Laboratorio Urbano e partecipazione dal basso
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- Pubblicato Lunedì, 05 Giugno 2017 08:48
- Scritto da Laboratorio urbano
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“non esistono idee politiche senza uno spazio cui siano riferibili, né spazi o principi spaziali cui non corrispondano idee politiche.”
Carl Schmitt
Giovedì 1 Giugno è nato il Laboratorio Urbano Rutigliano.
A raccontare cos’è un Laboratorio Urbano, cos'è la rigenerazione urbana e come si costruisce un percorso partecipativo dal basso sono intervenuti ROBERTO COVOLO - Project manager ExFadda, San Vito dei Normanni (BR) a raccontare l’esperienza di “Santu Vitu Mia” - Rigenerazione urbana a San Vito dei Normanni, MARIAGIOVANNA TURTURO – esperta di Rigenerazione Urbana con il caso di “Siamo Tutti Tufi” a Gravina in Puglia (BA), LAURA BASCO – Architetto ed esperta di progettazione partecipata con il caso di “Ri_Accordi Urbani” con il caso dell’ex Caserma Rossani di Bari e SILVIA SIVO di Pop Hub con l’esperienza della rigenerazione dell’ex Cinema Arena Moderno – Bari. A traghettare il progetto verso la comunità l’architetto TONIO GIORDANO, uno dei promotori del Laboratorio Urbano Rutigliano.
Quattro storie apparentemente diverse che raccontano di come una comunità può attivarsi per ri_generare la sua identità e rendersi attiva attraverso un atto di fiducia.
Partendo dall'idea di uno sviluppo circolare del pensiero e dell'azione, dove il sistema è pensato per potersi rigenerare da solo, il gruppo lancia sul territorio rutiglianese un nuovo “enzima” capace di catalizzare tutte quelle energie, visioni, progetti e azioni per “ripensare” quei luoghi relegati ai margini della città e aumentare la loro capacità di resilienza.
Il gruppo è aperto a tutti coloro che siano disponibili a "fare" coinvolgendo trasversalmente tutti in sinergia per il proprio territorio.
Operando in modalità open source e in transizione, il gruppo ha coinvolto e coinvolgerà, trasversalmente tutti i cittadini, le associazioni no profit, di categoria, realtà imprenditoriali, stakeholder, liberi professionisti, funzionari pubblici, agricoltori, artisti, cuochi, singoli che ruotano intorno alla cultura dell'eco-sostenibilità, persone che hanno a cuore i problemi del territorio.
Uno dei propositi della partecipazione è costruire processi che coinvolgano gli utenti finali dei progetti. Se il progetto è la città e il territorio, gli utenti sono gli abitanti. Il progetto è parte integrante del processo e dunque va costruito collettivamente con l’apporto di più discipline e di punti di vista diversi.
Le parole chiave sono trasparenza ed inclusione. La trasparenza, nel senso di accesso, chiarezza e disponibilità delle informazioni è un elemento importante, ma da sola non è sufficiente a garantire una partecipazione piena e consapevole. E’ necessario, infatti, prevedere l’inclusione di una molteplicità di punti di vista nel processo decisionale, cercando di coinvolgere anche quegli interlocutori che abitualmente non partecipano alla costruzione della vita pubblica.
Il Laboratorio Urbano Rutigliano nasce per coinvolgere la comunità locale in un processo di progettazione partecipata attraverso una visione e costruzione creativa dello spazio.
L'attore della progettazione partecipata è la persona. La persona vive il proprio spazio. Lo spazio è modificato dall’incontro con un’altra persona attraverso un processo di reciproca stimolazione creativa in forma di laboratorio.
Ricominciare a immaginare, pensare, programmare, progettare il presente e il futuro del proprio quartiere, della propria città, del proprio territorio significa riappropriarsi di una pratica troppo spesso snaturata, spersonalizzata, decontestualizzata, fatta sprofondare nella burocrazia e allo stesso tempo, un modo per tornare ad essere e a sentirsi gruppo solidale, collettività e comunità.
Per info
fb: Laboratorio Urbano Rutigliano
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