Il sindaco ha detto che il funzionario ha risposto a Rutiglianoonline. Non è vero!
- Dettagli
- Ultima modifica il Mercoledì, 27 Giugno 2018 17:32
- Pubblicato Mercoledì, 27 Giugno 2018 12:33
- Scritto da Gianni Nicastro
- Visite: 3284
di Gianni Nicastro
Consiglio comunale del 30 maggio 2018, sesto punto all’ordine del giorno: “Costituzione commissione speciale ai sensi dell’art. 40 del Regolamento di funzionamento del consiglio comunale”. Commissione speciale chiesta il 29 marzo scorso da sei consiglieri comunali di opposizione, i quali, «venuti a conoscenza -si legge nella richiesta- dell’inchiesta pubblicata sul sito “Rutiglianoonline” sulla questione delle assegnazioni dei loculi nel cimitero comunale», gli stessi hanno ritenuto opportuno che, «a norma dell’art. 40 del vigente Regolamento di consiglio comunale», fosse «costituita una commissione di inchiesta in merito alle problematiche sollevate da “Rutiglianoonline”».
La commissione di inchiesta è stata bocciata dal sindaco e dai consiglieri di maggioranza senza dare nessuna, ripeto, nessuna, spiegazione sulle tante questioni sollevate dalle due inchieste giornalistiche di Rutiglianoonline, titolate: “Loculi, un'associazione culturale ne ha costruiti centinaia e vuole costruirne altri”, “Aree cimiteriali, la legge vieta il lucro e la speculazione”.
Audio e documenti
Per una migliore comprensione dei fatti, riportiamo qui sotto l'audio dell'intervento del consigliere di opposizione Minguccio Altieri e dell’intervento nel quale il sindaco dichiara che il funzionario, in merito alle inchieste citate, ha risposto «in maniera inequivocabile» alla «testata giornalistica», «per iscritto» e «con tanto di documento».
L’intervento del L’intervento del sindaco
consigliere Minguccio Altieri
Il sindaco, dunque, ha dichiarato in consiglio -per quattro volte- che il funzionario ha risposto alle inchieste di Rutiglianoonline. Non è vero!
Mi ha fortemente sorpreso la facilità con cui il sindaco ha fatto quelle dichiarazioni, perché la risposta di cui ha parlato in consiglio, il funzionario l’ha data in relazione a informazioni da me chieste su altre questioni (edicole funerarie, “tombini”), questioni non attinenti alle inchieste giornalistiche sulla base delle quali l’opposizione ha richiesto la commissione speciale. Questo, il sindaco, avrebbe dovuto saperlo bene perché, sia la richiesta di informazioni, che la risposta del funzionario, sono state indirizzate anche a lui, oltre che al segretario comunale.
Ecco i documenti (cliccare sulle immagini per ingrandire)
La richiesta di informazioni La risposta del funzionario
Come si evince dai due documenti sopra pubblicati la richiesta di informazioni riguarda l’ampliamento del cimitero approvato con delibera di giunta n. 141 del 7 ottobre 2011 in relazione soprattutto all’assegnazione dei suoli per le edicole funeraria -cosiddette “tombini”- disegnate nel progetto di ampliamento in variante approvato con quella delibera di giunta e presenti nelle altre tre varianti successive. Nulla a che vedere, dunque, con l’assegnazione delle tre aree cimiteriali concesse all’associazione culturale, con tutti i problemi annessi e connessi sui quali si sono concentrate le due inchieste giornalistiche. I tombini e l’assegnazione dei relativi suoli neanche sono citati nei contenuti (assegnazione aree cimiteriali e costruzione loculi) delle due inchieste oggetto di richiesta di commissione consiliare speciale fatta dall’opposizione.
Per quale motivo, allora, il sindaco ha spacciato la risposta del funzionario alla richiesta di informazioni sui tombini, come risposta «inequivocabile» data dallo stesso funzionario a inchieste giornalistiche concentrate, invece, sull’assegnazione di tre suoli cimiteriali a una associazione culturale? Perché?!
Il sindaco non ha letto la richiesta di informazioni e relativa risposta? Non sarebbe normale, dal momento che poi ne avrebbe parlato in consiglio.
Le ha lette e non ne ha capito il senso? Può anche darsi.
Ha letto la risposta, ne ha capito il senso e l’ha deliberatamente spacciata come risposta alle inchieste giornalistiche per venir fuori da una situazione scomoda -consiglio comunale- senza dare spiegazioni? In questo caso il sindaco avrebbe fatto una cosa grave, molto grave.
