Consiglio comunale senza l’opposizione, 10 favorevoli 1 astenuto
- Dettagli
- Pubblicato Sabato, 09 Settembre 2017 10:19
- Scritto da Gianni Nicastro
- Visite: 2004
di Gianni Nicastro
Non sapremmo dire si sia stato il consiglio comunale più corto delle ere Romagno, certo è durato poco rispetto alla normalità. E’ vero che all’ordine del giorno c’erano solo tre punti e uno non si è discusso perché riguardava un’interrogazione su “Rutigliano conta” presentata dal consigliere Minguccio Altieri, assente come gli altri suoi cinque colleghi di opposizione.
I primi due punti, però, erano abbastanza importanti sul piano politico-amministrativo perché afferenti al conto economico e patrimoniale dell’ente, provvedimenti che hanno segnato il passaggio dalla vecchia contabilità -di tipo finanziario- alla nuova basata, appunto, sul conto economico e patrimoniale. Provvedimenti allestiti per la prima volta e la cui discussione in consiglio è avvenuta sotto diffida del Prefetto di Bari, dovuta ai tempi di approvazione da parte dello stesso consiglio comunale già scaduti il 31 luglio scorso.
Rutigliano «bomboniera»
In aula consiliare mercoledì scorso c’erano i nove consiglieri di maggioranza più il sindaco e un consigliere della minoranza, Michele Martire, quindi undici presenti. In apertura c’è stata una sola pregiudiziale, fatta dal consigliere Tonino Troiani. «Ci vogliono dei sostegni agli alberi di via San Francesco D’Assisi perché pendono da un lato e ci sono anche delle fioriere rotte che rovinano il decoro del nostro paese visto che, grazie a questa amministrazione , Rutigliano è diventata una bomboniera» ha detto l’ex “moderato”, ora indipendente nella stessa maggioranza. Ha aggiunto di essere dispiaciuto della non presenza dell’opposizione precisando di non credere «che così facendo si possa dimostrare l’attenzione per il proprio paese».
Primo punto, sindaco, Lamparelli, Martire
Appresso il presidente ha aperto la discussione sul primo punto, cioè sull’approvazione dello stato patrimoniale al 1° gennaio 2016 “ai sensi del principio contabile applicato…”. A relazionare su questo punto, come anche sull’altro, è stato il sindaco perché l’assessore al bilancio, Nicola Mastrocristino, era assente per motivi familiari.
Il sindaco ha ribadito che, «con i provvedimenti posti all’ordine del giorno di questo consiglio comunale si completa il processo di transizione dalla vecchia alla nuova contabilità cosiddetta “armonizzata”», un passaggio che ha messo in difficoltà, oltre quello di Rutigliano, anche altri comuni, come sostenuto dalla consigliera Donatella Lamparelli, unica della maggioranza ad essere intervenuta e unico intervento in assoluto dalla maggioranza che si sia sentito in tutto il coniglio comunale.
La consigliera ha poi aggiunto che «i provvedimenti sono stati discussi in 1ª commissione», una commissione alla quale della minoranza ha partecipato solo il consigliere Martire, ringraziato per questo da Lamparelli nel suo intervento.
La consigliera ex FI, ora appartenente alla fittiana Direzione Italia, ha ringraziato anche il direttore di ragioneria per il lavoro svolto nell’allestimento di atti molto impegnativi e per averli spiegati bene in commissione. Pure lei si è dispiaciuta dell’assenza dell’opposizione ribadendo che «la sede del confronto è il consiglio comunale e l’assenza non giova alla cittadinanza». «Anche nelle passate amministrazioni ci sono state delle diffide del Prefetto» ha aggiunto la “passionaria”, così definita non si capisce bene da chi e perchè. «Mi sarebbe piaciuto -ha concluso Lamparelli in riferimento ai consiglieri assenti- che le loro motivazioni le avessero esternate in consiglio comunale».
«Io rispetto sempre tutti e ritengo che i colleghi dell’opposizione, che hanno inviato un comunicato spiegando le ragioni della loro assenza, abbiano i loro buoni motivi per essere arrivati ad un atto così forte. Un atto così forte che ci fa fare, ancora una volta, una brutta figura nei confronti della cittadinanza perché, quando non riusciamo a trovare un’intesa sul dialogo e sul confronto politico, è sempre una pessima figura», ha esordito così Michele Martire nel suo unico intervento.
