INAUGURATA "APRI FINESTRA", IL SENSO E LA SORPRESA
di Rosalba Lasorella
Un principio, un consiglio, uno stimolo, un comando. Qualsiasi sia il tono, “Apri Finestra” dischiude il suo senso reale e metaforico in uno spazio che, dallo schermo del pc, si allarga fino alle pietre più antiche o ai muri più trascurati del paese. Risiede in questa contaminazione la forza della mostra organizzata dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Rutigliano in collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale “Pensare per Fare”, una raccolta di disegni digitali curata da Rossella Romito nel rispetto delle volontà artistiche di Miki Gorizia.
Così, mentre lo scorso 23 agosto si spalancavano le porte di Palazzo San Domenico ad accogliere i primi visitatori ufficiali, il paese viveva già da giorni il mistero di quelle figure affisse nei pressi della pineta comunale, in via Scesciola, in via Petrarca ed in via Dante. Nessuno ha rinunciato alla possibilità di chiedere (e di chiedersi) cosa rappresentassero le grandi installazioni, ammirando, commentando, contestando. «È sempre bene suscitare delle riflessioni» -spiega la curatrice- «e ciò che mi ha maggiormente colpito è stata la curiosità che i bambini manifestavano quando attaccavamo i fogli».
Nuove prospettive, nuovi punti di vista, spazi malfermi che guadagnano colore e stabilità: «L’intento è anche quello di far uscire l’arte dalle quattro mura dove di solito è relegata per renderla fruibile e vicina al pubblico» -continua Rossella- «Non è detto che l’arte debba essere rivolta ad un’elite; per me, anzi, deve dialogare con il pubblico».
Peccato che il dialogo sia spesso compromesso da codici non condivisi, da giudizi malamente attribuiti sulla base di valutazioni che confondono arte ed oscenità. “The Globe", l’immagine allestita dagli organizzatori sul muro di una palazzina all'angolo tra via Scesciola e via Roma (con il consenso della famiglia proprietaria), rischia di essere forzatamente rimossa prima della chiusura della mostra (prevista per il prossimo 20 settembre) a causa di pressanti lamentele: i vicini non tollerano il disegno di una donna nuda all’ombra della Chiesa Madre, proprio lì dove tra qualche settimana sfilerà la processione in onore del SS. Crocifisso.
Ne è già a conoscenza l’Assessore agli Eventi Gianvito Defilippis, il quale giudica comunque “Apri Finestra” come «una bellissima iniziativa che permette di far uscire l’arte dai soliti contenitori e desta lo stupore della gente che la vede e la apprezza, pur esprimendo i propri pro e i propri contro».
D’altra parte, le presenze che animano la mostra stuzzicano la sorpresa, si nutrono di una complessa ambiguità che l’artista ha definito combinando linguaggi digitali innovativi con forme atletiche e scultoree di ispirazione greca: «I disegni vanno dal 2001 al 2013, ma non avevo mai realizzato un’antologica in cui queste opere potessero comunicare tra loro in uno stesso spazio» -commenta Miki Gorizia- «Alla base dei significati c’è soprattutto questo: costruire delle relazioni, che siano tra le stesse opere, con l’osservatore e con lo spazio».
Il visitatore consapevole sceglie il proprio percorso, dal paese a Palazzo San Domenico o viceversa; in ogni caso, sarà indotto a «riscoprire angoli a cui non si fa più caso, luoghi anonimi che improvvisamente diventano luoghi di pellegrinaggio in senso artistico». Solo alla fine capirà di aver aperto una, due, sette, dieci finestre, come si fa dinanzi al computer quando si è alla ricerca di qualcosa; capirà, inoltre, che è sempre bene lasciare che alcune finestre si aprano da sé, come uno squarcio nelle consuetudini del vivere dal quale anche il SS. Crocifisso riuscirà certamente a passare.