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Santa Lucia fra storia e leggenda: cinque curiosità

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di Teresa Gallone

Fra le ricorrenze più sentite della tradizione cristiana nel periodo dell’Avvento, oltre a quella dedicata a San Nicola figura quella in onore di Santa Lucia. Nella nostra provincia si è soliti dedicare falò alla santa protettrice degli occhi e simbolo di luce.
Anche a Rutigliano la tradizione dei falò e delle pettole in onore della santa è attestata dagli storici. Ne “Le tradizioni natalizie rutiglianesi” (Edizioni Lute) del giornalista esperto di tradizioni popolari Gianni Capotorto si cita l’usanza di accendere fuochi la notte di Santa Lucia, godendo della compagnia della famiglia fra pettole, vino e danze.
Come per quasi tutti i santi della nostra tradizione, la storia di Lucia è a metà fra mito e fatti comprovati. Vediamo di conoscerla più da vicino.

La storia (quasi) comprovata
Probabilmente Lucia nacque intorno al 283 d.C. a Siracusa. Giovane bellissima, venne promessa in sposa a un ricco pretendente. Si narra che la fanciulla si convertì al cristianesimo e consacrò il suo corpo a Dio, rendendo impossibile qualsiasi tipo di vincolo nuziale.
Avendo la madre gravemente malata, Lucia si recò in preghiera presso il sepolcro di sant’Agata a Catania, per chiedere grazia. Durante il sonno la santa di Catania apparve alla giovane Lucia, assicurandole che la madre sarebbe guarita e che la sua fede avrebbe beneficato la città di Siracusa.
Dopo questa visione, Lucia sarebbe tornata a Siracusa e avrebbe consacrato la sua vita al servizio dei poveri.
Il pretendente della nostra santa, indignato per l’atteggiamento della sua futura sposa, non avrebbe perso tempo e l’avrebbe denunciata alle autorità con l’accusa di praticare il cristianesimo. A Lucia sarebbero state inflitte diverse torture, fra cui quella del fuoco che però non la lambì. Si narra che, dovendo essere trascinata con la forza al patibolo, si fece talmente pesante da non poter essere spostata nemmeno da un carro con buoi. La povera Lucia venne quindi martirizzata con la iugulatio, il taglio della gola.

Gli occhi nella coppa:
un probabile falso storico

La tortura degli occhi o la versione secondo cui Lucia si sarebbe cavata gli occhi è un probabile falso storico. L’episodio non viene citato nelle fonti anteriori al XV secolo e quindi si suppone sia una narrazione creata ad hoc posteriormente. Il patronato della vista sarebbe ricollegabile al significato del nome della santa, derivato dalla parola latina lux (luce).

Santa di Siracusa ma veneziana di adozione
Le spoglie di Lucia furono tumulate nelle Catacombe Cristiane di Siracusa. Nel 1040 sarebbero state prese  dal generale bizantino Maniace che avrebbe fatto dono all’imperatrice Teodora insieme a quelle di sant’Agata. Le due sante vennero custodite a Costantinopoli e da qui sarebbero state trafugate dai veneziani nel 1204 a conclusione della IV crociata. Dopo molte peripezie, la santa trasferita nella chiesa di San Geremia a Venezia, solo nel 1860. Per sette giorni nel 2004 le spoglie di Lucia sono tornate a Siracusa in occasione del XVII centenario del suo martirio. Questo temporaneo trasferimento da Venezia è avvenuto anche nel 2014.

Il giorno più corto dell’anno
È la tradizione popolare a indicare il 13 dicembre come il giorno con meno luce in assoluto. In realtà questo fenomeno si verifica attorno al 21-23 dicembre. Questo “spostamento” è dato dall’adozione del calendario giuliano in epoca medioevale. In base a questo calendario effettivamente il giorno più corto dell’anno cadeva proprio il 13 dicembre. Papa Gregorio XIII nel 1582 riformò il calendario e il giorno più corto dell’anno si “spostò” più in avanti.


Dante Alighieri e Cristoforo Colombo
Dante nel Convivio afferma di aver subito una grave infermità agli occhi e di aver ottenuto la guarigione da santa Lucia. Il poeta fiorentino espresse la sua devozione e gratitudine facendo della santa siracusana un personaggio fondamentale della Commedia. Nella cantica dell’Inferno Lucia scende dall’Empireo su invito della Vergine per avvertire Beatrice dello smarrimento di Dante nella selva. Nella cantica del Purgatorio sveglia Dante assopito e lo smuove a intraprendere il percorso di purificazione dei suoi peccati. Nell’ultima cantica, quella del Paradiso, Lucia si mostra a Dante nel primo cerchio dell’Empireo insieme a sant’Anna e a Giovanni Battista.  Per Dante quindi Lucia è simbolo della Grazia che illumina il cammino del fedele.
Si narra che anche Cristoforo Colombo fosse devoto a Lucia. Secondo la tradizione durante il suo viaggio avrebbe scoperto un’isoletta nelle Piccole Antille proprio il 13 dicembre. Avrebbe quindi ribattezzato la sua scoperta in onore di santa Lucia.

 

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