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Il parco dei porci. Non ci rassegneremo mai alla maleducazione, all’inciviltà

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sporco-parco-vandali


di Gianni Nicastro

“Stamattina piazza Aldo moro è in queste condizioni”.
E’ il messaggio scritto ieri mattina da un cittadino che ha inviato, in redazione, una serie di foto (qui sotto pubblicate) sulla sporcizia nel parco di via A. Moro e sull’abbandono di immondizia nei cestini portarifiuti. Insieme allo sporco anche l’idiota vandalismo ai danni delle panchine.

Poco fa ho fatto un salto nel parco e ho notato i cestini portarifiuti svuotati. «Stamattina abbiamo svuotato i cestini, domani mattina verremo a pulire il parco da carte, cartacce e rifiuti vari sparsi nelle aiuole e sui viali», ci ha detto l’appaltatore dell’igiene urbana contattato poco fa. Il gestore della raccolta dei rifiuti fa quello che può, ma non si riesce a tenere testa agli incivili che, immediatamente dopo la bonifica delle campane del vetro dai rifiuti abbandonati, riabbandonano la loro immondizia senza vergogna e amore per se stessi e per il prossimo.

E’ vero, è difficile debellare il fenomeno; ci sono persone che lo sporco ce l’hanno dentro -prima che fuori- abituate, per mentalità, a fregarsene delle persone e delle cose che appartengono a tutti, come le strade, i parchi, le piazze, la campagna. Quello che non è vero è che non si possa far nulla. Molto si può fare, tanto non si è fatto finora.

Cosa ci vuole? intanto videosorveglianza diffusa, controllo coordinato del territorio tra forze dell’ordine, consorzio di vigilanza, protezione civile, ANPANA, guardie ecologiche volontarie. Ci vogliono campagne di sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente -mai fatte- rivolte non solo ai bambini e ai ragazzi attraverso le scuole, ma anche -e forse soprattutto- rivolte agli adulti, alle famiglie perché è qui che nascono i cattivi comportamenti.

Il comune ha da anni nelle mani uno strumento di controllo sui corretti comportamenti nello smaltimento dei rifiuti da parte dei cittadini-utenti, uno strumento che non ha mai utilizzato fino ad ora e che potrebbe dare una mano alla soluzione del problema o, perlomeno, ad affrontarlo in modo più risoluto.

E’ cambiato il sindaco, è cambiato il consiglio comunale, cambierà di sicuro la giunta comunale. Il cambiamento, dunque, c’è stato. La speranza è che non si limiti solo alla facciata della politica; la speranza è che vada fino in fondo, che produca un approccio nuovo, motivato, alla soluzione dei problemi che la città aspetta da sempre.

 

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