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Il centrosinistra allargato, una prospettiva vincente

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Questa volta c’erano tutti al tavolo del centrosinistra, intorno al quale, venerdì scorso, si sono seduti il PD con Filippo Masotti e Giuseppe Valenzano, “Il Paese che Vogliamo” con Vittorio Berardi  (assente Mimmo Gigante), “Risvegli” con Mimmo Antonelli, il PS con Pasquale Coletta, Arcobaleno con Giuseppe Giuliano (Pinuccio Valenzano assente per malattia, quindi giustificato). C’era, insomma tutta l’opposizione consiliare tranne il “libero” consigliere surrogante Tonino Dioguardi il quale -ci ha riferito- a quell'incontro non è stato invitato. Presenti erano, ancora, “Nuova Frontiera” con una delegazione formata da Domenico Saffi (coordinatore politico), Domenico Lamascese e Giovanni Redavid, c’era SEL con Michele Desario e il MAR con Franco Delliturri. All’incontro è stato invitato anche l’arch. Tonio Giordano.

Un’ora di discussione introdotta da Vittorio Berardi che ha chiesto se tutte le forze lì presenti fossero d’accordo a formare una coalizione, ad andare uniti alle elezioni amministrative di maggio prossimo, con un candidato sindaco condiviso ancora da scegliere (come, non lo sappiamo). Insomma, sembrerebbe si sia trattato di un incontro interlocutorio nel quale ha aleggiato una sorta di disponibilità ad andare velocemente avanti, infatti la riunione è stata aggiornata a mercoledì prossimo 12 febbraio presso la stessa sede, quella dell’associazione Arcobaleno.

Due posizioni soltanto ci sono giunte all’orecchio con una certa chiarezza. Delliturri ha espresso la posizione, chiara, esposta nella nostra videointervista: no con Romagno e neanche col centrodestra, nuovo e vecchio. Una posizione che il fondatore del MAR sta mantenendo e che ha portato su quel tavolo politico. Nuova Frontiera ha ascoltato e si è riservata di decidere con chi stare e, soprattutto, da quale parte stare.

Il centrosinistra allargato è, dunque, ancora alle prime battute, è nella tipica fase interlocutoria. Se da questa fase il centrosinistra viene fuori unito con tutti i soggetti che venerdì erano intorno al tavolo -il che significherebbe già la scelta di un candidato sindaco condiviso- le prospettive di vittoria (forse anche al primo turno) questa volta sono concrete.

Anche perché, di fronte, la coalizione di centrosinistra così configurata, ha un centrodestra allo sfascio, con un "ricandidato" inviso al NCD e non solo. Non irrilevante è il rancore politico, l’incompatibilità forse anche personale, con Matteo Colamussi e Forza Italia, un rapporto ulteriormente deteriorato a causa dell’ “inciucio” che il NCD di Oronzo Valentini e Lanfranco Di Gioia stava -o sta ancora, non sappiamo- tramando alle spalle della stessa FI e del suo ricandidato Roberto Romagno.


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