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Comune contro lo scarico dei reflui nella lama, il TAR chiede chiarimenti alla regione

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depuratore-casamassima

 

di Gianni Nicastro
portavoce comitato Salviamo Lama San Giorgio

E’ stata pubblicata giovedì scorso l’ordinanza del TAR Puglia sul ricorso del comune di Rutigliano contro la regione Puglia, il comune di Casamassima e l’Acquedotto Pugliese (AqP) per l’annullamento della determina regionale dell’11 febbraio 2021 (n. 39) che aveva dato parere favorevole -senza valutazione di impatto ambientale (VIA )- ai progetti dello stesso AqP di ampliamento del depuratore di Casamassima e di scarico del troppo pieno della fogna depurata nella lama a Rutigliano. Una ordinanza emessa nell’udienza che si è tenuta il 7 maggio scorso.

C’è da dire subito che i giudici amministrativi non hanno rigettato il ricorso del comune e, questo, è un fatto importante, quasi una vittoria, sia pure parziale dopo che lo stesso TAR, l’anno scorso, ha rigettato la sospensione degli atti nella fase cautelare.
trincea-drenante-dep-casamassima
Sentite le parti, per il comune di Rutigliano l'amministrativista Franco Gagliardi La Gala, i tre magistrati hanno «Ritenuto necessario, al fine del decidere» di «acquisire dettagliati chiarimenti circa la praticabilità di un’ipotesi alternativa allo scarico di emergenza del cd. “troppo pieno” nella lama San Giorgio, contrastata dal Comune di Rutigliano; in particolare, circa la concreta fattibilità e i tempi (se prevedibili) del riutilizzo delle acque reflue provenienti dall’impianto di depurazione di Casamassima ad uso irriguo emersa dal tavolo tecnico».

Dunque, non solo il ricorso non è stato rigettato, i giudici hanno chiesto chiarimenti alla regione e, precisamente, all’ufficio risorse idriche, circa la fattibilità dell’utilizzo delle acque reflue debitamente affinate a scopo irriguo in alternativa allo scarico a cielo aperto nella lama. Questo è una fatto importantissimo, significa che tutta la documentazione presentata dal legale del comune e le argomentazioni addotte in sede dibattimentale, hanno sortito l’effetto sperato. Ci sono 20 ditte, imprese agricole, per un totale di circa 175 ettari, che hanno fatto richiesta di utilizzo dei reflui affinati. A queste ditte possono aggiungersi altre più tutte la aree verdi periurbane e urbane che possono utilizzare le stesse acque depurate affinate. Le venti ditte si trovano sul territorio di Rutigliano e di Casamassima. Tra letubo-reflui-lama-2011 trincee drenanti che dal 2019 funzionano egregiamente e senza aver dato nessun problema di troppo pieno nonostante in cinque anni ci siano stati momenti di forti piogge, le cosiddette “bombe d’acqua”, e l'utilizzo in agricoltura dei reflui, l'AqP dovrebeb aver risolto il problema senza lo scarico a Rutigliano come, tra l'altro, ha sempre sostenuto in diverse sedi progettuali e di confronto istituzionale.

E’ chiaro che le argomentazioni addotte dal legale del comune di Rutigliano hanno convinto il TAR a non rigettare il ricorso e a chiedere chiarimenti. I giudici, infatti, scrivono nella loro ordinanza: “Ritenuto di onerare di tali chiarimenti il Dirigente della Sezione Risorse idriche della Regione Puglia, con facoltà di delega, il quale dovrà provvedere entro e non oltre 60 (sessanta/00) giorni dalla notificazione o comunicazione in via amministrativa della presente ordinanza”. Dopodiché il collegio giudicante ha fissato per il 17 dicembre 2024  “l'udienza di discussione del merito”.

