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Al via lo screening per l'individuazione precoce dell'Alzheimer

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Un progetto barese per individuare precocemente l'Alzheimer: al via lo screening su anziani partendo dai disturbi dell'orientamento topografico

di Manuela Nicoletta di Masi
 
Al via in questi giorni lo screening neuropsicologico sugli over 65 residenti nell'area metropolitana di Bari, nell'ambito del progetto "Epidemiologia del disorientamento topografico e del mild cognitive impairment in una popolazione di anziani del Sud Italia", presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell'Università degli Studi di Bari "A. Moro".

L'obiettivo è individuare eventuali disturbi dell'orientamento topografico, cioè la tendenza a perdersi, e lievi compromissioni cognitive, indicatori precoci della demenza di Alzheimer. Il responsabile del progetto è il dott. Alessandro Caffò, ricercatore a tempo determinato. Del gruppo di lavoro di Psicologia dell'invecchiamento fanno parte, oltre al suddetto, il Prof. Andrea Bosco, le dott.sse Giuseppina Spano, Antonella Lopez, e il dott. Giuseppe Saracino. Il gruppo di lavoro di Psicologia dell'invecchiamento accoglie persone con più di 65 anni che vogliano sottoporsi in maniera volontaria e gratuita allo screening per scopi di ricerca. Si tratta di un progetto all'interno del programma FutureInResearch finanziato dalla Regione Puglia.
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L’Italia è uno dei paesi europei con la più alta percentuale di persone anziane: nel 2016 quasi il 22% della popolazione residente, per un totale di 13,4 milioni, ha superato i 65 anni di età. Sono pertanto in aumento tutte le malattie croniche legate all’età, e tra queste le demenze.

In Europa, secondo dati ISTAT al 1° gennaio 2016, l’Italia si colloca al secondo posto dopo la Germania, con un numero di anziani, di età uguale o superiore ai 65 anni, di 13.369.000, pari al 22% della popolazione totale. Anche l'indice di vecchiaia, definito come il rapporto percentuale tra la popolazione in età anziana (65 anni e più) e la popolazione in età giovanile (meno di 15 anni), colloca l'Italia al secondo posto in Europa dopo la Germania, con un rapporto di 161 anziani ogni 100 giovani. Le proiezioni demografiche mostrano una progressione aritmetica di tale indicatore fino a giungere nel 2051 per l'Italia a 280 anziani per ogni 100 giovani.

Il progressivo incremento della popolazione anziana comporterà un ulteriore consistente aumento della prevalenza dei pazienti affetti da demenza. In Italia, il numero totale dei pazienti con demenza è stimato in oltre un milione (di cui circa 600.000 con demenza di Alzheimer) e circa 3 milioni sono le persone direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza dei loro cari.

Le attività di ricerca promosse dal progetto consistono in uno studio epidemiologico campionario di tipo cross-sectional su un campione della popolazione over 65 residente nell'area metropolitana di Bari. Fino ad ora non vi sono nella letteratura scientifica internazionale studi che indagano la prevalenza di disturbi dell’orientamento topografico nella popolazione anziana. Questo studio permetterà di fornire una migliore caratterizzazione epidemiologica dei disturbi dell'orientamento topografico, includendo nella raccolta dati la rilevazione di informazioni su un consistente numero di fattori legati allo stile di vita, al fine di ottenere un quadro più completo delle persone anziane coinvolte.

Tutti coloro che fossero interessati ad avere maggiori informazioni sul progetto e a sottoporsi allo screening, in maniera del tutto volontaria e gratuita, possono contattare il numero 0805714704 ogni martedì dalle 10 alle 13.

 

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