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VIA VINCENZO CHIAIA, ALLARGATO MARCIAPIEDE NON DISSESTATO

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di Gianni Nicastro


In questi giorni alla redazione sono arrivate, via email e al telefono, diverse segnalazioni di cittadini che da noi volevano sapere per quale motivo il comune stesse allargando i primi cinque metri del marciapiede di via Vincenzo Chiaia. Ai cittadini è sembrato strano che si intervenisse solo in quel tratto e non su tutta la via oppure su via Montevergine, dove non esiste un marciapiede degno di questo nome, dove c’è solo uno strettissimo cordolo che costringe i pedoni a percorrerla praticamente sulla strada.
Perplessità espresse da cittadini non solo della zona, alle quali abbiamo cercato di dare una risposta. Siamo andati, dunque, ieri mattina all’ufficio tecnico del comune, abbiamo intervistato il responsabile del servizio che ha firmato l’ “atto di cottimo” per “lavori di manutenzione straordinaria alle strade comunali consistenti nella sistemazione di marciapiedi (det. 732 del 20.9.2012)”, l’ing. Carlo Ottomano.

Ingegnere perché avete allargato solo quel tratto di via V. Chiaia?
«Perché ha un problema specifico, non del marciapiede, ha un problema specifico».

E qual è questo problema, ce lo può dire?
«Certo io ve lo dico. C’è una delibera che approva questi interventi… E’ per tutti i marciapiedi».

Va bene c’è una delibera, ma perchè avete fatto solo quel tratto? Ha detto che c’è un motivo particolare, qual è questo motivo.
«Si, ma non è che possiamo rispondere nelle interviste a questi quesiti».

Le devo fare una richiesta scritta per sapere?
«Ma se ci sono cittadini che hanno bisogno di risposte basta fare una domanda e la risposta l’avranno. Cioè, io non capisco come mai la gente pensa che noi non vogliamo dare le risposte».

Sono venuto a chiedere informazioni a chi ha in mano il provvedimento, l’esecuzione, di quel lavoro. Io le chiedo per quale motivo solo quel tratto di marciapiede si è allargato del doppio e lei mi dice che, per avere una informazione del genere, devo fare una richiesta scritta? Ingegnere…
«Ho detto se ci sono domande specifiche…».

No, ingegnere, la domanda gliela sto facendo io.
«Allora, una domanda specifica presuppone una risposta specifica. In generale, se uno vuole sapere che cosa stiamo facendo… C’è un piano di manutenzione di alcuni marciapiedi tra i quali è incluso anche quello, che prevede una modifica per evitare che le auto parcheggino all’incrocio».

Per evitare che parcheggino solo in quel tratto?
«L’incrocio là sta. C’è un piano di manutenzione, noi lavoriamo così, dopodiché c’è un problema che va risolto».

Questa è la sintesi di una intervista alla quale l’ingegnere, in un primo momento, non voleva rispondere rimandandoci a una richiesta scritta di informazioni. Ma alla fine l’ing. Ottomano è stato gentile e ci ha risposto. Solo che la risposta non ci ha convinto, e non ci ha convinto perché la delibera di giunta (la 155 del 7 settembre 2012) da lui ciatata e che ha dato l’input a quegli interventi dice un’altra cosa. Dice che “l’amministrazione comunale intende eseguire lavori di manutenzione straordinaria ad alcune strade comunali consistenti nella realizzazione e sistemazione di marciapiedi poiché risultano dissestati e rappresentano un pericolo per la pubblica incolumità”.

La giunta ha dato, dunque, una precisa indicazione: aggiustare i marciapiedi dissestati perché “rappresentano un pericolo per la pubblica incolumità”. Il marciapiede di via V. Chiaia, sul quale ancora stamattina stavano lavorando, non era dissestato, come si vede chiaramente dalla foto qui sotto pubblicata. Quel marciapiede non è solo stato rifatto, è stato anche allargato del doppio rispetto a prima per evitare che lì  si continuasse a parcheggiare.

Ora, dato che l’ordine della giunta comunale era quello che aggiustare il dissesto e non risolvere problemi di parcheggio, ci piacerebbe sapere dal responsabile di servizio se l’intervento su quel marciapiede sia stata una sua personale iniziativa o il rispondere ad una specifica richiesta fatta da qualcuno, magari uno che abita proprio nella zona. Non è una questione da poco. Il parcheggio delle auto agli incroci a Rutigliano è un problema serio, è un problema che riguarda decine -forse centinaia- di altri incroci con le stesse caratteristiche stradali di via Vincenzo Chiaia. E’ difficile pensare che il resto della manutenzione programmata con lo stanziamento di 26.000 euro sarà praticata su altri marciapiedi con lo stesso obiettivo, cioè quello di non far parcheggiare. Abbiamo il sospetto che si sia voluto impedire il parcheggio solo in quel preciso punto e in quella precisa via.

Proprio di fronte a quel marciapiede rifatto abita il fratello di un assessore, c’entra qualcosa con la sua “manutenzione”? Non lo sappiamo. La cosa che sappiamo di certo è che quel marciapiede è stato fatto e rifatto due volte in due giorni. Abbiamo chiesto a un operaio -che stamattina era a lavoro su via V. Chiaia- perché il marciapiede è stato rifatto. «Ci hanno dato ordine di smontarlo e di allargarlo… è venuto uno e ci ha detto di allargarlo». E chi ve lo ha ordinado? «Non lo so, è venuto uno e ci ha detto di allargarlo». Un cittadino o un tecnico. «No, no un tecnico». Del comune? «Del comune, ma non lo so chi è».

Dal cantiere ci dicono che il marciapiede lunedì lo avevano allargato a 125 cm, poi su disposizione di qualcuno è stato portato a 150 cm. Da testimonianze raccolte sul posto sappiamo che il padre e il fratello dell’assessore di prima ieri sono stati visti parlare con gli operai, indicare fin dove dovevano portare il marciapiede. Un altro cittadino ci riferisce che i due hanno sin dall’inizio "sovrinteso" alle operazioni di allargamento di quel marciapiede. Queste sono le testimonianze che abbiamo raccolto ieri e stamattina.
C’è un nesso fra la presenza nella zona della proprietà del fratello di un assessore e l’allargamento di quel marciapiede? Non lo sapiamo di sicuro, ma certo quel marciapiede, nel punto in cui è stato allargato, non era dissestato.


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