A dicembre, quindi, il responsabile della sezione risorse idriche della regione depositerà una relazione tecnica dalla quale risulterà fattibile, o no, l’utilizzo in agricoltura dei reflui affinati in alternativa allo scarico a cielo aperto nella lama in località Cicco Severini a Rutigliano. E’ chiaro che il comune deve inserirsi in questa fase, strategica, con una relazione a sostegno della distribuzione dei reflui affinati in agricoltura alternativa allo scarico sul suolo nella lama. Per questo credo sia necessario che il comune di Rutigliano individui e nomini un tecnico di sua parte che relazioni nel senso desiderato dallo stesso comune e dai cittadini trincea-drenante-dep-casamassima-1di Rutigliano.

Questo sul fronte del contenzioso amministrativo. Sul fronte politico, quello del tavolo tecnico che da novembre 2023, presso la regione, sta discutendo sul riutilizzo dei reflui in agricoltura, il comune di Rutigliano deve perseguire la strada della modifica del Piano di Tutela delle Acque (PTA) della regione Puglia là dove indica il “troppo pieno” che dalle trincee drenanti, in caso di emergenza, porta i reflui in tabella 4 nella lama San Giorgio a Rutigliano. Il che significa trasformare il tubo che, dal 2011, è arrivato, interrato, a poche centinaia di metri dal Vallone Guidotti, da banale collettore di scolo della fogna depurata a collettore di distribuzione delle acque reflue affinate sul territorio di Rutigliano e Casamassima. Le due destinazioni sono tra loro incompatibili.

Tra l’altro, la necessità della modifica al PTA e del cambio di destinazione di quel tubo è in discussione sullo stesso tavolo tecnico, così come si legge nel verbale del 27 novembre 2023: “Pertanto, ogni futuro e possibile diverso utilizzo del collettore in questione potrà concretizzarsi solo dopo una modifica del PTA chiaramente sostenuta da una concreta definizione della filiera del riutilizzo e degli utilizzatori finali”.

In conclusione, la regione e l’AqP, come si evince dai tre verbali di quel tavolo tecnico, sono ben disposte a tubo-reflui-lama-2011-2discutere e ad accettare le richieste che vengono dal comune di Rutigliano: utilizzo in agricoltura dei reflui affinati in alternativa allo scarico nella lama e trasformazione in collettore di distribuzione di questi stessi reflui del tubo già posizionato sul territorio di Casamassima e Rutigliano. Se tutti gli interlocutori intorno a quel tavolo saranno d’accordo su questa prospettiva, rimarrà, in ultimo, la modifica al PTA che, a quel punto, dovrebbe venire da se.

L’amministrazione comunale non sciupi questa opportunità, segua da vicino, passo dopo passo, l’evolversi della vicenda al TAR e sul tavolo tecnico e, visto che c’è una nuova amministrazione e un nuovo consiglio comunale, si porti in consiglio un ordine del giorno che acquisisca tutte le cose interessanti che sono successe fino ad oggi su quel tavolo tecnico, proponga l’utilizzo in agricoltura dei reflui affinati come alternativa allo scarico in lama e la necessità della modifica del PTA per quel che riguarda lo scarico troppo pieno del depuratore di Casamassima.

Solo così potremo mettere un punto definitivo a una vicenda che dal 2011 vede impegnati sul fronte del no allo scarico dei reflui nella lama il comitato Salviamo lama San Giorgio, i cittadini, l’amministrazione comunale e il consiglio comunale. Un’altra opportunità non ci sarà data.

 

tubo-reflui-lama-2011-3


Foto, dall'alto:
depuratore di Casamassima.
Trincea drenante depuratore di Casamassima (2019).
Collettore di scarico steso nei pressi del vallone Guidotti (aprile 2011).
Trincea drenate depuratore di Casamassima (2019).
Tubi HDPE del collettore di scarico sul ciglio del vallone Guidotti (aprile 2011).
Presidio del comitato davanti agli uffici regionali durante la conferenza di servizi che si è tenuta a maggio 2011.

L'ordinanza del TAR

 

 

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