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Abbattuti pini secolari, uno scempio. Proteggere la quercia secolare di Cicco Severini

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di Gianni Nicastro

Il diametro dei pini abbattuti qualche giorno fa, su via Papa Polo VI, oscilla tra i 60 e gli 80 centimetri. Martedì scorso ho incrociato, nell’ufficio tecnico del comune di Rutigliano, un agronomo esperto in verde urbano al quale ho chiesto cosa significa, in termini di età, un diametro di 80 cm. La risposta è stata: 200 anni. A Rutigliano, dunque, sono stati abbattuti, motosegati, pini maestosi che arricchivano il patrimonio arboreo della città da uno, due secoli.

Si trovavano in un’area privata sulla quale il proprietario, già dal 2009, ha presentato un progetto per la realizzazione di due case con un permesso di costruire rinnovato più volte, fino a qualche mese fa.

Alberi così grandi, che hanno attraversato uno/due secoli di storia -non solo naturale- ritengo dovessero essere tutelati a cominciare dallo stesso proprietario dell’area. Ha progettato due interventi edilizi, forse due ville, una di queste è a ridosso dell’area sulla quale c’erano i pini abbattuti, alberi che avrebbero conferito a quelle ville un valore aggiunto non solo ambientale ed estetico, ma anche economico data la loro importanza. Il lotto è abbastanza grande, i corpi fabbrica potevano essere sistemati in modo da conservare quelle piante. Davvero non si capisce la scelta di distruggere un simile patrimonio naturale.

Sembrerebbe che quel privato non abbia fatto nulla di illegale se non, forse, sul filare di frangivento -di minor pregio- che ricadevano su suolo ceduto al comune con una convenzione, abbattuti pure quelli insieme ai grandi pini.

Quando vengono distrutti alberi così grandi scompare la bellezza naturale che rappresentavano, l’ossigeno che producevano, il microclima che garantivano; insomma, scompare una parte di mondo.


La quercia secolare di Cicco Severini (lama San Giorgio)

pino-secolare-abbattuto-1

Gli alberi vanno tutelati, soprattutto quando sono così grandi e maestosi. Il rischio che alberi secolari vengano distrutti è all’ordine del giorno. Qui nessun albero secolare è censito nell’elenco regionale degli alberi monumentali, Rutigliano è completamente fuori da questo censimento, obbligo che ricade sui comuni stabilito dalla legge 10/2013 (“Norme per lo sviluppo delle aree verdi urbane”).

Urge a Rutigliano, dunque, un censimento di alberi dalle dimensioni importanti con relativa verifica sulle caratteristiche idonee al loro inserimento nell’elenco degli alberi monumentali della regione Puglia. L’art. 7 della legge 10/2013, titolato “Disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale”, al comma 3 indica, appunto, i comuni come soggetti principali per l’attuazione del censimento degli alberi monumentali e del relativo elenco, periodicamente aggiornato, da inviare alla regione.

Se il comune di Rutigliano non ha mai censito il suo patrimonio arboreo, vuol dire che la maestosa, grande, quercia ultrasecolare di contrada Cicco Severini (lama San Giorgio) è fuori dall'elenco degli alberi monumentali. Stamattina siamo stati nella lama San Giorgio a misurare questo straordinario esemplare di quercia: a un metro e trenta dal suolo ha rivelato una circonferenza di 377 cm, quindi un diametro di 120 cm. La quercia di Cicco Severini può essere a pieno titolo inserita nell’elenco degli alberi monumentali con tutto quello che questo comporta sul piano della tutela e della conservazione.

Di fronte alla grande quercia, proprio nell’alveo della lama, c’è un filare di altre quattro querce; la più grande misura 233 cm di circonferenza, quindi 74 cm di diametro. Per questi alberi non ci sarebbero le misure per la definizione di alberi monumentali (1 m di diametro minimo), ma si tratta di un filare isolato di querce comunque antiche in un ambiente naturale come la lama.

E’ molto probabile, se non sicuro, che quelle querce non siano gli unici alberi secolari esistenti sul territorio di Rutigliano. Il comune avvii il censimento quanto prima chiedendo, magari, la collaborazione dei cittadini e delle associazioni ambientaliste.

I pini abbattuti

Le querce

 

 

 

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