Ha sottolineato la necessità di un recupero del dialogo che, tra l’altro -ha fatto notare il consigliere di minoranza- si legge pure nella parte finale del comunicato stampa diramato dai sei consiglieri assenti. «Io preferisco sempre partecipare», ha comunque precisato Martire, che da circa due anni in consiglio tiene un comportamento distinto, distaccato, dal resto dell’opposizione, vota anche in modo differente e spesso benevolmente si astiene. Nel consiglio comunale in questione, infatti, sui due provvedimenti si è astenuto.
Anche lui non ha mancato di ringraziare il direttore di ragioneria per le esaustive spiegazioni date in commissione sul ritardo con cui l’ente ha portato in consiglio gli atti “diffidati”. Poi ha lanciato una sorta di sfida al sindaco, «cerchiamo di dare un’accelerata sugli atti», ha detto, che riguardino problemi come la viabilità, i rifiuti, il piano di recupero del centro storico. Su questi temi ha invitato il sindaco a darsi da fare. Dopo Martire, non c’è stato nessun’altro intervento e si è passati alla votazione del punto: 10 a favore, 1 astenuto.
Secondo punto, parla
solo il sindaco-assessore
Si è proceduto, quindi, al secondo punto: “Approvazione conto economico e stato patrimoniale al 31/12/2016”. Ha relazionato, ovviamente, il sindaco-assessore al bilancio proponendo subito un «piccolo» emendamento al provvedimento in discussione, cioè aggiungere all’atto il seguente passaggio: «di approvare la proposta della giunta comunale (…) di destinare il risultato positivo di esercizio al 31.12.2016 di € 2.177.835 a riserva, e precisamente a riserva da risultato economico di esercizi precedenti». Il presidente ha poi messo ai voti l’emendamento che è passato con 10 favorevoli e 1 astenuto.
E’ toccato ancora al sindaco illustrare il punto. Ha ricordato che la scadenza per l’approvazione di questi atti era al 31 luglio aggiungendo che, «l’elaborazione dei predetti documenti ha comportato un lavoro incessante da parte dell’ufficio di ragioneria, considerato soprattutto il fatto che si trattava di un passaggio storico per gli enti locali, rappresentando i suddetti documenti i primi ad essere redatti secondo il nuovo principio contabile applicato della contabilità economico-patrimoniale».
Il primo cittadino ha ribadito ancora che «l’esercizio, al 31.12.2016 chiude con un risultato positivo di € 2.177.835» da destinare, come già riportato prima, «a riserva da risultato economico di esercizi precedenti».
L'opposizione non c'è,
il rammarico del sindaco
A questo punto il presidente è passato alle dichiarazioni di voto e il sindaco ha ripreso di nuovo la parola, unico a farlo. Ha dichiarato il suo scontato voto favorevole all’atto aggiungendo di essere rammaricato per «l’assenza di alcuni consiglieri comunali di opposizione con i quali auspico che, veramente, possa essere ripreso quel rapporto costruttivo e di dialogo già tentato, inaugurato in qualche consiglio comunale fa, perché ritengo che la responsabilità di ognuno di noi debba essere innanzi tutto la partecipazione, anche la manifestazione in maniera pubblica, in questa assise, del dissenso rispetto ad alcuni provvedimenti e ad alcune questioni».
«Tra l’altro -ha concluso Roberto Romagno- oggi non facciamo scelte politiche, oggi stiamo approvando atti prettamente tecnici che sono frutto di un lavoro immane effettuato dagli uffici preposti e in particolar modo dal direttore di ragioneria dott. Tetro, al quale va il mio personale ringraziamento per l’impegno che costantemente profonde per le sorti di questo ente, per far sì che l’ente abbia una situazione contabile, economica e finanziaria sana».
In ultimo il riferimento all’opposizione: «Mi auguro -ha precisato il sindaco- che la presa di posizione dei consiglieri di minoranza, per carità di Dio legittima (perché la democrazia è anche questa), possa essere presto rivista perché, certo, la comunità da noi si aspetta non forme di contestazione, ma si aspetta dialogo, confronto e perché no, possibilmente scelte condivise sempre e comunque nell’ottica e nella prospettiva del bene comune».
Si è passati, a seguire, alla votazione sul secondo provvedimento che, come l’altro, è stato approvato con 10 voti favorevole e 1 astenuto. Ritirato il terzo punto per mancanza dell’interrogante, il consiglio comunale si è sciolto per esaurimento dei punti all’ordine del giorno dopo circa tre quarti d’ora dall’Inno nazionale. Insomma, un consiglio comunale lampo.