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Premio Giustolisi, vince il giornalismo d'inchiesta pugliese

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Marilù Mastrogiovanni vince il Premio Giustolisi
con l’inchiesta sequestrata.

La cerimonia di assegnazione col presidente
del Senato Grasso

Roma, 14 dicembre 2017

La giornalista pugliese Marilù Mastrogiovanni ha vinto la terza edizione del Premio Franco Giustolisi “Giustizia e verità”, ex aequo con la collega Valeria Ferrante.
La cerimonia di premiazione si è svolta nella Sala dei Presidenti di Palazzo Giustiniani a Roma, alla presenza del presidente del Senato Piero Grasso.
La giuria della terza edizione del premio, presieduta da Roberto Martinelli e composta da Daniele Biacchessi, Livia Giustolisi, Bruno Manfellotto, Marcello Masi, Enrico Mentana, Virginia Piccolillo, Marcello Sorgi, Luigi Vicinanza e Lucia Visca ha assegnato il Premio “Giustizia e verità” a Marilù Mastrogiovanni per un’inchiesta in sei puntate  sulla sacra corona unita, la mafia pugliese che ha nel Salento una delle sue ramificazioni più subdole (http://www.iltaccoditalia.info/sacra-corona-unita-la-quarta-mafia), e perché, “nonostante la condizione di giornalista precaria, continua a informare combattendo contro le minacce della malavita organizzata che la costringono a vivere sotto protezione”.premio-giornalismo-inchiesta-1

Valeria Ferrante, invece, per la sua inchiesta sui possibili inquinamenti delle Ong a causa delle connessioni con il traffico di migranti nel Canale di Sicilia documentando, per la trasmissione “Agorà” su Rai 3, le zone d’ombra del sistema dell’assistenza agli immigrati.

Uno dei sei capitoli dell’inchiesta di Mastrogiovanni, intitolato “I tentacoli del clan Potenza sul Comune di Casarano e sul Basso Salento” è stato sequestrato e oscurato tre giorni fa dalla Polizia postale di Bari, su disposizione del gip Gallo del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Procura.
La Federazione nazionale della stampa e Assostampa-Puglia hanno chiesto l’intervento urgente del ministro di Giustizia in quanto la Costituzione italiana e il Legislatore nei casi di presunta diffamazione esclude la possibilità del sequestro per le testate. Il sindacato dei giornalisti ha parlato di grave e inquietante attacco alla libertà di stampa, parlando di “un premio-giornalismo-inchiesta-2provvedimento che riporta l’Italia ai tempi bui del regime fascista”.

Nel ricevere il premio dalla mani del presidente del Senato Piero Grasso, Mastrogiovanni ha dichiarato: “Il premio Giustolisi verità e giustizia dimostra, con la scelta delle inchiesta premiate, che ci sono ancora in Italia armadi della vergogna che non si vogliono aprire. Chi li apre, nell’interesse dei cittadini e per tutelare il loro diritto ad essere informati, paga un prezzo molto alto. Significa anche che abbiamo illuminato una zona d’ombra, quella della mafia pugliese, come nessuno aveva mai fatto prima e che bisogna continuare su questa strada. Io lo farò”.

Come ogni anno il più importante premio italiano dedicato al giornalismo investigativo prevede diverse menzioni e altri riconoscimenti. Il premio speciale "Franco Giustolisi - Fuori dall’Armadio” è stato assegnato a Ilaria Bonuccelli “per aver, con la sua inchiesta originale sui call center, messo in moto non solo l'interesse del pubblico ma anche quello della politica fino ad arrivare a una legge che rafforza la tutela della privacy e dei cittadini”. Maurizio Molinari, ha vinto il premio per il libro inchiesta con "Il ritorno delle tribù" (Rizzoli); Ferruccio De Bortoli, il premio speciale della Giuria "Una vita per il giornalismo”; Fabio Isman, il riconoscimento "Per la difesa del patrimonio culturale”; Donatella Alfonso, vincitrice del premio "Memoria e verità" col libro “La ragazza nella foto" e Raffaella Calandra, assegnataria del premio "Voci dai fatti" per la trasmissione “Storiacce” su Radio24. 

    
 

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