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Juventus Club, quando il tifo unisce il sacro e il profano

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di Michele Pesce

Si è tenuta domenica sera nella spettacolare sede di via Marche 27 la tradizionale cerimonia di benedizione e consegna delle tessere per i soci dello storico Juventus Club “Giampiero Boniperti” di Rutigliano.
Immancabile l’appuntamento per tutti gli juventini rutiglianesi che ogni anno, nei giorni che precedono il Natale, colgono l’occasione di ritrovarsi nella loro “casa” per stare insieme, scambiarsi gli auguri e stringersi attorno al proprio presepe, con la consueta benedizione di uno dei Ministri di Culto della comunità azetina.
Presenti alla cerimonia, tra gli altri, l’Assessore allo sport del comune di Rutigliano Gianvito Altieri, il parroco della chiesa di San Domenico Don Angelo Bosco e il rappresentante del “Gruppo Fratres Rutigliano - Donatori di sangue” Riccardo Lonigro.

«Al di là del tifo, lo sport deve servire sempre ad unire e mai a dividere» - il monito lanciato in apertura di cerimonia da Don Angelo, anch’egli appassionato tifoso bianconero («Ero allo JStadium per seguire il derby contro il Toro, è stata una goduria incredibile»), che ha poi voluto ricordare ai presenti come il Natale debba essere l’occasione per riallacciare e ricucire rapporti troppo spesso logorati dalla frenesia e dalla stupidità umana: «Bisogna cercare per quanto nelle proprie possibilità di essere in pace con tutti, secondo l’insegnamento di San Paolo che è alla base della convivenza e della fratellanza».

Tessera onoraria e sciarpa bianconera al collo anche per l’Assessore Altieri, che ha elogiato l’enorme sforzo fatto dal direttivo dello JClub di Rutigliano, attivo e presente da più di 30 anni sul nostro territorio e del quale rappresenta ormai a tutti gli effetti una realtà solida, soprattutto sotto il punto di vista umano e sociale: «Questo club sta conoscendo diverse generazioni, è impressionante. Abbiamo intenzione di coinvolgerlo in diverse manifestazioni, a partire dal quadrangolare per i “Diritti dello Sport” di aprile».
Lo stesso Altieri, incalzato dal giornalista nonché socio d’eccezione Gianni Capotorto, si è lasciato strappare una promessa per l’istituzione, ormai in cantiere da più di un anno, del 29 maggio come giornata intitolata alle 39 vittime dello stadio Heysel e, più in generale, contro ogni forma di violenza: «Sono a disposizione del direttivo del club, pronto ad ascoltare ogni istanza e proposta esso voglia sottopormi».

L’evento, al quale hanno preso parte tantissimi soci, non solo rutiglianesi, è poi proseguito, dopo un momento di raccoglimento e preghiera e la benedizione delle tessere da parte di Don Angelo, con la consegna delle stesse ai soci, che uno per uno si sono avvicendati al tavolo d’onore per la consegna di un gadget e la foto di rito con il vice-presidente Gianfranco Sanitate ed il presidentissimo Vincenzo Palumbo.
Quest’ultimo, alla vigilia della delicatissima sfida di Doha che vedrà i bianconeri opposti al Napoli per la finale della Supercoppa Italiana, ha voluto chiamare a raccolta tutti i tifosi: «Le partite della Juve si guardano qui e da nessun’altra parte. Domani, come per le (sicure) prossime due sfide da brividi in Champions League, saremo al club per tifare tutti assieme».

Al termine della cerimonia abbracci e strette di mano tra i soci, che hanno chiuso l’evento con un caloroso brindisi e le immancabili foto di gruppo.
Da parte della nostra redazione, un applauso e un augurio speciale a questo encomiabile gruppo di tifosi, capace dal 1984 di resistere al tempo ed alle difficoltà e a cui va dato il merito di riuscire da sempre ad esprimere un tifo leale e corretto, all’insegna della massima sportività. Fino alla fine.




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