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TARES, tributo provinciale calcolato al 5 anziché al 4%

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tares-acconto


Dall’ufficio tributi ci dicono che si è trattato di un errore di impostazione del programma informatico con cui si sono elaborati gli avvisi di pagamento delle due rate di acconto TARES recapitati ai contribuenti agli inizi di settembre scorso.

Si sa che la Provincia di Bari ha stabilito un tributo del 4% su un massimo di 5 e, in effetti, sugli avvisi di pagamento, nella tabella, è riportata la voce “Tributo provinciale 4%”. La voce è 4%, ma la somma, su un acconto -per esempio- di 154 euro è di 7,70 euro, che corrisponde al 5%. Il tributo avrebbe dovuto essere di 6,16 euro; per quell’imponibile, dunque, il contribuente ha pagato 1,54 euro in più.

Nulla di particolarmente importante, si è trattato -come già detto- di un errore che l’ufficio tributi correggerà con l’ultima rata in arrivo la settimana prossima, rata che deve essere pagata entro il 31 gennaio presso le banche o la Posta.

Tutto sommato a Rutigliano la TARES non è stata da “choc finanziario” per i contribuenti, come, invece, è successo a Mola di Bari dove cittadini, commercianti e artigiani sono da qualche settimana sul piede di guerra contro l’amministrazione comunale per aumenti del tributo che vanno dal 200 fino al 600% rispetto alla TARSU.

Qui da noi, addirittura, un “gran numero dei contribuenti (…) potrebbero aver versato in acconto più di quanto dovuto per l’intero anno in base alle tariffe TARES”, si legge nella delibera (la n. 57) approvata nell’ultimo consiglio comunale, quello del 16 dicembre scorso, che ha spostato la scadenza della terza rata dalla fine di dicembre alla fine di gennaio.

“Nel caso in cui la somma versata a titolo di acconto TARES -si legge ancora- sia maggiore rispetto a quanto dovuto per l’intero anno, sia opportuno stabilire che, di regola, non si proceda al rimborso ma alla compensazione con il tributo dovuto per gli anni successivi, fermo restando l’obbligo del versamento entro il 31/01/2014 della maggiorazione dovuta allo Stato”. In sostanza ci sarà un conguaglio: chi ha versato in più non avrà i soldi indietro, la somma gli sarà accreditata nella TARES -o come si chiamerà- del 2014 insieme al tributo provinciale in più che si è pagato.

Tutti, comunque, si dovranno recare in banca a pagare, anche quelli che potrebbero non avere più nulla di TARES da pagare, perché ci sono da versare allo Stato quei 30 centesimi a mq imposti dal governo Monti nel 2011.


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