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Il consigliere Vincenzo Damato chiede scusa per le dichiarazioni rilasciate a LA7

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In relazione all'intervista da lui rilasciata a LA7 il 3 aprile scorso, il consigliere comunale Vincenzo Damato ieri pomeriggio, in apertura del consiglio comunale, ha letto una dichiarazione -che qui sotto pubblichiamo- con la quale ha chiesto scusa alla famiglia della bracciante Paola Clemente, morta mentre lavorava in un impianto di uva da tavola ad Andria due anni fa, e ha precisato le sue parole sul lavoro in campagna, il caldo e la "sauna".



Dichiarazione del consigliere Vincenzo Damato

«Ho chiesto la parola, per poter chiarire la mia posizione riguardo l'intervista andata in onda il 5 aprile su La7.
Chiedo scusa se le mie parole possono aver offeso la sensibilità di alcuni, soprattutto chiedo scusa ai familiari della Signora Paola Clemente.
Il frammento andato in onda il 5 aprile nella trasmissione "La Gabbia" trasmesso su La7 è stato tagliato, e da qui deriva il fatto che le mie parole siano potute essere fraintese e non ben capite.

Ho già fatto richiesta alla trasmissione per poter avere la trascrizione integrale dell'intervista rilasciata al Dott. Lupo anche al fine di valutare l'opportunità di intraprendere eventuali azioni. Qui con me ho gli atti che testimoniano la mia richiesta.
Non era mia intenzione offendere nessuno, sulla morte della Signora Clemente c'è una indagine della Magistratura a far luce sulle cause del decesso e non è mia intenzione entrare nel merito.

La mia ironia sulle saune era data dalla concitazione del momento e volevo solo sottolineare che in estate chi lavora in campagna sa bene che le temperature si aggirano tra i 30 e i 40 gradi e questo credo sia risaputo e sotto gli occhi di tutti.
Detto ciò, rinnovo le scuse alla famiglia e a chi si è sentito offeso per le mie dichiarazioni, ribadendo che non erano assolutamente volte ad offendere nessuno e sarò più attento e moderato nei prossimi interventi, precisando che ogni dichiarazione fatta è stata rilasciata a titolo personale e non in veste istituzionale».


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