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Laudato si' mi Signore per sora lama San Giorgio

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LAUDATO SI’ MI SIGNORE

PER SORA LAMA SAN GIORGIO!
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San Francesco d’Assisi con sentimento di fraternità ha abbracciato i lebbrosi e il lupo di Gubbio e le tortorelle e tutti gli uomini di buona volontà invitandoli a vivere in pace. Con spirito poetico e profetico ha riguardato la realtà creata: il sole, la luna, le stelle, la terra “ricca di coloriti fiori et herbe” , il fuoco e l’acqua, nello splendore della loro armonia e bellezza. Ha elevato il suo cantico di lode al Creatore perché in esse ha riconosciuto le orme della sua bellezza e del suo amore.

Papa Francesco, prendendo lo spunto dal Cantico delle creature di San Francesco, ha dato alla Chiesa e a tutti gli uomini di buona volontà la sua enciclica “sulla cura della casa comune”. Egli invita tutti a superare l’indifferenza nei confronti della “nostra sora madre terra” e suggerisce la giusta preoccupazione di tutti per la casa comune.

Non può dimenticare l’esempio del santo di Assisi “fratello universale” di cui ha scelto il nome come papa e perciò rivolge il suo appello perché ci si impegni a proteggere la casa comune proponendo una “ecologia integrale” e gli uomini possano insieme collaborare ad arrestare il degrado ambientale provocato da un degrado sociale, perché la crisi ambientale provoca anche negligenza nei confronti dei bisogni dei poveri e degli esclulaudato-si-lama-2si. Egli non manca di denunciare le cause di questa ignavia: negazione del problema, indifferenza, rassegnazione e fiducia cieca nelle soluzioni tecniche a dispetto degli uomini.

Con fiducia propone l’esempio di San Francesco: “E’ il santo patrono di tutti quelli che studiano  e lavorano nel campo dell’ecologia, amato anche da molti che non sono cristiani. Egli manifestò un’attenzione particolare verso la creazione di Dio e verso i più poveri e abbandonati. Amava ed era amato per la sua gioia, la sua dedizione generosa, il suo cuore universale.

Era un mistico e un pellegrino che viveva con semplicità e in una meravigliosa armonia con Dio, con gli altri, con la natura e con se stesso” (n. 10). La denuncia di atteggiamenti di rapina e sfruttamento nei confronti della casa comune da parte di papa Francesco è quanto mai decisa: “Se noi ci accostiamo alla natura e all’ambiente senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia, se non parliamo più il linguaggio della fraternità e della bellezza della nostra relazione con il mondo, i nostri atteggiamenti saranno quelli del dominatore, del consumatore o del mero sfruttatore delle risorse naturali, in capace di porre un limite ai suoi interessi immediati” (n. 11)
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Con questi sentimenti ho preso parte all’assemblea convocata dal Comitato “Salviamo Lama San Giorgio” ospitata nella sala consiliare del Comune di Rutigliano la sera del 23 ottobre 2015. Ho ascoltato la ricostruzione delle tappe dell’intricata vicenda che porterebbe a versare nella nostra ridente Lama le acque depurate della fogna di diversi comuni viciniori.

Alcuni tecnici hanno espresso le loro perplessità nei confronti di soluzioni tecniche intese a limitare i danni dell’impatto ambientale. Gli ambientalisti hanno decisamente rifiutato lo scempio che deriverebbe a una oasi naturale di incomparabile bellezza. I politici hanno espresso attenzione nei confronti del sentimento popolare che deve essere prima di tutto informato e poi valutare le conseguenze non solo quelle attuali per l’ambiente della Lama ma anche quelle future in cui si prospetta la scomparsa di un giardino naturale di grande valore anche didattico.

Mi auguro che la questione della salvaguardia di Lama San Giorgio non sia solo un problema politico ma più ancora una questione di “ecologia integrale” che richiama la preoccupazione per la nostra casa comune e dei suoi abitanti. Non solo soluzioni tecniche di cui si intravedono incertezze e possibili conseguenze di sfruttamento e depauperamento delle ricchezze ambientali.

Propongo agli amici la lettura di un passo della Lettera ai Corinzi del papa San Clemente I: “La terra , feconda secondo il suo volere, produce a suo tempo cibo abbondante per gli uomini, le bestie e tutti gli esseri animati che vivono su di essa, senza discordanza e mutamento alcune per rapporto a quanto Egli ha stabilito”.

Sono a fianco di tutti i componenti del Comitato che intende difendere la integrità e la bellezza di Lama San Giorgio e propongo loro un momento di silenzio e di riflessione con  la  preghiera che conclude la decisiva enciclica ecologica di papa Francesco:

“Dio onnipotente,
che sei presente in tutto l’universo
e nella più piccola delle tue creature,
Tu che circondi con la tua tenerezzalaudato-si-lama-3
tutto quanto esiste,
riversa in noi la forza del tuo amore
affinché ci prendiamo cura
della vita e della bellezza.
Inondaci di pace,
perché viviamo come fratelli e sorelle
senza nuocere a nessuno.
O Dio dei poveri,
aiutaci a riscattare gli abbandonati
e i dimenticati di questa terra
che tanto valgono ai tuoi occhi.
Risana la nostra vita,
affinché proteggiamo il mondo
e non lo deprediamo,
affinché seminiamo bellezza
e non inquinamento e distruzione.
Tocca i cuori
di quanti cercano solo vantaggi
a spese dei poveri e della terra.
Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa,
a contemplare con stupore,
a riconoscere che siamo profondamente uniti
con tutte le creature
nel nostro cammino verso la tua luce infinita.
Grazie perché sei con noi tutti i giorni.
Sostienici, per favore, nella nostra lotta
Per la giustizia, l’amore e la pace!” (n. 246)

Sac. Pasquale Pirulli       


   

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