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Amianto sbriciolato per strada e amianto a ridosso delle case

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amianto-sbriciolato

di Gianni Nicastro

Eternit abbandonate e tettoie di eternit, coperture di piccole e grandi dimensioni. Due situazioni di rischio per la salute dei cittadini, una delle quali preoccupa il signor L. V., che ha una casa in un quartiere, a Rutigliano, pieno di coperture di amianto. Siamo stati a casa sua qualche giorno fa e dalla finestra della stanzetta della figlia si vede, a pochi metri di distanza, una tettoia di eternit, non molto grande ma vecchia.

«La preoccupazione maggiore è che l’amianto si trova a ridosso delle finestre (cucina, camere da letto), luoghi in cui noi viviamo», ci ha raccontato. «Sappiamo tutti che l’amianto fa male, è causa di mesotelioma pleurico, dobbiamo quindi cercare di toglierlo dal paese, di bonificare il territorio».
Ha cercato di segnalare la presenza di questo amianto intorno a casa sua, o non ha fatto nulla. «Io cosa posso denunciare... Mio padre aveva una tettoria di amianto e ho fatto di tutto per farla togliere in modo corretto, così come è previsto per legge. Abbiamo chiamato una ditta samianto-sbriciolato-1pecializzata, una ditta di Rutigliano, che ha fatto la bonifica».

Quanto vi è venuto a costare.
«All’incirca 800 euro».

Quanti metri quadri di eternit?
«Circa 15 metri quadri».

La tettoia si trovava in paese?
«Sì, aveva anche un confinante al quale gli ha fatto molto piacere la rimozione di quella tettoria».

Come cittadino che vive questo problema, cosa si aspetta da chi ha il compito e l’autorità di intervenire in qualche modo.
«Allora, io mi aspetto che qualcuno prenda seriamente l’iniziativa di bonificare il paese dall’amianto. Se questo dovesse succedere, immagino sarà un fiore all’occhiello per Rutigliano, così come è per la raccolta differenziata. Sarebbe davvero una grande cosa per Rutigliano e per i suoi cittadini».

Il sig. L. V. ha ragione, sarebbe una casa straordinaria, un censimento non solo dei siti con amianto abbandonato su tutto il territorio comunale, ma anche delle coperture ancora presenti nel paese sia sulle civili abitazioni che nelle zone industriali e artigianali. Una mappa della presenza di amianto che permetta il controllo del problema sul piano quantitativo e su quello qualitativo, dello stato di conservazione che è l’aspetto più preoccupante. Una tettoia di eternit vecchia, rotta, sfaldata, è un serio pericolo per la salute di chi frequenta il luogo in cui si trova, perché rilascia fibre di amianto nell’ambiente, una situazione del genere va denunciata, segnalata alla ASL. Insomma, il sindaco di Rutigliano dovrebbe fare quello che ha fatto il sondaco di Acquaviva l'11 marzo scorso, avviare il censimento obbligatorio dell'amianto nel suo comune (vedi qui)

Polvere di amianto sotto le querceamianto-sbriciolato-2
E di sicuro fibre di amianto si sollevano quando passa un’auto o un trattore dalla strada sterrata che attraversa la lama San Giorgio in località Messeni-Localzo, vicino alle querce secolari. Lì è abbandonata da diverso tempo una catasta di eternit che in parte si è frantumata perché si trova proprio sul ciglio della strada. Passare da lì tutti i giorni, per chi abita in campagna o per chi si reca nei fondi della zona, è un rischio quotidiano perché la polvere che si alza ad ogni passaggio è carica di fibre di amianto. Una situazione ad alto rischio sanitario, chi ha il dovere di intervenire intervenga quanto prima perché il caldo di questi giorni fa alzare ancora di più quella polvere micidiale.

Soldi regionali persi
Di fronte a una emergenza ambientale di questo tipo è davvero un peccato che il comune di Rutigliano si sia fatto sfuggire per la seconda volta un bando regionale che dà risorse economiche a fondo perduto proprio per la bonifica dell’amianto abbandonato in aree pubbliche (60.000 euro) e per l’amianto da rimuovere in aree private (50.000).

Due bandi, uno c’è stato a marzo del 2013, l’altro è scaduto il 10 maggio scorso. Parteciparvi non è difficile. Bisogna che il comune e i cittadini facciano delle cose semplici: segnalazioni ai Vigili Urbani corredate di foto dell’abbandono, quantificare in metri quadri complessivamente le aree interessate. L’unico impegno che si chiede ai comuni pugliesi è un cofinanziamento del 30%, il che significa 20.000 euro per le aree pubbliche, 15.000 per le aree private, una sciocchezza per un comune come Rutigliano.

Quest'anno la regione ha messo a disposizione circa 1 milione di euro, l’anno scorso ne aveva stanziati 2 milioni. Il comune di Rutigliano si attrezzi sin da ora per partecipare al probabile rifinanziamento del bando l’anno prossimo.





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