Sviluppo sostenibile, progetti e fondi tra opportunità e criticità
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- Pubblicato Sabato, 05 Marzo 2016 09:39
- Scritto da Vito Solenne
di Vito Solenne
L’incontro “costruire insieme un futuro lavorativo” promosso dall’Assessore alle Attività Produttive, Gianvito Altieri, si è svolto giovedì scorso a Rutigliano, in Sala Consiliare. L’Assessore Altieri ha aperto i lavori alla presenza del sindaco, Giangrazio Dirutigliano, e del Vice sindaco, Francesca Mola, del comune di Mola di Bari, dell’assessore all’Innovazione Tecnologica, Marilena Abbatepaolo, del comune di Polignano a Mare e della Profin Service S.r.l., azienda di assistenza e consulenza. Assente il rappresentante del comune di Conversano.
La presenza di tanti Amministratori a Rutigliano inaugura una nuova ma collaudata associazione di Comuni, con Mola di Bari ente capofila, per poter partecipare alla prima call del nuovo programma della Commissione Europea (Ce) denominata “Urban Innovative Actions” (Uia), che significa “Azioni Urbane Innovative”.
Questi nuovi finanziamenti mirano a sostenere azioni innovative e sperimentali per rispondere alle crescenti sfide che interesseranno le aree urbane nei prossimi anni. L'obiettivo principale dell'iniziativa è quindi quello di offrire alle autorità urbane europee risorse per testare nuove e audaci idee per affrontare lo sviluppo urbano sostenibile e verificare come tali idee rispondano alla complessità delle realtà sociali.
Per il periodo 2015-2020 la dotazione finanziaria complessiva ammonta a 372 milioni di euro, ripartiti su diversi bandi che saranno presentati in successione nel corso dell’intero periodo.
In passato gli stessi Comuni del sud-est barese hanno lavorato in sinergia per la progettazione dei Sistemi Ambientali e Culturali (Sac) “Mari tra le mura: nel blu dipinto di Puglia”, un progetto finanziato dalla regione Puglia attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) 2007-2013. Questa volta la sfida è molto più difficile e complessa perché i soldi arrivano direttamente dalla Commissione Europea.
Ci sarà da sgomitare parecchio per accaparrarsi un contributo fino a 5 milioni di euro previsti per ogni singolo progetto a cui potranno partecipare tutti i comuni e aggregazioni di comuni con più di 50mila abitanti. Lo stanziamento complessivo previsto, per questo primo bando, ammonta a 80 milioni di euro per cui si prevede in tutta Europa l’approvazione di una ventina di progetti circa. Inoltre, la realizzazione del progetto deve durare al massimo 3 anni.
Il bando “Azioni Urbane Innovative” riguarda diverse tematiche, quali: integrazione di migranti e rifugiati; transizione energetica; occupazione e competenze nelle economie locali; povertà urbana con particolare riferimento ai quartieri svantaggiati.
“Occupazione e competenze nelle economie locali”, è stato il tema selezionato e illustrato dalla dott.ssa Angela Scianatico, Amministratore Unico della Profin Service S.r.l., che sta supportando le amministrazioni comunali dal punto di vista tecnico. La decisione di aderire a quel specifico tema ha provocato qualche malumore tra il pubblico presente in Sala Consiliare, in quanto è stata percepita come una imposizione dall’alto e non come una scelta condivisa dai cittadini, la cui partecipazione è essenziale per poter partecipare a tali bandi.
Dunque, non dei pregiudizi sul tema scelto ma sul metodo utilizzato. Ma a remare contro corrente è la scadenza fissata al 31 marzo prossimo, mentre il bando è stato pubblicato il 15 dicembre dello scorso anno.
Come saranno selezionati i progetti dalla Commissione Europea? Le domande dichiarate ricevibili e ammissibili saranno sottoposte a una valutazione strategica a cura di un gruppo di esperti esterni. La valutazione strategica rappresenta l'80% della ponderazione assegnata alla valutazione globale del progetto e si effettua in base ai seguenti criteri: innovatività (40% ponderato), vale a dire fino a che punto il richiedente sia in grado di dimostrare che la proposta di progetto è nuova e dotata di un forte potenziale di valore aggiunto; partenariato (15% ponderato), ossia fino a che punto risulti rilevante il coinvolgimento dei soggetti interessati nell'attuazione del progetto; misurabilità (15% ponderato), ossia in che misura il progetto sia in grado di consegnare risultati misurabili; trasferibilità (10% ponderato), ovvero in che misura il progetto sia trasferibile ad altre aree urbane nel resto d'Europa.
I progetti selezionati potranno essere cofinanziati dal Fesr fino all’80% dei costi ammissibili. Ogni partner beneficiario del cofinanziamento del Fesr deve essere in grado di garantire un contributo pubblico o privato che copra il resto del budget (almeno il 20%).
Pertanto l’invito rivolto a tutti i cittadini da parte dell’Assessore Altieri è di far pervenire entro il 20 marzo prossimo, attraverso la scheda qui sotto linkata, tutte quelle idee innovative che mirino alla trasformazione di sostanze precedentemente sprecate, in risorse di valore in modo da creare un ecosistema sostenibile, modello su cui si basa la Blue economy, una evoluzione delle Green economy.
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