CONSIGLIO COMUNALE CON DENUNCIA A SORPRESA
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- Pubblicato Lunedì, 30 Luglio 2012 12:00
- Scritto da Gianni Nicastro
di Gianni Nicastro
Un consiglio comunale durato due giorni. Giovedì 26 dalle 17:00 a mezzanotte e un quarto, venerdì 27 dalle 17:00 alle 22:00. Dodici ore di lavori consiliari per approvare il consuntivo 2011, il piano delle alienazioni del patrimonio immobiliare del comune, il programma triennale delle opere pubbliche, il regolamento dell’addizionale Irpef, le aliquote IMU e, infine, il bilancio di previsione 2012. Una vera e propria maratone che ha visto impegnati sindaco, amministrazione e i venti consiglieri comunali, una maratona trasmessa in diretta web da Rutiglianoonline che i lettori potranno rivedere nelle sintesi video che saranno a breve qui pubblicate.
E’ filato tutto liscio, se si escludono due momenti di grande tensione e parapiglia che hanno visto protagonisti Oronzo Valentini e Matteo Colamussi da un lato, Vittorio Berardi dall’altro.
Il conto consuntivo 2011 è stato relazionato dall’assessore al Bilancio Nicola Mastrocristino che, col piglio del ragioniere, ha illustrato come tutto è apposto perché si è complessivamente speso le risorse che sono complessivamente entrate, con la quadratura perfetta del bilancio dell’anno scorso. L’opposizione, ovviamente, non la pensa così. Non c’è stato il recupero dell’evasione fiscale, si è speso molto per il contenzioso legale che vede i danni per insidia stradale risucchiare una notevole quantità di risorse economiche le quali potrebbero essere investite in servizi se solo si facesse più manutenzione su strade, marciapiedi, tombini e cose di questo tipo.
Anche sul patrimonio e il piano delle alienazioni le posizioni sono state divergenti. Per l’amministrazione e la maggioranza è tutto sotto controllo e le proprietà del comune non sono tali da poterci ricavare qualcosa di spendibile con la loro vendita, l’opposizione è dell’opinione contraria. Ha fatto notare che se solo si rivedessero i contratti di affitto per i fondi agricoli dati in gestione a terzi al comune potrebbero entrare più soldi. Ha parlato anche di 10 ettari di proprietà del comune di cui lo stesso comune non sa nulla. Dall’altro lato si ribatte dicendo che quegli ettari sono lo standard lasciato dal Piano Particolareggiato di via Adelfia (ex Degennaro, ora Logistica Sud di Vito Fusillo) vincolato a verde pubblico. Anche questo terzo punto è passato con i soli voti della maggioranza.
OPERE PUBBLICHE
Sul programma triennale delle opere pubbliche la critica che è venuta dall’opposizione è che si tratta di un libro dei sogni riproposto ogni anno con le stesse voci, con opere la cui realizzazione viene spostata sistematicamente da un anno a quello successivo. In sostanza, da che si è insediata l’amministrazione Romagno le opere pubbliche sono sempre le stesse. Il parco urbano di via A. Moro, per esempio, ereditato dalla giunta Di Gioia, non riesce ad essere completato nonostante i mutui attivati o da attivare. Un parco non completato che sin dall’inizio drena risorse economiche per la sua costante manutenzione.
Qui noi aggiungiamo una cosa che non è emersa in consiglio comunale. Se si analizza bene l’articolazione della copertura finanziaria del programma delle opere pubbliche 2012-14 ci si accorge che il grosso delle risorse economiche viene dai privati: € 80.927.000 su un totale di € 83.577.000. Siamo di fronte, dunque, a tre anni di opere pubbliche finanziate per la quasi totalità (96,82 %) da capitali privati. La cosa sarebbe interessantissima se non fosse che di quei quasi 81 milioni di euro privati 76,67 milioni sono del tutto aleatori, sono una pia illusione perché frutto di eventuali project financing (o finanza di progetto). Ci sono infatti 2,2 milioni di euro per il palazzetto dello sport che un privato dovrebbe costruire per ricavarci non si sa bene quale utile se non fare beneficenza alle società sportive di Rutigliano.
