La nuova Chitarra per la Pace e per l’animazione giovanile
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- Pubblicato Domenica, 07 Luglio 2024 17:38
- Scritto da Tao Cirillo
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di Tao Cirillo
In un momento storico in cui i potenti della terra cercano armi di guerra sempre più terrificanti, all’Oratorio di Rutigliano invece si è utilizzato uno strumento o “arma” per avere la Pace. Si tratta di Dynamic Key Guitar, la chitarra automatica con cui si suona e si canta in pochi minuti, protagonista quest’anno di un progetto di animazione per un gruppo di dieci ragazze e ragazzi di undici anni.
La sensibilità del parroco della Chiesa matrice Don Emilio Caputo e del Presidente dell’ A.N.S.P.I., Oratorio “Mons. di Donna” di Rutigliano Vincenzo Carrisi, hanno consentito l’immediata organizzazione del progetto. Si è trattato di una attività settimanale in cui i partecipanti hanno suonato e cantato tutti insieme tantissime canzoni, dal pop alla canzone liturgica, tanto da riuscire ad accompagnare una intera S. Messa il 16 giugno 2024 nel giorno dell’inaugurazione del GREST 2024. Nonostante la piena affluenza di fedeli presso la Chiesa matrice di Rutigliano, i ragazzi hanno suonato, da protagonisti e senza alcun timore, per tutta la durata della celebrazione.
Ma torniamo all’obiettivo principale di questa attività di animazione: la socializzazione inclusiva: si tratta, in sostanza, di far rivivere quanto succedeva negli anni ’70. In ogni comitiva c’era “il” chitarrista che suonava e tutti cantavano insieme facendo sbocciare tante amicizie “vere” e tanti amori su cui nascevano famiglie solide (direi indistruttibili). I tempi sono cambiati e quindi è cambiata anche la chitarra. L’abbraccio della chitarra significa accogliere i valori di cui essa è portatrice; c’è l’imbarazzo della scelta: si và dalla gioia di vivere allo stare insieme, al cantare e ridere con gli amici, all’accompagnamento della liturgia. Così i giovanissimi sono stati attratti volentieri a frequentare l’oratorio condividendone i valori cristiani; parafrasando (indegnamente) San Paolo: si torna a “pregare due volte”, questa volta con la chitarra. Una nuova forma di evangelizzazione sui generis? Perché no?
Oggi c’è troppa digitalizzazione che rende superficiali le relazioni umane aumentando l’isolamento e le patologie giovanili come la depressione, l’anoressia (anche maschile), le dipendenze e i suicidi. In effetti dal punto di vista psicoterapico l’abbraccio della chitarra con le sue linee “ginoformi” (o femminili) ricorda l’abbraccio della mamma o della fidanzata o di una persona cara. La vibrazione del suono arriva diritta al cuore, crea benessere fisico e migliora sensibilmente l’umore dei ragazzi che suonano.
L’attività richiama un intenso immaginario collettivo delle canzoni “del cuore” in cui ognuno rivive i momenti più belli della propria vita superando stati emotivi come lo stress, l’ansia, la noia e la tristezza. Dynamic Key Guitar è diventata oggetto di ricerca universitaria condivisa con il Prof.Vincenzo Mastronardi, professore universitario, docente di teoria della devianza e criminogenesi presso l'Università degli Studi internazionali di Roma ( UNINT) e Direttore del Master in Criminologia Clinica e scienze forensi del Consorzio Universitario Humanitas - Università San Raffaele Roma San Raffaele di Roma. Alla fine dell’ attività ho intervistato i ragazzi durante la festa della consegna del diploma finale per far esprimere loro l’idea di quanto vissuto: tutti sono stati molto contenti.
Dulcis in fundo due di loro, che sembravano più “seriosi” ( o forse più sensibili?), mi hanno proposto un rap che avevano composto per l’occasione su cui abbiamo improvvisato un giro armonico. Sono consapevole che con la musica succedono cose incredibili ma questa volta sono rimasto stupito. Mi sono improvvisamente ricordato di ciò che qualche anno fa mi disse un ricercatore russo, in modo quasi profetico, prima della guerra russo-ucraina: “Dove c’è una chitarra non può esserci la guerra; più chitarre ci saranno al mondo e più ci sarà la Pace!”. Una nuova speranza per i nostri giovani, per un futuro migliore. Ringrazio anche i genitori dei ragazzi partecipanti per aver condiviso questo progetto.
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