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Sollevata ufficialmente l’incompatibilità di M. Colamussi

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Prima o poi sarebbe successo. Il 21 febbraio scorso i consiglieri di opposizione Mimmo Gigante, Pasquale Coletta, Domenico Antonelli, Vito Antonio Romito, Filippo Masotti e Giuseppe Valenzano (PD) hanno protocollato la “Contestazione di causa di incompatibilità alla carica di consigliere comunale” di Matteo Colamussi, presidente del consiglio comunale e presidente, da anni, del consiglio di amministrazione delle Ferrovie Apulo Lucane (FAL).

Il primo a contestare questa incompatibilità, in modo -da alcuni- definito “irrituale”, è stato il consigliere Mimmo Gigante a settembre scorso quando in consiglio comunale c’è stata la presa d’atto di un’altra incompatibilità, quella contestata al leader dell’opposizione Vittorio Berardi, oggi fuori dal consiglio.
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Rispetto alla contestazione c’è da segnalare l’assenza di due firme, quella del consigliere dell’Arcobaleno Pinuccio Valenzano e quella del consigliere Tonino Dioguardi (subentrato a Berardi). Su Dioguardi c’è da dire poco perché, quando ha fatto ingresso in consiglio comunale, si è dichiarato all’opposizione ma con una posizione autonoma rispetto alla minoranza.

Pinuccio Valenzano, da noi contattato al telefono, ci ha detto che non ha firmato perché «noi, solitamente, ci incontriamo nel nostro direttivo per prendere qualunque iniziativa». «Noi siamo abituati -ha aggiunto- ad incontrarci per poi procedere sulla base delle decisioni che prendiamo. Poi, alcuni amici non sono stati disponibili... e vogliamo capire bene la questione». Arcobaleno e il suo leader hanno, dunque, delle perplessità circa la contestazione mossa dal resto della minoranza al presidente del consiglio comunale, ma torniamo al documento.

La contestazione è “diretta” al “Responsabile del Piano Anticorruzione del Comune di Rutigliano”, al segretario generale e al sindaco. Nelle premesse si legge che le FAL sono una “società a livello regionale e, pertanto, trova applicazione” l’art. 13, comma 2,  lettera b) del decreto legislativo n. 39/2013. Che non si applica, nel caso, “il regime transitorio” previsto da un altro decreto perché il “Colamussi ha ricevuto l’incarico di presidente delle FAL in data 04 luglio 2013, cioè dopo l’entrata in vigore del DLgs. N.39/2013”.

Per questo i sei firmatari ritengono che il responsabile anticorruzione sia “obbligato” per legge “a contestare all’interessato l’esistenza della situazione di incompatibilità”. Quindi “diffidano” lo stesso responsabile “a contestare al Dott. Matteo Colamussi la sua incompatibilità alla carica di consigliere comunale ed alla restituzione delle somme percepite in qualità di presidente del Consiglio Comunale” maturate “nel periodo d’incompatibilità”.

Infine i firmatari invitano il sindaco e il segretario comunale “all’immediata convocazione del consiglio comunale” perchè si contesti al Colamussi la sua incompatibilità.

Ieri mattina questa lettera non era ancora arrivata al nuovo segretario comunale, la dott.ssa Doriana Deangelis che ha, sin dal 10 febbraio scorso, sostituito la dott.ssa Floriana Gallucci oggi segretario del comune di Noicattaro.

C’è da dire, a proposito, un’ultima cosa. La dott.ssa Gallucci aveva aperto un indagine sulla incompatibilità del consigliere Colamussi sin da quando Mimmo Gigante l’ha sollevata in consiglio comunale. Sappiamo -perché dalla stessa Gallucci riferito in una intervista rilasciata a Rutiglianoonline (qui)- che, nell’ambito di quell’indagine, è stato chiesto un parere specifico alla CIVIT (autorità nazionale anticorruzione), parere e indagine di cui non sappiamo ancora nulla.

Ora la questione è stata sollevata con tutto il crisma dell’ufficialità, per cui prevediamo che tutti i soggetti in causa vadano a rispondere in consiglio comunale su una incompatibilità ancora più al “fotofinish” (a pochi mesi dalle elezioni) rispetto a quella del prof. Vittorio Berardi.

Scarica qui la contestazione



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