Per non parlare dei 73,47 milioni di euro che un altro illuminato imprenditore privato dovrebbe investire nel nuovo Pip di via Conversano, espropriando un’area di circa 80.000 metri quadri, urbanizzarla e costruirci decine di capannoni industriali da piazzare su un mercato immobiliare che oggi vive una crisi catastrofica. Dove lo troverà il comune di Rutigliano un imprenditore privato così temerario? Non è dato saperlo. In ultimo c’è il milione di euro che un altro privato dovrebbe investire nell’area mercatale attrezzata di via Dante per ricavarci, anche qui, non si sa bene cosa.
Insomma, il consigliere Berardi giovedì scorso ha arringato l’amministrazione dicendo che questo è un programma di opere pubbliche che prevede «viaggi sulla luna, lo sbarco su marte e il viaggio intorno al mondo in 60 giorni», troviamo difficile dargli torto. Al netto del libro dei sogni, c’è solo manutenzione stradale, del palazzo municipale e delle scuole, l’efficientamento energetico (€ 180.000) e la riqualificazione del museo del Fischietto in Terracotta (€ 50.000), unici lavori (ordinara amministrazione) ad essere finanziati con soldi comunali (in tutto 1,13 milioni di euro in tre anni). Anche il programma delle opere pubbliche è passato con i voti della sola maggioranza.
ADDIZIONALE IRPEF
Al quarto punto all’ordine del giorno della prima giornata di consiglio c’era l’approvazione del regolamento dell’addizionale Irpef, regolamento composto da due soli articoli. Il primo individua cinque scaglioni di reddito sui quali applicare altrettante aliquote che vanno da un minimo dello 0,65 % (per i redditi da 0 a 15.000 euro), a un massimo di 0,80 % (oltre i 75.000 euro). Il secondo avvisa che per il 2012 sulle aliquote non si applicano esenzioni.
L'opposizione arringa su una addizionale che è un vero e proprio salasso rispetto a quella dell’anno scorso, ferma dal 2007 ad una aliquota unica dello 0,3 %. Rispetto alla aliquota minima nel 2012 l’aumento è di oltre il 100 %, sulla massima è di circa il 200 % sul 2011. Sull’addizionale Irpef, dunque, si è scaricata la congiuntura economica nazionale e internazionale, le indicazioni che vengono dal governo Monti e dalla Comunità Europea (tagliare la spesa o aumentare le tasse). L’amministrazione ha dovuto fare i conti anche con il taglio dei trasferimenti dello stato ai comuni; il nostro, infatti, dallo Stato quest’anno avrà 1,2 milioni di euro in meno rispetto all’anno scorso.
L’aumento dell'addizionale Irpef poteva essere evitato operando sul bilancio una specie di spending review? Si poteva operare una selezione delle spese sulla base delle priorità, individuando gli sprechi e, nel caso, eliminandoli? Non sappiamo quante risorse potrebbero venir fuori da una operazione di questo tipo, la cosa che sappiamo di sicuro è che una operazione del genere può essere fatta a cominciare da domani sul bilancio del 2013.
EMANDAMENTI DI OPPOSIZIONE
Una operazione di questo tipo è quella che hanno cercato di fare i consiglieri di opposizione con la proposta di due emendamenti piuttosto articolati (scaricabili ai link qui sotto) che, se fossero stati approvati, avrebbero evitato l’aumento dell’addizionale Irpef e dell’Imu sui terreni agricoli.
In sostanza l’emendamento sull’addizionale lasciava l’aliquota allo 0,3 % e compensava la “riduzione delle entrate tributarie con un abbattimento della spesa corrente”. La stessa cosa l’opposizione proponeva sull'Imu per evitare l’aumento: portare l'aliquota sui terreni agricoli dallo 0,76 fissato dall’amministrazione allo 0,5% indicato nell’emendamento.
Questa operazione, purtroppo, non è riuscita a passare indenne dal vaglio del direttore di ragioneria il cui parere -in materia di bilancio e finanze- è, per legge, necessario e vincolante. Il dott. Tetro ha, infatti, bocciato tutti e due gli emendamenti dichiarandoli inammissibili perché compensavano il minor gettito tagliando spese correnti già impegnate.
Alla fine l’aumento dell’addizionale Irpef è passato con il solo voto della maggioranza, l’opposizione ha votato contro, così come ha votato contro al provvedimento sull’Imu discusso al quinto punto all’ordine del giorno, le cui aliquote sono state approvate comunque con i voti della sola maggioranza. Maggiori dettagli su Irpef e Imu li trovate nelle due delibere scaricabili ai link qui sotto.
