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Il podista rutiglianese Domenico Valenzano è campione d’Italia di categoria

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Decisivo il primo posto ottenuto nella cat.M35
all’ultramaratona di Curinga, in Calabria


di Michele Rubino

Il coronamento di tanti sacrifici, di settimane di duro allenamento e delle ottime impressioni fatte registrare nelle gare precedenti. E’ questo quanto l’ultramaratona di Curinga- disputata lo scorso Sabato 5 Agosto in terra calabrese- ha riservato al podista rutiglianese Domenico Valenzano( foto PutignanoNelMirino), laureatosi campione d’Italia nella categoria M35 (34-39). Sei ore di corsa, un tracciato cittadino di 3.6km con pendenze del 15% e termometri sui 40 C alla partenza con punte di umidità vicine al 70%. Ingredienti che hanno avuto un inevitabile riscontro sul dispendio di energie e, più in generale, sulle prestazioni degli atleti.

«Circuito impegnativo, è stata molto dura – ha ammesso il 36enne- ma sono riuscito a dosare bene le energie anche grazie al prezioso contributo degli assistenti». Podista per l’Amatori Putignano, Valenzano è riuscito a strappare il primato nella categoria di competenza percorrendo una distanza pari a 62 km.
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«Sono sceso al di sotto del mio record personale di 70 km – ha rivelato ai nostri microfoni- ma, considerando percorso e temperatura, sono più che soddisfatto». Difficile non esserlo quando, prendendo in esame l’anno solare, arriva il quarto 1^ posto di categoria su altrettante ultramaratone disputate. Putignano(6h) a Marzo, Corato(6h) ad Aprile e Cagnano/Varano(50km) nel mese di Giugno. Questo l’invidiabile ruolino di marcia di “Mimmo”, appellativo conferitogli dagli amici.

«Sino ad ora è stato un anno proficuo. I tanti piazzamenti ottenuti nella prima parte della stagione mi hanno trasmesso parecchia fiducia per la gara di Curinga». Appuntamento segnato in rosso, alla vigilia, complice l’assegnazione del titolo di campione d’Italia. «Mi ero preposto di raggiungere questo obiettivo- dice, schietto, Domenico Valenzano- quando realizzi di averlo realmente raggiunto, però, c’è sempre un forte senso di incredulità».

Incredulità che, inevitabilmente, si mischia alla gioia, alla felicità. «Non ti nascondo che all’arrivo sono scoppiato in lacrime». Smaltita la dose di emozione che non guasta mai, puntuali le chiamate a moglie e fratello. « Dedico questo successo alla mia famiglia, a mio fratello e al mio staff, dall’allenatore al fisioterapista e a tutti coloro i quali hanno contribuito per rendere possibile questa impresa».

Un’impresa che, senz’ombra di dubbio, non appaga la fame sportiva del neo-campione d’Italia: «considero questa vittoria un punto di partenza- ha dichiarato Valenzano-, punterò a migliorare il mio score personale nei prossimi mesi: prima Castellaneta, a Settembre, poi Campobasso a Ottobre». Nel mirino, in prospettiva futura, un sogno a forti tinte azzurre: «Un giorno vorrei poter far parte della nazionale ultramaratona. La vittoria a Curinga è solo un piccolo mattoncino».

Un mattoncino che, se pur piccolo, ha una valenza enorme al primo anno da ultramaratoneta, una scelta di vita- dopo sei anni alle prese con i 10 e i 21 km- per dedicare più tempo ai figli ed alla famiglia senza abbandonare la sconfinata passione per la corsa.


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