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Grano buono di Rutigliano, siglato il protocollo

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«Grano Buono di Rutigliano»

SIGLATO UNO STORICO PROTOCOLLO PER LA RICERCA, TUTELA E VALORIZZAZIONE
DEL TIPICO FRUMENTO DI RUTIGLIANO
Tra Università, Politecnico, CNR, Comune, GalSeb e PortaNuova

Nell’ambito del programma di ricerca SAVEGRAINPUGLIA finanziato dalla Regione Puglia, che ha come obiettivo prioritario il recupero, la caratterizzazione, la salvaguardia e la valorizzazione di leguminose e cereali da granella e foraggio in Puglia, progetto coordinato dall’Istituto di Bioscienze e BioRisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), è stato siglato a Rutigliano un protocollo di intesa di estrema importanza, che ha pochi precedenti in Italia, per la ricerca, caratterizzazione e valorizzazione del «Grano Buono di Rutigliano».

Lo storico documento è stato sottoscritto a Palazzo San Domenico da illustri personalità del mondo accademico, scientifico, istituzionale e dell’associazionismo: il Magnifico Rettore dell’Università di Bari ANTONIO URICCHIO, il Delegato del Rettore del Politecnico di Bari VITO ALBINO, la delegata del Cnr BENEDETTA MARGIOTTA, il vice sindaco di Rutigliano PINUCCIO VALENZANO, il presidente del Gal del Sudest Barese PASQUALE REDAVID e il presidente della associazione «PortaNuova» di Rutigliano PIERO POLI.
Il documento impegna ciascun soggetto firmatario, nei propri ambiti di azione, alla ricerca, mediante caratterizzazione chimica e morfologica, alla promozione e alla valorizzazione delle spighe dorate autoctone.

Il «Grano Buono di Rutigliano», come è noto, è un particolare cereale che viene coltivato esclusivamente in questo territorio da almeno 8.000 anni, come documentato dalle ricerche archeologiche. Ha caratteristiche che lo rendono unico: oltre alla conformazione morfologica (le spighe raggiungono una altezza di molto superiore rispetto alle altre varietà cerealicole), risulta particolarmente idoneo per essere cucinato, un po’ meno per farne farina e quindi da destinare alla panificazione o all’industria pastaria. Dalla coltivazione di questo tipico frumento ha origine la tradizionale gastronomia rutiglianese che viene esaltata annualmente ogni Prima Domenica di Luglio in occasione della storica «Festa del Grano Buono di Rutigliano».

«Una iniziativa - come ha sottolineato nel suo intervento di apertura l’Assessore all’Agricoltura e all’Ambiente del Comune di Rutigliano, Pinuccio Valenzano - che vede realizzarsi un partenariato di alto profilo scientifico e istituzionale teso a promuovere e valorizzare un tipico prodotto del nostro territorio: il “Grano Buono di Rutigliano”».

All’incontro hanno inoltre presentato le loro ricerche scientifiche e storiche sul «Grano Buono di Rutigliano» e sulla biodiversità e tipicità dei cereali, con la moderazione di MARIA FORTINO, responsabile comunicazione del Gal del Sudest barese:
GIUSEPPE DE MASTRO, Professore associato in Coltivazioni erbacee del Dipartimento di Scienze agro-ambientali e territoriali dell’Università di Bari;
MARCELLO MASTRORILLI, Direttore dell’Unità di ricerca per i sistemi colturali degli ambienti caldo aridi del Consiglio Nazionale per la Ricerca in Agricoltura;
FRANCESCO LONGOBARDI, Ricercatore del Dipartimento di Chimica dell’Università di Bari;
VITO GALLO, Ricercatore del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica del Politecnico di Bari;
GIANNI CAPOTORTO, giornalista e storico, esperto di tradizioni popolari pugliesi.

L’iniziativa, fortemente sostenuta da tutti i soggetti coinvolti, tende a promuovere «una nuova importante risorsa per l’agricoltura e il turismo rurale e gastronomico nel sudest barese».

Per l’occasione sono state allestite a Palazzo San Domenico due mostre: la prima di carattere scientifico sui cereali e biodiversità, a cura del Cnr e dell’Università di Bari; la seconda di carattere storico sul rapporto tra il grano e il Mediterraneo a cura della sede di Rutigliano di Archeoclub d’Italia; mentre l’associazione PortaNuova ha curato la degustazione delle gustose pietanze preparate con il grano.


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