Sempre in relazione alla “risposta” del funzionario, il sindaco ha aggiunto che «probabilmente l’ha ritenuta (io giornalista, n. d. r.) non esaustiva, non so se l’abbia pubblicata, non sto lì a verificare o ad andare a fondo a tutto quello che questa o quell’altra testata scrivono». Il sindaco deve sapere che io, di quella risposta, ne ho parlato in un articolo pubblicato il 9 maggio scorso dal titolo “Assegnati i loculi del XIII lotto, e i tombini pianificati nel 2011?”.
Ho dato conto, quindi, di quella risposta pur ritenendola non “esaustiva”, elusiva e fuorviante; risposta che ha suscitato un ulteriore approfondimento su altri atti amministrativi e una richiesta di informazioni all’ufficio tecnico evasa con interessante riscontro. Cose sulle quali scriverò a breve.
Commissione di inchiesta,
il «termine mi infastidisce»
La commissione speciale chiesta dall’opposizione, dunque, avrebbe avuto il compito di fare chiarezza circa le questioni sollevate nelle inchieste di Rutiglianoonline. Ma il sindaco non l’ha voluta. «Stare a chiedere -ha dichiarato nel consiglio comunale del 30 maggio scorso- la commissione di inchiesta che già come termine mi infastidisce, perché presuppone come se ci siano, o sottendono a determinate questioni a determinati atti, chissà quali situazioni particolari visto che, nell’articolo che sancisce l’istituzione della commissione di inchiesta si parla di indagini, si parla di inchieste e tutto questo senza nulla togliere al legittimo interessamento rispetto a una testata giornalistica, io non credo che i consiglieri comunali, con le prerogative che hanno, con la possibilità che hanno di attingere notizie, atti, documenti dagli uffici, solo perché una testata giornalistica solleva dei problemi, o paventa dei dubbi in merito a determinate questioni, i consiglieri sottoscrivono la richiesta di istituzione di una commissione di inchiesta, come se chissà cosa si stesse perpetrando ai danni della comunità».
La commissione di inchiesta, dunque, infastidisce Roberto Romagno, perché presuppone chissà quali cose su cui indagare, perché prevede indagini, inchieste, appunto. A Romagno non interessa che la commissione di inchiesta sia prevista dal regolamento del consiglio comunale all’art. 40; e se la prevede il regolamento vuol dire che ci può essere, a un certo punto e su particolari questioni, la necessità che il consiglio comunale indaghi, verifichi, svolga “accertamenti su fatti, atti, provvedimenti e comportamenti tenuti dai componenti degli organi elettivi, dai responsabili degli uffici e servizi, dai rappresentanti del Comune in altri organismi”, come recita l’art. 40.
A Roberto Romagno sta stretto l’art. 40 del regolamento del consiglio comunale? In questo caso certamente sì, in altri casi, invece, no.
Ricordo al sindaco che nel 2013, il consiglio comunale di allora, ha istituito una commissione di inchiesta -proprio sulla base dell’art. 40- per «indagare i “rapporti contrattuali fra il comune di Rutigliano e le società affidatarie dei servizi inerenti i tributi comunali”» (qui). Nel suo primo mandato Roberto Romagno, dunque, ha già visto la costituzione di una commissione di inchiesta consiliare su input dell’opposizione e, allora, non si è né scandalizzato, né “infastidito”, tantomeno si è opposto, l’ha approvata.
In questa occasione, invece, ha detto no! E la maggioranza -in assoluto, tombale, silenzio- gli ha obbedito votando contro la costituzione della commissione consiliare di inchiesta.
Non dà spiegazioni, non risponde
Posizione rispettabilissima e legittima, per carità. Il problema è che, a fronte della bocciatura della commissione, il sindaco non ha dato nessuna spiegazione sulle questioni sollevate dall’inchiesta giornalistica, non ha risposto a nessuna delle domande che il consigliere di opposizione Minguccio Altieri gli ha rivolto in consiglio non solo perché lui è il sindaco, perché è pure assessore al cimitero. Ha semplicemente, e anche con una certa arroganza, rispedito al mittente la richiesta di costituzione della commissione perché non crede «che la notizia, o un problema, una questione, sollevata da una testata giornalistica possa indurre un consiglio comunale ad istituire una commissione d’inchiesta».
Ok, passi il fatto che il sindaco possa ritenere non degna di considerazione, o snobbare, una inchiesta giornalistica che indaghi criticamente la gestione della cosa pubblica (cimitero). Non è, però, possibile bocciare la commissione senza dare nessuna spiegazione circa i fatti denunciati nelle inchieste; a maggior ragione quando il sindaco, su quei fatti, viene chiamato da uno o più consiglieri a darle quelle spiegazioni.
