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Primarie PD, Renzi vince anche a Rutigliano col 52%

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A responsabilizzarsi rispetto alla scelta del segretario del partito più grande della sinistra, a livello nazionale e locale, sono stati 315 cittadini su una sezione, a Rutigliano, che conta 38 iscritti. Gran parte elettori affezionati alle primarie come metodo di scelta della classe dirigente, simpatizzanti del Partito Democratico.
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Si è votato ieri dalle 8:00 alle 20:00 come in tutta Italia, nella sala consiliare, allestita a seggio elettorale. Nel dettaglio questi sono i risultati a Rutigliano: Matteo Renzi 164 voti (52%), Gianni Cuperlo 47 voti (15%), Pippo Civati 104 voti (33%). Renzi a Rutigliano, dunque, vince con un risultato abbastanza sotto la media nazionale che è del 68% e anche sotto quella regionale (58%). Cuperlo, più o meno, tiene la media nazionale, 18%, ma a Rutigliano è 10 punti sotto quella regionale (25%), una delle più alte in Italia. Civati è stata la vera sorpresa qui da noi, un buon 33% rispetto al 14% del dato nazionale, segno di un PD locale piuttosto giovanile.

Il problema di questo partito, però, è che vince le primarie in termini di partecipazione e consenso, ma perde sistematicamente le elezioni vere, quelle che dai gazebo portano al governo, dove a febbraio scorso ci è arrivato, certo, ma piuttosto malconcio e, soprattutto, con l’aiuto dell’avversario politico, cioè grazie all’inciucio spacciato per “larghe intese”.

«Sì, è un problema legato sicuramente, ogni volta, alla mancata proposizione di una coalizione elettorale che dia un segnale vero di cambiamento per l’Italia» ci ha detto ieri, a caldo, il segretario della locale sezione del partito Francesco Tarulli. «Il problema è che il PD non riesce a sfondare nell’elettorato indeciso -ha aggiunto il giovane segretario- soprattutto nell’elettorato che fino a qualche tempo fa votava primarie-pd-2qualche altro partito».
A detta dei più, e da lui stesso, Matteo renzi -simpatico all'elettorato moderato e di centrodestra- dovrebbe allargare la base elettorale del PD pescando un po' ovunque. Questo si dice, ma è tutto da verifacare.

315 elettori, comunque, non è il bacino potenziale dell’elettorato del PD a Rutigliano, vi aspettavate una maggiore partecipazione? «Sì, ci aspettavamo di più anche in riferimento al dato dell’anno scorso quando alle primarie per il candidato premier avevano votato 470 persone». «Noi stessi - ci ha detto ancora Tarulli-ci siamo resi conto che queste ultime primarie non hanno suscitato tanto interesse nell’opinione pubblica e questo, probabilmente è dovuto a quello che il PD non ha saputo rappresentare a livello nazionale».

Sono, infatti, partite sotto tono queste primarie, con una aspettativa di partecipazione di appena 1 milione di votanti, due milioni e mezzo di elettori sono apparsi un dato eccezionale proprio perché le aspettative erano molto più modeste. Si tratta comunque, di un risultato apprezzabile sul piano della partecipazione, soprattutto considerando gli errori, clamorosi, fatti dal PD a livello nazionale (non essere andati a votare nel 2011, il governo Monti, la rimonta di Berlusconi alle politiche e la deludente performance elettorale di febbraio, la vicenda Prodi-Presidente della Repubblica, il governo con Berlusconi).

Il segretario ha lamentato il fatto che al seggio ieri si sono visti pochi under 25, un problema per un partito che, a livello locale, sembra essere nelle mani di una nutrito gruppo di giovani.



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