A Rutigliano vince Renzi, ma di poco avanti ad Emiliano
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- Pubblicato Lunedì, 01 Maggio 2017 15:50
- Scritto da La redazione
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Che sarebbe stato Renzi a vincere, anzi, a stravincere a livello nazionale, era scontatissimo; l’incertezza di queste primarie era sul dato dell’affluenza alle urne dopo la sconfitta del referendum e alle amministrative, la fuoriuscita dal governo del segretario riconfermato e la scissione. Quindi, cominciamo da qui, dall’affluenza.
A Rutigliano hanno votato 457 elettori, 315 sono stati nelle omologhe primarie del dicembre 2013. La consultazione si è svolta nella sala consiliare dalle 8:00 alle 20:00. Schede valide 433, nulle 14 (12 delle quali votate Emiliano). Voti candidati: Renzi 215 48,5% (percentuale calcolata sui voti validi), Emiliano 193 43,5 %, Orlando 35 7,9%.
Michele Emiliano era appoggiato da tre liste: Emiliano per l’Italia (40 voti), Noi per Emiliano (8), La Puglia per Emiliano (145). Le tre liste hanno penalizzato il candidato pugliese perché l’elettore doveva votare soprattutto la lista per i delegati all’Assemblea Nazionale. Emiliano è stato l’unico a presentare più liste, il voto solo sul suo nome, senza l’indicazione di lista ha annullato la scheda per l’impossibilità di attribuire il voto a una delle tre liste; il voto a una delle tre liste, invece, si trascinava quello al presidente.
Gli altri due candidati questo problema non l’hanno avuto avendo presentato una sola lista, per cui il voto al solo candidato valeva automaticamente anche per la lista. Senza questo problema Emiliano avrebbe preso 12 voti in più stringendo Renzi col 45%. Nonostante tutto, Emiliano ha ottenuto uno straordinario risultato a Rutigliano e soprattutto in provincia di Bari, 64%, 28 Renzi, 8 Orlando.
Il dato della Puglia, per Emiliano è poco sopra il 50%, Renzi 35, Orlando 15. E’ la città di Bari, guidata da Antonio Decaro, che lo ha deluso un po’, qui Emiliano non supera il 50%, si ferma al 49,7%, Renzi ottiene un 44,7%, Orlando il 5,6. Sul piano dell’affluenza, però, la Puglia è in controtendenza rispetto a quella nazionale, con 140mila votanti ha superato il dato del 2013 (123mila) quando, a livello nazionale, si è registrata una partecipazione al voto che ha sfiorato i 3 milioni di elettori.
Tornando a Rutigliano c’è da dire ancora che 142 elettori in più rispetto al 2013 non è un grande risultato sul piano dell’affluenza se si considera che allora gli iscritti al partito erano 78, oggi sono 109. Se pure si tiene presente che decine di elettori sono stati “portati” al seggio da un consigliere di maggioranza, quel 45% di votanti in più sul 2013 perde di qualche significato circa l’appeal in sé delle primarie PD 2017 a Rutigliano.
Tutto sommato, le primarie non decollano a Rutigliano. «Le primarie a Rutigliano, indipendentemente dal voto del 2013, si sono sempre attestate su votanti cha andavano dai 450 ai 550» ci ha risposto Francesco Tarulli, segretario della locale sezione del PD. «Queste del segretario nazionale hanno avuto un incremento; tu dici che, ovviamente, ci sono stati degli apporti esterni e questo, secondo me, a causa della velocità con la quale queste primarie sono state convocate se pensiamo che si sono fatte appena tre settimane di campagna elettorale» ha detto ancora il segretario.
«Bisogna forse tenere presente -ha aggiunto Tarulli- che il popolo del Partito democratico è chiamato anche a distanza di pochi mesi a rinnovare questo esperimento democratico importantissimo che, ovviamente, a mio modo di vedere, va in qualche modo rivisto». Il metodo delle primarie? «Il metodo delle primarie, va regolato in una maniera molto più precisa». «Ovviamente siamo soddisfatti di quello che è stato fatto -ha concluso il segretario- perché, quanto meno si è mantenuto il numero degli elettori in linea con le primarie degli altri anni».