A questo punto è già mezzanotte e il consiglio comunale finisce rimandando la discussione del 6° punto, cioè l’approvazione del bilancio di previsione 2012, al giorno dopo.
ASSESSORE LA INVITO A CONCLUDERE
Venerdì 27 luglio il consiglio riprende. Comincia, come di consueto, con l’inno nazionale questa volta cantato direttamente dai consiglieri perché l’apparecchio su cui è registrato non funziona. Anche i microfoni non funzionano bene, quando si riesce finalmente a farli funzionare è l’assessore al Bilancio Nicola Mastrocristino che illustra il provvedimento con la solita lettura di una relazione, una lunga relazione (circa un’ora). Incentrata sulle difficoltà del momento, sui provvedimenti del governo Monti che hanno messo in crisi tutti i comuni d’Italia, sull’Imu imposta e trattenuta per metà a Roma, sul taglio dei trasferimenti, sulla necessità dell'aumento dell’addizionale Irpef per evitare di tagliare sui servizi.
La soddisfazione di non aver aumentato la Tassa sui rifiuti e, anzi, averla lievemente diminuita, in controtendenza rispetto ai comuni vicini, che invece l’hanno aumentata. Snocciola cifre, l’assessore al bilancio, in entrata e in uscita, legge la difficoltà con cui si è fatto quadrare i conti in ristrettezze economiche e finanziare come le attuali. A un certo punto il presidente del consiglio Matteo Colamussi sofferente, con rudezza, lo interrompe. «No assessore -sbotta- mi deve veramente perdonare, ma la invito a concludere perché lei sta parlando da 45 minuti e io… proprio… mi dispiace fare questo tipo di interventi, però 45 minuti non è una questione di tempo, ma di qualità… che non riusciamo ancora a comprendere. Mi addolora dirlo, veramente mi addolora». Imbarazzato e anche incredulo, l’assessore Mastrocristino si guarda intorno e accenna un «se vuole io posso anche concludere qui» rivolto al presidente. Ma dai banchi dell’opposizione, non della maggioranza, e dagli altri assessori viene l’invito a continuare a leggere e, a un certo punto, finisce.
L’opposizione prende subito la parola ed evidenzia il paradosso di un bilancio «che non ha più senso» perché afferisce all'anno corrente e viene approvato a luglio dello stesso anno corrente quando dovrebbe essere redatto e approvato entro l’anno precedente. «Parliamo di cose del passato e non del futuro» dice Mimmo Gigante dai banchi dell’opposizione. Centinai di migliaia di euro per la manutenzione delle strade e le strade sono piene di buche; il contenzioso e le tante risorse economiche che drena sottraendole a cose più produttive, magari a compensare l’aumento delle tasse. Mutui attivati ma non spesi, o spesi in parte, sui quali però paghiamo già gli interessi. Un milionario avanzo di amministrazione che potrebbe essere speso al di là dei limiti imposti dal governo e dal Patto di stabilità. L’opposizione, insomma, snocciola i suoi argomenti, fa la sua battaglia politica e annuncia il suo voto contrario al bilancio di previsione che, comunque, alla fine, viene approvato con i soli voti della maggioranza.
UN INCIUCIO O COSA?
Al di là dei provvedimenti e delle relative discussioni, venerdì un consigliere, Oronzo Valentini, di fronte alle accuse dell’opposizione di totale chiusura della maggioranza alle loro proposte sul bilancio, svela apertamente alcuni poco edificanti retroscena sul tentativo di fare un bilancio concordato tra maggioranza e opposizione. A fronte della richiesta, venuta dalla maggioranza e dal sindaco, fatta all’opposizione su una comune collaborazione nella stesura del bilancio, alcuni (o uno, non si è capito bene) consiglieri di opposizione avrebbero preteso in cambio l’azzeramento della giunta comunale, una sorta di contro partita non meglio definita. Se questa cosa dovesse rispondere al vero, saremmo di fronte a un fatto politicamente (e forse moralmente) grave. Che ci sia qualcosa di vero lo dimostra il fatto che alla denuncia di Valentini, in consiglio, venerdì, dai banchi dell’opposizione, non è venuta nessuna smentita, nessuna levata di scudi. Insomma, l’opposizione ha taciuto.
Qui si apre una vicenda molto interessante su cui indagheremo nei prossimi giorni per capire intanto chi sono i consiglieri autori di quel tentato baratto e cosa realmente avrebbero chiesto in cambio di una posizione amica sul bilancio.
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