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Il TAR sospende l’ordinanza di Emiliano su “presenza-distanza” nelle scuole della Puglia

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Oggi il presidente della terza sezione del TAR di Bari, Orazio Ciliberti, ha emesso un decreto monocratico, inaudita altera parte, che ha sospeso l’ultima ordinanza sulla scuola del presidente della regione Michele Emiliano.
Sabato scorso Emiliano ha emanato l’ordinanza n. 56 con la quale ha disposto la didattica digitale integrata (DDI) al 100% per tutte le scuole, di ogni ordine e grado, dando ai dirigenti scolastici la possibilità di ammettere in presenza fino al 50% degli alunni.

"Il provvedimento impugnato -si legge nel decreto- consente ai dirigenti scolastici di negare a chi ne faccia richiesta, l’accesso, nelle scuole, alla didattica in presenza e, comunque esso vieta ai dirigenti scolastici di ammettere alla didattica in  presenza un numero superiore al 50 per cento di alunni e studenti, anche presso scuole in cui non dovessero registrarsi situazioni di contagio”. Il provvedimento di Emiliano, scrive il giudice, “è un tetto massimo che consente alle istituzioni scolastiche di ammettere in didattica in presenza una percentuale di alunni e studenti che va dallo zero al 50 per cento dell’intera popolazione scolastica (senza distinzione tra scuole primarie e secondarie e con scelte affidate alla discrezionalità dei dirigenti scolastici)".

L’altro motivo alla base dell’ordinanza del presidente della regione è quello della “attuazione del piano vaccinale degli operatori scolastici”.  A questa motivazione il giudice obietta che, "se l’esigenza fondamentale fosse davvero quella dichiarata di consentire la 'attuazione del piano vaccinale degli operatori scolastici' il provvedimento regionale impugnato dovrebbe essere prorogato o rinnovato per un periodo più lungo, la qual cosa non potrebbe che vanificare l’apporto didattico e formativo dell’anno scolastico 2020-2021 per alunni e studenti in Puglia, in violazione dei livelli essenziali di prestazione fissati dallo Stato".

Infine, per i motivi esposti nel decreto, di cui qui citiamo alcuni passaggi, il giudice monocratico “ACCOGLIE la domanda cautelare e, per effetto, sospende l’efficacia dell’Ordinanza n. 56 del 20.02.2021” e “Fissa per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 17 marzo 2021”.

All’ordinanza del TAR risponde Michele Emiliano (lo ha fatto poche ore fa) dal sito istituzionale della regione. "È stata sospesa una mia ordinanza finalizzata a salvaguardare la vita del personale della scuola in vista dell’esplosione della pericolosa 'variante inglese'». "In ogni caso -scrive il presidente della regione-, per evitare contrasti col provvedimento del giudice, sto per emettere un’ordinanza che lega la temporanea sospensione della didattica in presenza ad un termine per la esecuzione della campagna vaccinale nelle scuole". Fa anche sapere che adotterà “immediatamente un’altra ordinanza che, tenendo conto dei rilievi del giudice, tuteli comunque la vita del personale scolastico agganciando la durata della campagna vaccinale per le scuole al periodo di vigenza della ordinanza, rimuovendo il limite del 50% alla presenza contemporanea nelle classi”.

Toglie il limite del 50% ma reintroduce “il diritto alla scelta della didattica integrata a distanza da parte delle famiglie che ne faranno richiesta”. Insomma, il presidente della regione torna indietro e ripristina il “fa da te”, cioè la scelta in capo alle famiglie della DDI o della presenza a scuola dei propri figli, scelta che tanto ha fatto arrabbiare gli insegnanti e i sindacati fino ad indire uno sciopero, poi revocato.

 

 

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