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Poca gente in giro, code agli alimentari e alle farmacie, negozi chiusi

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Il primo giorno di serrata a Rutigliano è anche una bellissima giornata, tersa e piena di sole; l’auspicio non poteva essere migliore. Si vede meno gente del solito in giro. Bar, parrucchieri, negozi di abbigliamento, e tutti quelli che non somministrano prodotti alimentari e di prima necessità, sono rigorosamente chiusi. Della gente che si vede in giro ce n’è tanta con le mascherina sulla cui utilità ci sono seri dubbi (ne accenniamo più giù).

Da stamattina presto un mezzo della locale Protezione civile sta girando tutta la città speakerando le raccomandazione che ormai conosciamo bene: restare in casa e uscire solo per fare la spesa quotidiana. Una iniziativa -quella dello speakeraggio- concordata e  messa in campo da tutti i sindaci della Città metropolitana.

Il sindaco Giuseppe Valenzano è costantemente sul campo da giorni, coordinando, insieme al comando di Polizia Locale, tutte le attività e i controlli messi in campo dal comune. Stamattina abbiamo contattato al telefono il comandante della Polizia Locale magg. Francesco Vita circa l’attività che si sta svolgendo inserrata-negozi-chiusi-1 relazione ai nuovi decreti sul contenimento dell’infezione da coronavirus.

«Stiamo facendo tutti i controlli, sono due giorni che una nostra pattuglia sta girando ininterrottamente, mattina e pomeriggio» ci ha detto il comandante. «Chiaramente -ha aggiunto- interveniamo anche su segnalazioni specifiche circa presunti assembramenti», che però non sono stati particolarmente riscontrati. La gente quindi si sta comportando bene? «Per il momento -ha risposto- non abbiamo nulla da segnalare, la situazione è sotto controllo e congiuntamente ai carabinieri siamo impegnati in una coordinata attività di controllo».

Sull’uso delle mascherine
«Le mascherine alla persona sana non servono a niente» ha detto in una conferenza stampa del 24 febbraio scorso -che si è tenuta nella sede della protezione civile- Walter Ricciardi, componente per l’Italia del Comitato esecutivo dell’Oms e consigliere del ministero della Salute. «Le mascherine servono per proteggere le persone malate dalla loro vociferazione e servono per proteggere il personale sanitario», ha detto Ricciardi. «Quindi -ha aggiunto-, per chiarire: le mascherine di garza, quelle che oggi vanno a ruba, non servono a proteggere i sani (…). Dobbiamo ridimensionare «questo grande allarme -ha detto ancora Walter Ricciardi- che è giusto non sottovalutare, ma porre nei giusti termini, cioè quelli di una malattia, sicuramente da non sottovalutare, ma che sostanzialmente su 100 persone consente a 80 di guarire spontaneamente».

"Le mascherine da chirurgo non servono a nulla contro il coronavirus. Ho visto molte persone usarle per strada o sui mezzi pubblici ma non ci proteggono" è quanto ha dichiarato su quotidiano.net del 24 febbraio scorso Matteo Bassetti, direttore della Clinica delle malattie infettive dell'Ospedale San Martino di Genova. "Le uniche che andrebbero usate, e cambiate dopo averle indossate per una giornata -ha ribadito-, sono quelle con il marchio Ffp2 o Ffp3". Bassetti ha, poi, dal giornale lanciato un appello: "Non le sprecate se non è necessario e lasciatele agli operatori sanitari. Ci sono protocolli in molte Regioni che prevedono l'obbligo del loro utilizzo negli ospedali soprattutto se si ha a che fare con casi sospetti".
Anche l’ISS (Istituto Superiore di Sanità) è dello stesso avviso: “Non è raccomandato l’utilizzo generalizzato di mascherine chirurgiche in assenza di sintomi”, si legge su uno dei suoi siti (qui).

Attenzione, dunque, al falso senso di sicurezza che le mascherine chirurgiche potrebbero infondere. Non facciamoci prendere dal panico, seguiamo -quanto più possibile alla lettera- tutte le raccomandazioni e le disposizioni che ci sono state impartite dai decreti governativi e dalle autorità sanitarie e il 25 marzo arriverà senza particolari patemi d’animo.

 

 

 

 

 

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