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BETLEM: una nuova meta per giro notturno della vecchia BEFANA!

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befana-2016

 di Sac. Pasquale Pirulli
sac pirulli-pasquale
Tradizionalmente nelle prossime ore la vecchia e benevola Befana sarà impegnata in un lungo tour de force attraverso stretti camini pieni di fumo e starà attenta a scansare nei suoi vorticosi giri le selvagge antenne televisive che spuntano dai tetti di tante case.
E’ vero che qualche ricordo la buona Befana avrà della cittadina di Betlem perché è in memoria del bambino che giace nella mangiatoia perché a lei viene affidato il compito di amorosa predilezione verso i piccoli che tendono le mani ai vistosi e moderni giocattoli e si riempiono gli occhi delle dolci leccornie, che ormai hanno sostituito gli antipatici pezzi di carbone misti a qualche frutto di stagione.

    A lei vorrei quest’anno suggerire di incamminarsi sulle orme dei magi che vengono dal lontano oriente e, seguendo la luce di una stella, si dirigono prima a Gerusalemme, capitale del dispotico re Erode il Grande. Ascolterebbe la reazione del monarca alla richiesta degli stranieri che gli domandano indicazioni per andare a render omaggio al nuovo re di Israele. C’è una inchiesta febbrile per raccogliere possibili indizi e si ascolta la voce del profeta Michea che dice: “E tu Betlemme, terra di Giuda,  non sarai la più piccola tra i capoluoghi di Giuda. Da te uscirà un capo che pascerà il mio popolo, Israele” (Mt 2, 5-6).

In un secondo momento la solerte vecchina, sia pure appesantita dal sacco greve sulle spalle ricurve, deve incamminarsi verso Betlem e qui come i magi, che  prima si rallegrano a rivedere la stella e poi “entrati nella casa videro il Bambino con Maria sua madre” (Mt 2,9) potrà soffermarsi a contemplare l’evento unico che certifica la presenza di Dio nella storia.
Vorrei affidare alla Befana il ruolo di portavoce dei re magi i quali pur abituati ai discorsi scientifici dell’osservazione degli astri, forse hanno difficoltà a comunicare con noi moderni. 

Lei mi direbbe prima di tutto che anche la scienza ha una sua validità perché è strada verso la verità. Per questo i magi si sono attivati e hanno affrontato le fatiche del lungo viaggio. Potrebbe anche confermare che il cuore dei ricercatori instancabili sono stati inondanti dalla gioia della scoperta. Quel bambino non è tanto il competitore del re Erode per un regno temporale ma è il Figlio di Dio che regna dall’eternità su tutto l’universo. La regalità di quel bambino va oltre la dimensione politica e sconfina nell’infinito dell’eternità.

Altra notizia importante la improvvisata portavoce dei magi potrebbe comunicare. L’evento di Betlem, cioè la nascita del figlio di Maria, sposa del falegname Giuseppe, interessa tutti gli uomini e quindi sottolineare l’universalità del suo messaggio di pace e di gioia. Più che la sola bandiera del re Erode, molto discutibile e macchiata di sangue, il gran pavese che fa onore al bambino di Betlem è formato da tutte le bandiere del mondo perché tutti gli uomini si riconoscano amati e visitati da Dio.

Una ultima notizia  la Befana potrebbe dare ed è quella che lei è molto contenta di continuare nei confronti di tutti i bambini del mondo una missione di amorevole assistenza non solo nella ricorrenza dell’Epifania ma sempre, in tutti i giorni dell’anno, e dovunque, sotto tutti i cieli, verso tutti i bambini che Gesù indica come “i suoi piccoli amici”. Ai bambini del mondo non solo giocattoli e leccornie ma gli essenziali diritti alla vita, alla famiglia, alla casa, all’educazione, alla salute e anche… al gioco!

Auguro alla buona e antica Befana di avere la coerenza, dopo il faticoso viaggio notturno, di inginocchiarsi dinanzi al bambino che giace tra le braccia della sua mamma Maria, riconoscendolo come il Salvatore del mondo, e di avere la forza di gridare la propria protesta contro tutte le forme di violenza, che i moderni Erodi, rivolgono verso i bambini deboli e indifesi. Solo così la buona vecchia Befana si sentirà giovane e bella della vita e del sorriso dei bambini di tutto il mondo.


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