Giampaolo solo, l’opposizione abbandona l’aula consiliare
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- Pubblicato Sabato, 03 Gennaio 2015 18:05
- Scritto da Gianni Nicastro
di Gianni Nicastro
Quello del 19 dicembre scorso è stato l’ultimo consiglio comunale del 2014. Noi ne abbiamo fatto una prima cronaca (qui) concentrata, però, sulle numerose pregiudiziali. Lo scontro politico vero, con i cinque consiglieri di “Vuoi vedere che Rutigliano”, unica opposizione in consiglio comunale da qualche tempo, c’è stato sul riconoscimento di due debiti fuori bilancio. Uno scontro che ha visto l’opposizione NCD-PD e Altieri abbandonare, per protesta, l’aula consiliare.
Il riconoscimento dei due debiti, sui servizi cimiteriali e sul servizio RUPAR-Wind Telecomunicazioni, è avvenuto con Nicola Giampaolo rimasto solo tra i banchi dell’opposizione a rimarcare ancora una volta la differenza di atteggiamento che il consigliere delle “12 liste” ha nei confronti dell’amministrazione comunale e della maggioranza rispetto agli altri cinque consiglieri di minoranza. Cosa spinga il castigatore di Romagno in campagna elettorale, quello cha ha deriso, dileggiato, quasi insultato, gli alleati di coalizione dell’allora candidato sindaco, oggi riconfermato tale, a un atteggiamento comprensivo e collaborativo con l’attuale amministrazione, non si capisce.
Certo è che sui debiti fuori bilancio in questione Giampaolo si è astenuto, mentre il resto dell’opposizione è uscita dall’aula. L’immagine della figura di Giampaolo solitaria tra i banchi dell’opposizione, da noi immortalata, è stata d’effetto e, probabilmente, spiega più di quanto non farebbero le parole la posizione assunta dal consigliere sin da dopo le elezioni comunali.
Sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio abbiamo intervistato Oronzo Valentini fuori dall’aula consiliare durante la discussione dei due punti e, qualche giorno dopo, Franco Delliturri i cui interventi -sui debiti- sono stati apprezzati dall’intera maggioranza.
Oronzo Valentini
Perché avete abbandonato l’aula sui debiti fuori bilancio? «In commissione abbiamo discusso di queste due proposte e ne abbiamo chiesto il ritiro perché a nostro modo di vedere sono due delibere illegittime in quanto il Testo Unico degli Enti Locali disciplina con certezza e chiarezza tutti i casi in cui è possibile riconoscere un debito fuori bilancio» ci ha detto il consigliere del NCD. «In entrambi i casi -ha aggiunto- si tratta di debiti che non si capisce bene con quali atti di indirizzo, delibere o determine, siano stati contratti». «Abbiamo chiesto il ritiro che non è stato accordato -ha concluso Valentini- e noi siamo usciti, ci siamo allontanati dalla commissione e non abbiamo neanche partecipato alla discussione e alla votazione in consiglio perché riteniamo illegittimo il riconoscimento e stiamo valutando di trasferire, per competenza, questi atti alla Corte dei Conti».
Franco Delliturri
«In commissione anch’io ho avuto dei dubbi sul fatto che potessero o no essere debiti fuori bilancio, oppure un debito di servizi prestati e non pagati» ha subito precisato il consigliere di maggioranza. «L’osservazione è stata questa: un debito fuori bilancio si riconosce quando c’è una sentenza su una controversia tra comune e richiedente, oppure ci possono essere altre motivazioni?» si è domandato Delliturri. «Questo è stato il primo dubbio, secondo dubbio: qual è il contenuto vero e perché si è creato questo debito?». «Allora -ha argomentato l’esponente del MAR- sul primo dubbio è stato sciolta la riserva perché, in base all’art. 194 del Testo Unico, lettera “e”, quando c’è una prestazione per utilità dell’ente, ed è un arricchimento, in quanto un servizio è stato reso e non è stato pagato, anche in questo caso si riconosce il debito fuori bilancio».
