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Sempre vivo il ricordo di Mons. Di Donna a 73 anni dalla sua morte

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di Tino Sorino

A 73 anni dalla sua morte, avvenuta il 2 gennaio 1952, è sempre vivo il ricordo di mons. Di Donna nel cuore di tanti fedeli rutiglianesi e andriesi
Il due gennaio di ogni anno, come ormai accade da tempo, è immancabile per le due Comunità di Rutigliano e di Andria, l’appuntamento di inizio d’anno tra i più importanti e i più attesi.
Da 73 anni, da quel lontano due gennaio 1952, data della morte del Venerabile Servo di Dio Mons, Giuseppe Di Donna, nella chiesa Cattedrale di Andria si celebra senza interruzione una Santa Messa per ricordare la sua figura e le sue virtù umane e spirituali.

I solenni riti religiosi saranno anche quest’anno promossi dalla Diocesi di Andria, Vice-postulazionemons di-donna-73-anni-dalla-morte-1 della causa di Beatificazione del Venerabile, con il patrocinio della città di Andria.

Come l’anno scorso, il Vescovo della popolosa cittadina andriese, Mons. Luigi Mansi, officerà il rito religioso del PioTransito, giovedì 2 gennaio 2025, alle ore 18.30, nella chiesa Cattedrale di Andria, alla presenza delle due Comunità religiose e civili di Andria e Rutigliano, rappresentate come sempre da sacerdoti e religiosi e guidate dai rispettivi sindaci, l’avv. Giovanna Bruno (di Andria) e il dott. Giuseppe Valenzano (di Rutigliano).

Prima della celebrazione, i fedeli di Rutigliano, giunti ad Andria in pullman, pregheranno davanti al busto del “Vescovo Santo” Di Donna in largo Don Riccardo Zingaro, nei pressi del Museo Diocesano.
Poi, nella Cattedrale andriese, al termine della solenne celebrazione,  due fedeli, uno di Rutigliano e l’altro di Andria, deporranno un omaggio floreale ed una lampada ai piedi della tomba di Di Donna.  

Alla fine della Santa Messa, Mons. Mansi reciterà con i presenti, nella cappella dedicata a Mons. Di Donna, la Preghiera di intercessione al Venerabile, invitando tutti i fedeli a pregare intensamente per il “Vescovo Trinitario ”, affinché possa essere presto annoverato tra i Beati riconosciuti dalla Chiesa.
E perché ciò finalmente avvenga, la “conditio sine qua non” è il riconoscimento da parte della Chiesa Cattolica di un miracolo.

Quattro anni fa, il due gennaio 2021, lo stesso Vescovo Mansi, nella sua omelia della concelebrazione Eucaristica, così si esprimeva:   “…nel misterioso disegno della provvidenza, la bella e santa figura di Mons. Giuseppe Di Donna ci è stata donata proprio per richiamarci tutti a prendere sempre più sul serio la nostra fedeltà a ciò che siamo: Battezzati, cioè immagine viva di Gesù Cristo, figlio di Dio, Ministri sacri, Immagine anche noi viva di Gesù Pastore che offre la vita per le sue pecorelle. E penso allora che dobbiamo ringraziare continuamente il buon Dio per aver dato alla nostra Chiesa questa bella figura di un pastore santo, e anzi, dovremmo ispirarci di più a lui, soprattutto noi pastori, nell’esercizio del ministero che ci è stato affidato. Di certo egli è stato ed è ancora per tutti noi una vera e viva immagine di Gesù Pastore delle nostre anime”.

 

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