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La memoria, la legalità e il senso dello Stato sulle gambe dei giovani

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Una bella manifestazione quella che si è svolta l’altro ieri pomeriggio a Rutigliano. Vi hanno partecipato scuole, associazioni e istituzioni. Un lungo corteo che è partito esattamente alle 17:58, l’ora in cui è saltato in aria il giudice Giovanni Falcone con la moglie e l’intera scorta.

Era il 23 maggio del 1992, Falcone tornava a casa da Roma, come spesso faceva nei fine settimana. Quando si parla della strage di Capaci non si può non parlare di quella di via D’Amelio a Palermo, avvenuta appena due mesi dopo, dove perse la vita un altro giudice, Paolo Borsellino, amico di Falcone e componente dello stesso pool di magistrati che da anni stava dando filo da torcere alla mafia con inchieste giudiziarie che cominciavano a metterne in crisi l’esistenza.

Se solo si pensa al maxiprocesso istruito da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nel 1986, ai suoi numeri, si ha immediatamente l’idea della straordinaria forza investigativa che i due magistrati erano capaci di mettere in campo: 475 imputati, 19 ergastoli, 2665 anni di carcere e l’applicazione del 41bis su vasta scala.

Per questo Falcone e Borsellino sono stati ammazzati, avrebbero continuato a demolire la mafia pezzo dopo pezzo e, forse, avrebbero svelato, anche, tutti o alcuni misteri sui rapporti tra mafia e potere, tra mafia e Stato o parte di esso. Per questo tutti i capi di Cosa Nostra, a cominciare da Totò Riina, decisero e pianificarono le due stragi.

Sappiamo, però, solo chi ha organizzato ed eseguito materialmente le due stragi; alla storia non è ancora stata consegnata la verità su chi abbia fornito le informazioni sulla partenza e gli spostamenti del giudice Falcone, su chi abbia fornito alla manovalanza mafiosa le competenze tecniche per gestire 500 kg di tritolo ad esplosione telecomandata.

La manifestazione di martedì scorso ha voluto ricordare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino,  il loro sacrificio e quello di tutte le persone che li accompagnavano per proteggerle, la loro incorruttibile dirittura morale, il loro grande senso del dovere e dello Stato.


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Ad organizzare “Radici di Memoria a distanza di 25 anni dalla Strage di Capaci” è stato il I circolo della scuola primaria “Settanni” in collaborazione col comune di Rutigliano, evento nel quale si è svolto il corteo di alunni, studenti, docenti e cittadini. Un momento di grande orgoglio civile in cui la città si è raccolta nel nome della legalità contro la criminalità mafiosa.

La manifestazione, colorata, piena di striscioni e cartelli, è partita dal Viale della Repubblica, ha fatto il giro dell’extramurale, si è infilata in via Diego Martinelli e si è assiepata davanti al palco, sul quale c’erano le autorità scolastiche e civili insieme ai rappresentanti di “Libera”, del Tribunale di Trani e delle Forze dell’Ordine.


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Dal palco, dunque, sono intervenuti la dirigente del I Circolo Didattico "Giuseppe Settanni" Maria Melpignano, il Primo Dirigente della Polizia di Stato e vicario del Questore di Bari, Luigi Peluso, il sindaco di Rutigliano Roberto Romagno, l’assessore alla Legalità di Triggiano Diego Cassano, il consigliere delegato della Città Metropolitana di Bari Giuseppe Valenzano, la presidente della Commissione regionale per la legalità e il contrasto della criminalità Rosa Barone, il giudice del Tribunale di Trani Francesco Messina, il referente regionale di “Libera” Marco Dabbicco, il referente del presidio “Libera” di Triggiano Luca Carofiglio, il papà di Michele Fazio -assassinato a 16 anni nel 2001 tra i vicoli di Bari vecchia- Pinuccio Fazio.

In diretta telefonica è intervenuta anche Tilde Montinaro, sorella di Antonio Montinaro, il caposcorta del giudice Falcone. L’attore e regista Vito Rago ha letto la «Cantata per la festa dei bambini morti di mafia» di Luciano Violante.

All’iniziativa hanno attivamente partecipato, oltre al I Circolo Didattico, il II Circolo Didattico "Aldo Moro" accompagnato dal suo dirigente scolastico Luciano De Chirico, i comuni di Rutigliano eTriggiano, la Città Metropolitana di Bari, la Commissione Regionale per la legalità e il contrasto della criminalità, la Scuola Media "Manzoni", il Polo Scolastico Superiore "Alpi-Montale", i Licei "Cartesio" di Triggiano, l’IISS "Dell’Erba" di Castellana, “Libera Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie”, l’Agesci Rutigliano 1 e Rutigliano 2, l’Anspi Oratorio “Mons. Di Donna”, l’ARCA Cuore Immacolato di Maria, l’Ant, l’Archeoclub d’Italia, Arcobaleno, ASP “Monte dei Poveri”, Unitalsi, Donne in Primo Piano, l’associazione Don Tonino Bello, Giovani Aquile, il circolo di Legambiente di Mola “I Capodieci”, la LUTE “Lia Damato”, i Masci Rutigliano 2 Comunità Ohana e Comunità Rutigliano 3, la Polisportiva Olympia Club, Il Prato Fiorito, la Pro Loco Rutigliano (adulti e Junior), le due Protezioni Civili, Rutigliano e Ali Verdi, lo Sport Centre, Puntoeacapo e Kimuchi.

Rutiglianoonline ha ripreso l’intera manifestazione, a breve il video.


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