Ultimo giorno di campagna elettorale, sabato e domenica si vota
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- Pubblicato Venerdì, 07 Giugno 2024 17:42
- Scritto da Gianni Nicastro
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di Gianni Nicastro
Mai vista una campagna elettorale così sotto tono, così ridotta agli ultimi dieci giorni prima del voto. Le coalizioni, i partiti, le liste civiche e i candidati sindaco hanno, sostanzialmente, parlato più ai loro supporter, ai loro “popoli”, che ai cittadini. Piazza Cesare Battisti si è strariempita solo con la calata dei big della politica nazionale e provinciale, per il resto il pubblico è stato più diradato.
I comizi, i manifesti, la distribuzione dei “santini” elettorali, non spostano voti o non li spostano più di tanto. Non credo che i cittadini si siano fatti incantare dalle promesse di chi sfida e di chi è sfidato nella competizione elettorale; i cittadini sanno quello che è successo e quello che non è successo in questi cinque anni così come nei vent’anni precedenti. Voteranno secondo appartenenza politica consolidata, più secondo parentela, un po’ anche secondo la simpatia che suscitano i tre candidati.
Chi vincerà lunedì mattina? Se si guardano i numeri, cioè i voti, che le coalizioni portano in dote dalle scorse elezioni, ci si può fare un’idea. Io l’ho già scritto più di un mese fa qui su Rutiglianoonline, ma i conti -banalmente- si fanno con l’oste, sempre.
Basterà qualche comizio e l’onnipresenza su Facebook per vincere? Può anche darsi. Dico solo che le passeggiate nei quartieri di Rutigliano vanno fatte durante tutti i cinque anni in cui si governa o si è all’opposizione. Tra una elezione e l’altra i cittadini vanno ascoltati sempre, non solo nelle ultime due settimane di ogni campagna elettorale. Se la disponibilità al dialogo, al confronto, che i candidati e le loro liste dimostrano durante la campagna elettorale la si praticasse sempre, dal governo e dall’opposizione, forse ci sarebbero meno astenuti al voto, ci sarebbe più partecipazione e tutti quelli che oggi chiedono il voto sarebbero più credibili.
Però, si sa, le campagne elettorali sono così, un po’ caciarone, gridate, un po’ come il mercato del lunedì con le bancarelle -i programmi- piene di buone intenzione e tanti “faremo”, “realizzeremo”…
Nulla di nuovo, dunque, sotto il cielo di una città laboriosa con tante risorse, produttive, culturali, associative che i programmi e le promesse lambiscono soltanto. E’ la prova dei fatti, cioè il governo della città, a dirci se la scelta di far vincere uno piuttosto che l’altro sia stata giusta. L’unica cosa che può sperare un elettore disincantato è, alla fine, quella di non prendere un granchio.
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