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Ieri, l’ufficio tributi del comune preso d’assalto dei cittadini

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cittadini-comune


di Gianni Nicastro

Erano tutti con la bolletta del conguaglio TARES nelle mani, in coda davanti alla porta dei due uffici tributi del comune. Signore e signori, anziani e giovani in attesa di spiegazioni soprattutto sul numero dei componenti del nucleo familiare calcolato nell’avviso. Ci siamo infilati nella folla e ne abbiamo colto l'umore.

«Siamo qui per aggiornare il nucleo familiare a mia madre che ha un nucleo di due persone e qui risultano tre» ci dice la signora Natalizia. Al di là dell’errore sui componenti, avete pagato di più quest’anno rispetto all’anno scorso? «A livello di quota è uguale, noi non abbiamo avuto aumenti».
«Anch’io -aggiunge il signor Vito- sono venuto per il nucleo familiare, dal 2013 siamo due persone e sulla bolletta abbiamo trovato ancora il vecchio nucleo familiare».

«Noi facciamo la raccolta differenziata -arringa il signor Franco-  non vedo giusto pagare la tassa al governo». Si riferisce ai 30 centesimi imposti dalla legge sulla TARES? «Si». E per la parte rifiuti lei ha pagato meno dell’anno scorso? «Dovrei pagare di meno». Quindi non è arrabbiato per quello che sta pagando. «No, io sono arrabbiato solo per la tassa al governo, per il resto è chiaro, mi danno il servizio e lo devo pagare, è normalissimo».

E voi, avete un rimprovero da fare sul conguaglio TARES? «No, io ho pagato di meno» risponde il signor Michele. Quanto meno. «65 euro in meno confronto all’anno scorso». Compreso i 30 cent. a mq? «La TARES è un conto, io sto parlando della tassa sui rifiuti, ripeto ho pagato 65 euro in meno». Quindi, è contento di fare la raccolta differenziate e di pagare anche meno. «Magari l’anno prossimo diminuiscono ancora».

«Io voglio saper una cosa. Vedi qua...», il signor Raffaele ci fa vedere la bolletta. Meno 39 euro, lei è addirittura a credito! «Ho pagato 492 euro le prime due rate e adesso questa...». Adesso è a credito, non è che avrà i soldi indietro, i 39 euro glieli accrediteranno sulla prossima bolletta. Ma l’anno scorso quando ha pagato. «Non mi ricordo, ma penso di più».

«Io ho da lamentarmi molto su questa vergogna che ha combinato questa amministrazione» sbotta il signor Pino. «Perché io mi trovo a pagare da un anno all’altro 200 euro in più solo perché ho la “sfortuna" di avere cinque componenti familiari». Il signor Pino è proprio arrabbiato. «Questa amministrazione cosa ha fatto, ha salvaguardato i nuclei con 1 componente, con 2 fino a 4. Chi ha tre figli, in buona sostanza, è penalizzato. Tra un nucleo di quattro e uno di cinque c’è una differenza in più di 100 euro. E’ successo che sono state penalizzate le famiglie numerose». E’ sulla quota variabile che lei ha avuto questo aumento? «Sì». Esclusi i 30 cent. della TARES o ha calcolato anche questi? «Sì, complessivamente, ma tolti i 30 cent. sono sempre 150 auro in più che sto pagando». Il criterio fondamentale di questa nuova legge è che si paga in base alle quantità medie di rifiuti prodotti da un nucleo familiare, è chiaro che un nucleo di 5 persone produce più rifiuti di uno di tre persone o di una persona. «Però, scusami -incalza il signor Pino- perché hai fatto solo la quota fissa uguale da un componente a quattro e poi penalizzi chi ha un componente in più. Si poteva graduare meglio la quota variabile». Secondo lei avrebbero dovuto fare una scelta diversa, tutelare i nuclei familiari numerosi. «Non sto dicendo questo, sto dicendo che potevano raggiungere lo stesso obiettivo scalando, graduando meglio e non salvaguardando solo quelle fasce». Avrebbero dovuto distribuire in modo più equo il carico, diciamo. «Bravo, esatto». Però la legge impone quel principio, chi più produce rifiuti, più paga. «E allora perché hanno trattato chi ha tre componenti come quelli che hanno due componenti? Secondo me dovevano graduare meglio, io è giusto che paghi di più perché ho un componente in più, ma non tutta quella cifra».

Lei, invece, cosa contesta. «Visto che il sindaco mi ha mandato una bellissima lettere che dice che siamo un comune all’apice come differenziata, dovevo pagare di meno. Sono venuto a chiedere come mai devo pagare di più» lamenta il signor Domenico. Quanto sta pagando di più. «Da 190 dell’anno scorso sto pagando 201 euro». Undici euro in più, con i 30 centesimi della TARES? «No, quella è a parte, 33 euro perché ho 110 mq». Che nucleo familiare ha. «Due persone, che poi la casa non è mia, sono in affitto e pago quasi 500 euro di affitto. La differenziata fa lode al sindaco di Rutigliano e poi dobbiamo pagare di più». Sì, ha pagato di più, ma non esageratamente, si tratta di 11 euro in più. «Ma il discorso è che va spiegato perché, facendo la differenziata il comune deve far pagare ai cittadini di più, a differenza di altri che non fanno la differenziata e forse pagano di meno». Lei ritiene che il comune debba far pagare di meno ai cittadini che più differenziano? «E’ chiaro. Io non è che voglio pagare di meno, ma almeno come l’anno scorso. Io mi chiedo, come cittadino di Rutigliano, a cosa serve fare la differenziata quando benefici non ne abbiamo a differenza di altri comuni?». Beh, i benefici li abbiamo. Se non avessimo fatto la raccolta differenziata porta a porta il comune avrebbe dovuto recuperare, ancora, più di un milione di euro con la TARES, quello che sarebbe stato il maggior costo di smaltimento dei rifiuti in discarica. Senza raccolta differenziata, in sostanza, l’aumento che lei avrebbe avuto oggi non sarebbe stato solo di 11 euro, ma molto di più; senza contare i benefici per l’ambiente. «Sì, ma l’amministrazione doveva far pagare come l’anno scorso».


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