Nel merito, quindi, il sindaco non ha detto nulla. Ha detto solo che «per quanto di mia conoscenza non si ravvisano situazioni particolari, situazioni di illegittimità, di illegalità». Faccio qui notare che in nessun passaggio le inchieste da me fatte riferiscono “di situazioni di illegittimità” e “di illegalità” in relazione all’assegnazione di aree cimiteriali e di loculi a quella associazione culturale. Il sindaco, qui, ha fatto tutto da solo, come uno che ha alzato le mani senza che nessuno glielo abbia chiesto.
In riferimento all’«accusa», che gli è venuta dall’opposizione, «di non aver dato alcuna risposta» Roberto Romagno ha detto che «io da sindaco, e quindi, da persona responsabile, mi sono recato presso l’ufficio competente. Sono andato all’ufficio preposto, ho chiesto delucidazioni». Quali siano state queste delucidazioni il sindaco, in consiglio comunale, non lo ha riferito. Se ci sono davvero state “delucidazioni” perché non le ha portate alla conoscenza dei consiglieri comunali?!
Ancora lui, il sindaco: «Certamente ho capito che c’era un problema, non ho approfondito l’articolo, ma sono andato all’ufficio che comunque è responsabile di quelle questioni e di quei problemi evidenziati e ho chiesto lumi». Ok, e dove sono questi lumi? E se li ha avuti, dall’ufficio presso cui si è recato, perché i “lumi” non li ha portati in consiglio comunale?!
Dove sono i "fatti" e le "notizie"?
Alla fine del suo intervento il sindaco si è fatto ancora più chiaro: «Per cui, la mia contrarietà a questa istituzione (della commissione di inchiesta, n. d. r.) è dettata da una conoscenza dei fatti e da notizie apprese presso gli uffici». Bene, qui siamo oltre le “delucidazioni” e i “lumi”. Qui siamo di fronte alla “conoscenza” dei “fatti”, delle “notizie”, che l’ufficio gli avrebbe riferito. E allora perché il sindaco quelle notizie e quei fatti non li ha, a sua volta, portati alla conoscenza dei consiglieri comunali e della città? Perché?!
Cosa dobbiamo pensare noi di Rutiglianoonline, cosa devono pensare i consiglieri di opposizione che hanno firmato la richiesta di costituzione della commissione di inchiesta consiliare, che non è vero che il sindaco abbia avuto quelle notizie e quei fatti? Che, quandanche li abbia avuti, non sono capaci, quelle “notizie” e quei “fatti”, di smentire quanto denunciato nelle inchieste di Rutiglianoonline?
Ora, gran parte delle dichiarazioni fatte dal sindaco in consiglio comunale, a mio avviso, sono gravi, molto gravi. Un sindaco che ama la chiarezza è il primo che si mette a disposizione nell’interesse della trasparenza e della verità. Un sindaco che ama la chiarezza e ha a cuore la trasparenza è il primo a rispondere positivamente alla costituzione di una commissione consiliare speciale di inchiesta quando è richiesta da sei consiglieri comunali a norma del regolamento del consiglio comunale e delle commissioni consiliari.
Dal momento che il sindaco non ha voluto la commissione di inchiesta e non ha dato nessuna risposta ai consiglieri comunali, alla testata giornalistica e alla città sulle tante questioni e perplessità che l’assegnazione di circa 700 mq di cimitero a una associazione culturale, con tutti gli annessi e connessi, ha suscitato, il sindaco abbia la decenza, il dovere e l’onestà di rispondere alle domande che l’autore di quelle inchieste giornalistiche qui sotto direttamente gli rivolge.
Sindaco, rispondi
1) E’ normale che il comune assegni il 4 dicembre 2008 un’area cimiteriale di 173 mq a una associazione culturale sulla base di una richiesta fatta il 10 novembre 2005 quando la stessa associazione culturale non esisteva ancora dal momento che si è costituita il 29 maggio 2008?
Di questa incongruenza il sindaco ha chiesto spiegazioni al funzionario responsabile di quella assegnazione?
2) Sulla base di quale criterio, o principio, il comune ha assegnato tre lotti cimiteriali (A1-A2-A3) di 173 mq cadauno alla stessa associazione culturale, dal momento che il regolamento comunale specifico non riferisce nessun criterio di assegnazione circa le aree o i lotti cimiteriali?
