Scampia e il legame con Rutigliano, cronaca dell'incontro
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- Pubblicato Giovedì, 23 Aprile 2015 09:40
- Scritto da Tino Sorino
di Tino Sorino
Scampia e il forte legame con i giovani dell’Azione Cattolica della Chiesa Madre di Rutigliano. Se ne è discusso sabato scorso nel corso dell’incontro tenutosi nell’affollata Sala mons. Didonna. A organizzare l’evento dal titolo “Testimonianze-Scampia- Il nostro impegno sul territorio”, il gruppo giovanile dell’Azione Cattolica.
Una trentina di ragazzi dell’associazione rutiglianese, guidati dall’arciprete don Emilio Caputo e dalla presidente dell’A.C.R. Daniela D’ambrosio, dopo aver vissuto, l’estate scorsa, una forte esperienza di lavoro, volontariato e formazione civile nel Fondo Rustico “Amato Lamberti”(Chiaiano), il primo bene agricolo confiscato alla camorra a Napoli, hanno voluto incontrare alcuni protagonisti dell’associazione “(R)esistenza Anticamorra “ del grosso quartiere napoletano.
Tutto ciò per far ascoltare la loro storia e far vedere a tutti chi ha trasformato Scampia in una terra oggi piena di speranza e di rinascita. Sono intervenuti Ciro Corona (presidente dell'associazione (R)esistenza Anticamorra di Scampia), Antonio Emma (che pur non facendo parte dell'associazione, collabora e dedica il suo "tempo da pensionato, occupandosi soprattutto di ecomafie e in particolare della lotta contro la discarica di Chiaiano) e Daniela Minardi (socia del sodalizio e della cooperativa che gestisce il fondo confiscato "Amato Lamberti").
Toccanti le loro testimonianze fondate sulle difficili esperienze di vita vissute a Scampia venti- trent’anni fa. “Ciro, classe 1980, fondatore e a capo dell’associazione (R)esistenza così racconta la sua storia: «Abitavo in un palazzo al cui piano superiore viveva un boss della camorra. Nelle immediate vicinanze ogni sera si consumava la tragedia dello spaccio. Ho avuto la fortuna di scegliere, di mettermi "dall'altra parte" e ho iniziato a prendere di peso i bambini, i figli dei boss, dalla strada e da casa, per portarli a scuola, certo che da lì inizi il cammino verso la legalità. Ho messo su nel 2008, prima, questa associazione di lotta alla illegalità e alla cultura camorristica, che oggi, opera proprio nel cuore del quartiere Scampia poi uno sportello Anti camorra, partecipando al bando per la gestione di un fondo in località Chiaiano, ora gestito dalla stessa cooperativa».
Filo conduttore della serata, l'amore per la propria terra e la forza di lottare e resistere nel luogo in cui si nasce. «Quello che resta a noi», sottolinea la giovane presidente AC.R. Daniela D’ambrosio, al suo secondo mandato, «è che ognuno deve impegnarsi sul proprio territorio scegliendo, ciascuno nel proprio piccolo, di mettersi dalla parte del bene, della giustizia e lottare per questo... e se ce l'hanno fatta e ce la fanno loro con problemi davvero grandi (avendo superato le varie minacce subite e le repressioni anche fisiche) noi siamo certi che SI PUÒ FARE!».