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PISCINA, LA PROVOCAZIONE DI COLAMUSSI NON IMPEDISCE L’ACCORDO

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di Gianni Nicastro

Come abbiamo già scritto, un consiglio comunale interamente fatto di interpellanze presentate dall’opposizione, con una mozione sulla piscina comunale a firma sempre della minoranza. Il consiglio di giovedì 22 è stato trasmesso per radio, i cittadini hanno, dunque, avuto la possibilità di seguirne i lavori.

LE PREGIUDIZIALI
Dopo l’Inno nazionale le consuete pregiudiziali. Pinuccio valenzano (Arcobaleno) ha posto il problema dell’acqua piovana che si è infiltrata nella scuola materna Giovanni Paolo II martedì scorso e dell’intervento dei pompieri il giorno dopo, quindi ha chiesto all’amministrazione comunale di attivarsi per inserire nel programma delle opere pubbliche la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici. Sollecitazione a cui il sindaco ha risposto in modo positivo.

Pasquale Coletta (Partito Socialista) ha richiamato l’attenzione dell’amministrazione sulla scadenza dell’ultima rata dell’IMU, che deve essere pagata entro il 17 dicembre. Ha chiesto che, di questa scadenza, venga data informazione alla cittadinanza. Dopodiché il consiglio si apre -come da scaletta- con la mozione sulla piscina, della quale soltanto -per non allungarci troppo- scriveremo in questo articolo (sulle interpellanze lo faremo a breve in un altro).

LA MOZIONE
E’ stata illustrata dal consigliere dell’Arcobaleno. In sostanza si è chiesto all’amministrazione di bandire la gara d’appalto per l’individuazione del nuovo gestore e, fuori mozione, Valenzano ha proposto, nel caso la gara andasse deserta, la vendita dell’impianto sportivo a un privato o ad una società che ne fossero interessati. In un clima pacato si è sviluppata la discussione. Il sindaco ha condiviso sostanzialmente la mozione aggiungendo che anche l’amministrazione sta pensando ad una forma di alienazione della piscina. Per esempio, un bando che preveda alla fine della gestione il riscatto della struttura scomputando, dal costo di vendita, tutto il canone pagato in cinque anni. Un canone che per il sindaco deve essere uguale a quello pagato dalla società uscente, cioè 9.000 euro al mese. Con un canone del genere, più le spese di gestione ovviamente a carico dell’eventuale società aggiudicataria, è probabile che la futura gara vada deserta così come è stato con quella di cinque anni fa.

LA PROVOCAZIONE
La dichiarazione di voto del presidente del consiglio Matteo Colamussi (PDL). E’ stata quella che seriamente ha minato il clima disteso che aleggiava fino a quel momento in consiglio. «Chi mi conosce… vorrei non provocare uno scontro fra le parti, ma vorrei che mi si desse risposta ad alcuni interrogativi», ha esordito così il presidente. «Ascoltando con attenzione -ha continuato- le dichiarazioni di voto dei colleghi che mi hanno preceduto (riferito alla minoranza n.d.r.) si è evinto una incoerenza di fondo rispetto a quello che si vuole. La piscina. Fa piacere, a noi che avevamo incarichi nelle precedenti legislature: emerge oggi che la piscina è diventata un’opera utile. E quindi, già questo… Il tempo ha dato regione, gli antichi dicevano “il tempo è galantuomo”». «Qualche anno fa -ha insistito- il centro destra a Rutigliano ha pensato attraverso una operazione finanziaria importante e creativa, di costruire la piscina. All’epoca, voglio ricordare a coloro che hanno perso la memoria, per anni siamo stati insultati per aver sprecato danaro pubblico perché quella struttura era una struttura inutile. Oggi dopo tanto tempo credo possiamo finalmente dire nel giro di pochi anni la storia ci ha dato ragione».

