile dell’ufficio tributi, ma l’impressione generale che i cittadini hanno avuto è stata quella che la tassa sia aumentata e, per una buona parte della platea dei contribuenti domestici, l’aumento, anche consistente, c’è stato davvero.

Si poteva e si può fare diversamente fermo restando lo stesso costo da coprire? Diciamo che è possibile, perché non siamo a Noicattaro, o a Conversano, dove non c’è il porta a porta, dove i rifiuti vanno a finire per più del 90% in discarica con tutti i costi che questo comporta. A Rutigliano, comune riciclone da tre anni, la politica dell’amministrazione -in materia- dovrebbe farsi più articolata, più accorta, dovrebbe puntare a far pagare di più a chi smaltisce più indifferenziato, a chi differenzia male o per niente, a chi sporca la città con la sua immondizia abbandonata, e a far pagare di meno, invece, a chi differenzia tutto e bene, ai cittadini più virtuosi. Questo può avvenire solo con un diverso sistema di tariffazione e con un controllo capillare della raccolta differenziata, oggi possibili attraverso diverse strategie:
- l’istituzione della tariffa puntuale;
- l’installazione di trasponder sui mastelli della differenziata, un sistema che segna elettronicamente ogni svuotamento e lo abbina al codice dell’utente, sistema che, tra l’altro, snida gli utenti che non espongono mai, o di rado, le pattumelle;
- il potenziamento dei controlli sul territorio;
- la valutazione della percorribilità di un sistema sanzionatorio che preveda, oltre alle multe, anche una tariffa più alta per chi viene beccato in flagranza, o in modo incontrovertibile, ad abbandonare rifiuti in città e in campagna.

I costi di gestione -poi- sarebbero inferiori, e i contribuenti di Rutigliano pagherebbero meno TARI, se il “benefit” non drenasse circa 500.000 euro l’anno a favore della ditta appaltatrice sotto forma di premio per minor conferimento di rifiuti in discarica; ancora meno pagherebbero se il comune potesse portare a scomputo della TARI i proventi (contributi CONAI) derivanti dal conferimento dei materiali differenziati alle varie piattaforme. Ma questo, come sappiamo, non è possibile a causa di un contratto di servizio che lo impedisce, frutto di una gara d’appalto sbagliata, non adeguata al sistema attualmente in atto che, lo ricordiamo ancora una volta, è stato proposto come offerta migliorativa in sede di gara dalla ditta Gassi-Esposito, offerta sulla base della quale la stessa ditta si è aggiudicata l’appalto.
(segue seconda parte)

Clicca qui per aprire la tabella del confronto TARI con altri comuni
Clicca qui per aprire la tabella delle tariffe TARI del comune di Rutigliano



 

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