3) Il D.P.R. n. 285/1990 (Regolamento di polizia mortuaria) all’art. 93 dice: “1. Il diritto di uso delle sepolture private concesse a persone fisiche è riservato alle persone dei concessionari e dei loro familiari; di quelle concesse ad enti è riservato alle persone contemplate dal relativo ordinamento e dall'atto di concessione”.
a. Il comune ha verificato che i 636 loculi e 72 colombari costruiti sui lotti A1, A2, A3, quella associazione culturale li abbia assegnati a persone regolarmente iscritte sulla base delle indicazioni riportate nell’atto costitutivo e nello statuto della stessa associazione, quindi, regolarmente contemplate nel relativo ordinamento?
b. Per quale motivo nelle tre concessioni di diritto di superficie sottoscritte dal comune e dalla stessa associazione culturale, relative ai lotti A1, A2, A3, non sono contemplate -come dice la legge- né le persone socie della medesima associazione culturale e neanche il numero dei loculi che la stessa associazione avrebbe costruito?
4) L’art. 92, comma 4, del D.P.R. 285/1990 dice: “Non può essere fatta concessione di aree per sepolture private a persone o ad enti che mirino a farne oggetto di lucro o di speculazione”.
a. In relazione all’assegnazione dei tre lotti citati a quella associazione culturale e ai 636 loculi e 72 colombari dalla stessa costruiti, il comune ha verificato che non ci sia stato lucro e speculazione?
5) In una raccomandata (prot. n. 6447/8 aprile 2011) indirizzata al presidente dell’associazione culturale che mesi prima aveva chiesto l’assegnazione della terza area cimiteriale, il responsabile servizi cimiteriali scrive: “Si fa presente che il suolo da assegnare sarà di dimensioni tali da soddisfare, in numero di loculi pari al doppio (circa) del numero dei soci che hanno fatto regolare richiesta e ritenuti validi”.
a. Per quale motivo il suolo da assegnare doveva avere dimensioni doppie rispetto al numero dei soci di quella associazione culturale?
b. Sulla base di quale potere, autorità, o disposizione, quel responsabile scrive una cosa del genere al presidente dell’associazione culturale?
c. Dal momento che, dopo quella raccomandata, l'area cimiteriale è stata assegnata, sulla base di quale criterio, o verifica, il funzionario ha ritenuto "validi" i soci?
6) Il 22 luglio 2014, quattro anni dopo la realizzazione della cappella lotto A2, l’associazione culturale con una S.C.I.A. comunica la costruzione, nella stessa cappella dove c'era e c’è un altare, di ulteriori 24 loculi con la seguente motivazione sottoscritta dal progettista: “Con la presente S.C.I.A. si intende realizzare all’interno della cappella inizialmente destinata a chiesetta (ma poco utilizzata), simmetricamente sui due lati, a sinistra e a destra rispetto all’entrata, N° 12+12 loculi. saranno pertanto realizzati su ciascun lato all’interno della Cappella quattro loculi su tre file sovrapposte per un totale complessivo di 24 nuovi loculi”.
a. E’ normale che si realizzino ulteriori 24 loculi, invadendo letteralmente una chiesetta, con la semplice motivazione che questa chiesetta sia “poco utilizzata”?
b. Nel caso sia possibile, sulla base di quale norma, permesso, o disposizione, si è consentito alla realizzazione di ulteriori 24 loculi che da allora impediscono l’utilizzo della chiesetta da parte di tutti gli assegnatari?
c. C'è una relazione giuridica tra quegli ulteriori 24 loculi costruiti e la delibera di assegnazione e il successivo atto di concessione del lotto A2?
7) L'ufficio tecnico in questi giorni sta lavorando all’ennesima variante al cimitero da cui deve venir fuori il quarto lotto da assegnare a quella stessa associazione culturale. Il vigente "Regolamento per le concessioni dei loculi ed aree cimiteriali; disposizioni generali relative ai servizi cimiteriali approvato con delibere di C.C. n. 14 e 32/2003" non statuisce nessun crtiterio di assegnazione delle aree cimiteriali.
a. Sulla base di quale altro regolamento, norma, legge, il comune assegnerà la "quarta" area cimiteriale all'associazione culturale in questione?
Il sindaco, prima di approvare in giunta l’ulteriore variante al cimitero, risolva i dubbi, le questioni sollevate da quelle inchieste giornalistiche; risponda alle domande sopra riportate. Solo così fugherà completamente il sospetto che una parte del cimitero comunale sia stata messa, o possa essere messa, a disposizione del "lucro" e della "speculazione", cose categoricamente vietate dalla legge in relazione alle aree cimiteriali.