Sul secondo dubbio Delliturri ha detto che nel 2009 «l’appalto del cimitero ce lo aveva la Rudiae per servizi tipo le tumulazioni, inumazioni e via discorrendo. Per quanto riguarda, invece, lo smaltimento del materiale di risulta era stato consentito alla Rudiae di stoccarlo in un’area cimiteriale e, infatti, si notava, dietro, un cumulo di terra dovuto alle estumulazioni, inumazioni ecc. Col nuovo appalto alla ditta “Ariete” c’è stato da smaltire quel materiale, smaltimento che non era previsto nel capitolato d’appalto, quindi si è avuta una spesa in più».
Il consigliere Delliturri riferisce anche che, oltre alla spesa in più per lo smaltimento dei rifiuti speciali, ci sono stati anche servizi in più per maggiori estumulazioni e perchè sono morte più persone, 183 sia nel 2013 che nel 2014, rispetto a una media “storica” annuale di 140-150, quindi, «i servizi sono aumentati e la ditta ci ha chiesto la differenza, giustamente, secondo il capitolato d’appalto» ha spiegato ancora il consigliere di maggioranza.
Il debito fuori bilancio sui servizi cimiteriali riconosciuto nel consiglio comunale del 19 dicembre scorso, altro non sono, secondo la maggioranza, che spese in più sopportate dalla ditta appaltatrice nell’espletamento del servizio. «Dalla verifica -ha precisato Delliturri- è risultato veritiero tutto quanto e, quindi, abbiamo riconosciuto il debito fuori bilancio».
E l’altro debito, invece, quello del servizio RUPAR e trasmissione dati? «Quello deriva dalla convenzione fatta dalla regione con il servizio RUPAR (Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Regionale, n. d. r.), il servizio della ADSL dei comuni per cui erano previsti finanziamenti dalla regione, che ha pagato un acconto il primo anno e, poi, non ha pagato più la convenzione con la ditta (Wind Telecomunicazioni, n. d. r.). Il comune di Rutigliano ha usufruito un anno in più di questo servizio e, giustamente, la ditta ha chiesto il pagamento del servizio secondo la convenzione con la regione». A che anno risale questo debito? «Se non sbaglio al 2010».
La Corte dei Conti
Consigliere Delliturri, l’opposizione “Vuoi vedere che Rutigliano” ritiene che questi due riconoscimenti siano illegittimi e ricorreranno alla Corte dei Conti. Cosa ne pensa? «Sarebbe una cosa strana perché non esistono motivi per fare un ricorso su quel provvedimento, comunque il servizio è stato fatto, la lettera “e” del 194 lo prevede come utilità e arricchimento del comune, quindi non vedo il motivo... E’ sempre il solito modo di fare politica sempre davanti ai giudici. Se ci saranno dei problemi certo non ne risponderò io, ne risponderanno loro che hanno gestito quegli anni, cioè chi ha usufruito del servizio, cioè l’attuale amministrazione. E’ una cosa vecchia, è un debito che, comunque, devi pagare. Evitiamo... lo dicevo anche in commissione: ma scusate, se è un servizio che è stato fatto, è stato autorizzato, lo smaltimento, perché era necessario farlo, a che serve fare un ricorso legale, spendere di più perché comunque sarai condannato a pagare in quanto il servizio è stato fatto...».
L’opposizione in consiglio ha lamentato che per quel servizio non c’era nessun atto deliberativo da parte della giunta. «E’ stato autorizzato dal funzionario, ma questo è consentito perché era un servizio necessario, da fare per poter proseguire i lavori di ampliamento del cimitero. Era un materiale che non poteva stare là perché nocivo, quindi, bisognava smaltirlo al di là della formalità, insomma, che alla fine non cambia. Se vogliamo andare dietro alle formalità qui ci perdiamo strada facendo».
«Quando è giusto è giusto. Io sono il primo polemico su queste cose -conclude Delliturri- però quando si verifica la verità è inutile andare lì a fare... Non voglio discutere un Martire che è stato assessore di quella amministrazione... è un contro senso. Valentini e Martire hanno gestito anche loro, lui come assessore, l’altro come consigliere di maggioranza. Cioè, alla fine dei conti, che cosa stiamo qui a predicare. Ognuno è libero di fare quello che vuole, per carità».