Questo preambolo a un intervento che alla fine si è concluso con la dichiarazione di voto favorevole alla mozione presentata dalla minoranza, è stato provocatorio e incauto. Provocatorio perché avrebbe potuto scatenare le polemiche -facili, molto facili- dell’opposizione che si è vista bacchettare (in sostanza: “avete sbraitato per anni contro la piscina, ora la volete”), incauto perché il centrodestra a Rutigliano deve guardarsi molto bene dal sollevare il velo pietoso che il tempo -davvero “galantuomo”- ha steso sopra la vicenda amministrativa, politica e finanziaria di quell’opera pubblica.

Un fallimento senza precedenti, tant’è che i gestori scappano a gambe levate, le gare d’appalto vanno deserte e ora si pensa addirittura di rendere allettante la vendita o, meglio, «la svendita» di quell’impianto, come ha detto Pasquale Coletta.

Quando si arriva a salvare il salvabile di un’opera pubblica vuol dire che quell’opera pubblica è stata un fallimento. Poi la classica ciliegina sulla torta, aver definito la piscina una «operazione finanziaria importante e creativa». Qui si è notato un moto di arroganza, che è anche tipica del Colamussi. Definire “importante e creativa” una operazione finanziaria che ha esposto il comune a due fideiussioni date sull’unghia a un perfetto sconosciuto, senza garanzie morali e imprenditoriali o è estremamente diabolico, o è estremamente stupido. Si tratta di un'opera pubblica costruita male, non completata e per la quale il comune sta pagando -al posto di un altro- 175.000 euro all’anno di fideiussioni e ne avrà fino al 2019. Una operazione finanziaria "importante e creativa" che oggi costringe il comune a quei pagamenti e a scervellarsi per trovare il modo di mettere una pezza qualunque alla conservazione e gestione di quella struttura natatoria.

Rutiglianoonline ha ripubblicato qualche mese fa tre inchieste sulla piscina, da una di queste, in modo particolare quella del 12 maggio 2009, prese le mosse il sequestro dell’impianto da parte della magistratura su richiesta degli ispettori del Sian di Bari (ASL). Cito brevi passaggi di quelle inchieste, ripresi a loro volta da documenti che sono agli atti del comune di Rutigliano.

L’ufficio di ragioneria del comune a proposito del bilancio ’05 della società Linea Blu di Ernico Balducci: “sono stati redatti senza osservare i principi (...) della chiarezza e della rappresentazione in modo veritiero e corretto della situazione patrimoniale e finanziaria della società”.
La Corte dei Conti, chiese chiarimenti sui “requisiti di capacità tecnico-finanziarie e i requisiti morali posseduti” da quella società aggiungendo che il diritto di superficie e le fideiussioni furono concessi a Balducci “a prescindere da qualsiasi previa procedura di evidenza pubblica”.
l’Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici: bollò l’affidamento diretto a Linea Blu della costruzione della piscina come “violazione dei principi fondamentali  di correttezza, trasparenza e rispetto della libera concorrenza tra gli operatori”, aggiungendo che, “Alla luce dei fatti ... nel privilegiare il rapporto con Linea Blu si rileva l’opportunità di segnalare la vicenda alla competente Procura della Repubblica, al fine di far emergere eventuali fatti aventi rilevanza penale”.

Ad eccepire la scarsa correttezza di quella “creativa” operazione finanziaria non è stata la stampa o l’opposizione di allora e di oggi, sono state ben più autorevoli voci. Sollevare, dunque, quel velo pietoso è come fare un favore agli avversari del centrodestra a Rutigliano. E' meglio che quel velo Matteo Colamussi lo tenga debitamente steso, non scopre una operazione amministrativa di cui andare fieri.

Alla fine della discussione la mozione è stata approvata all'unanimità, ma le premesse perchè si scatenasse un scotro tra opposizione da un lato e amminitrazione e maggioranza da l'altro erano state tutte inopportunamente insinuate.

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