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Stalking e Shoah, un urlo comune: no al negazionismo!

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27 gennaio 2014, Assemblea di Istituto speciale al liceo “Ilaria Alpi” di Rutigliano

 Apre l’incontro la Dirigente Scolastica, prof.ssa Angela BORRELLI, auspicando un sano coinvolgimento da parte delle giovani generazioni perché siano consapevoli di questo incalzante dramma sociale il cui comun denominatore con la Shoah, argomento di cui si dibatte in contemporanea  negli altri 2 piani del liceo, è proprio la follia umana e la sua pericolosa deriva  negazionistica.

-    Segue il comandante dei VVUU del Comune di Rutigliano, dr. Francesco Vita che relaziona dal punto di vista del questore il  merito giuridico dei recentissimi sviluppi della legge in materia di stalking, descrivendo il fenomeno purtroppo in espansione (mediamente 120 donne uccise ogni anno in Italia da conviventi, ex, etc.) evidenziando le nuove pene previste.
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-    La dr.ssa Angela Redavid, assessore alle pari opportunità del Comune di Rutigliano, presenta lo scottante problema sul piano della sfera affettiva e sociale in tutta la sua drammaticità, sostenendo la centralità della donna  per una Società civile ed evoluta, auspicando maggiore attenzione da parte delle nuove generazioni, suggerendo di non restare spettatrici passive ma denunciando già alla prima vessazione il potenziale “carnefice” per non restare vittime di un amore malato, intrappolate in un mix di pudore, vergogna e paura …

-    Il dr.  Francesco Lanza, presidente dell’Associazione Nazionale Quinto Comandamento, coinvolge la platea di alunni estremamente attenti  facendo intervenire alcuni di loro testandone la sensibilità e raccogliendo i vari punti di vista. Accoglie inoltre con estrema approvazione la proposta “live” del prof. Tribuzio, coordinatore del dibattito, che auspica uno sportello anti stalking locale per sostenere la donna in quei difficili momenti. Forse con un po’ di impegno e sensibilità da parte di che può e deve far qualcosa, chissà ...

-    Il dr. Dario Bordin, consigliere della stessa Associazione, sostiene che la proposta è assolutamente unica nel suo genere non essendoci nulla di simile in campo nazionale in ambito scolastico e che quindi  andrebbe sostenuta. Spiega quanto sia complessa la vita di un’Associazione che sposa una causa così difficile e burocratizzata.

-    Infine  Lorenzo Tribuzio, docente di Scienze Motorie e Sportive del liceo ospitante “Ilaria Alpi” il quale traccia una sintesi di come approcciare la questione dal punto di vista psico-fisico, di come adattarsi ad un’emergenza di questo tipo, quando non c’è tempo di usare il cellulare per chiedere aiuto o usare lo spry al peperoncino … 

Avvalendosi dell’esperienza  ultra trentennale nelle arti marziali si suggerisce in primis, come in tutti gli ambiti, di prevenire i guai, evitando se possibile di dover passare ai fatti, prestando, ad esempio, più attenzione ad  alcuni comportamenti potenzialmente scatenanti e pericolosi. Nella peggiore delle ipotesi, in ogni caso, una buona conoscenza di semplici e dirette tecniche di autodifesa può salvare la vita, oltre a  rafforzare corpo, mente e… autostima, fattore quest’ultimo spesso vacillante e che presta il fianco al maschio “psicolabile” di turno, forte solo con i deboli.  Diventa quindi un grande vantaggio per la donna proprio l’effetto sorpresa, da giocare a proprio favore di fronte ad un individuo che, senza saperlo, diventa  vittima proprio di quel “fattore sorpresa”con cui parte per es. una ginocchiata o altro. Ovviamente bisogna crederci e … allenarsi!                                                                         
                                                                                                                             
Durante quest’ultimo intervento  sulla LIM  passano le immagini riprese da un saggio di ju jitsu effettuato durante la Giornata dell’Arte del precedente anno scolastico, durante il quale si è svolto il primo stage di autodifesa del liceo e, al netto di una sana improvvisazione, noi alunne, rivedendoci, abbiamo fatto del nostro meglio nell’interpretare concretamente le basi di quest’arte antica ma dai contenuti sempre attuali, non solo per difesa personale ma soprattutto per crescere interiormente. Quest’anno il secondo stage di certo ci rafforzerà.

Chiusura con saluti e ringraziamenti di rito da parte della Dirigente Scolastica con sdrammatizzante scambio di targhe e fischietti in terracotta e  foto finale di gruppo.

Le alunne del progetto “autodifesa” del liceo

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