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Esce Berlusconi entra Fitto, in consiglio nasce “Direzione Italia”

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gruppo-direzione-italia

di Gianni Nicastro

Su quello che è successo in consiglio comunale scriveremo più diffusamente sul settimanale in edicola sabato prossimo. Qui ci concentriamo sulle dichiarazioni fatte dalla consigliera Donatella Lamparelli in quel consiglio comunale, la prima a parlare dopo l’inno nazionale.

Ha fatto due brevi dichiarazioni per nulla inaspettate. Ha annunciato la nascita -a Rutigliano- del movimento politico di Raffaele Fitto “Direzione Italia” (DI). Si è costituito, quindi, il gruppo consiliare DI, ne fanno parte -ha dichiarato la Lamparelli- lei stessa, Rosa Romito, Nico Saffi e Michele Maggiorano. Ha informato che anche l’assessore Gianvito Altieri ha aderito al partito di Fitto; FI esce, dunque, dal consiglio comunale.

Con l’adesione a DI «vogliamo rinnovare la nostra attenzione -ha detto la capogruppo fittiana- alle problematiche del territorio e vogliamo dare ancora una volta il nostro contributo fattivo a questa amministrazione nella risoluzione dei problemi». «Quindi -ha aggiunto- con questa identità politica riprendiamo questo cammino, costruttivo e fattivo e soprattutto di condivisione con la cittadinanza». Tutto a posto, dunque. “Ancora una volta” fiducia al sindaco Romagno.

Certo, dalla consigliera che a novembre scorso ha fatto prima mancare il suo voto sul DUP, poi votato contro una strategica variazione di bilancio che ha seriamente messo in crisi quel poco che rimaneva dell’amministrazione Romagno2, ci saremmo aspettati un intervento un po’ più politico, che spiegasse i motivi del “rientro” e, magari, anche in cosa il sindaco si sia impegnato nei confronti della maggioranza e, in modo particolare, nei confronti dei due cosiddetti “colamussiani” dell’ex gruppo di FI. Perché la critica, netta e decisa, è venuta da loro, non da Rosa Romito e Michele Maggiorano, fedeli al sindaco sempre e comunque, prima e dopo la crisi.

L’impressione che si è avuta è che uno scatto di reni, di dignità politica, di autonomina intellettuale, sia stato sacrificato su un altare che poco ha a che fare con una rinnovata fiducia al sindaco, molto, invece, con equilibri politici che vanno al di là degli stessi colamussiani, riguardano il loro più diretto referente fittiano sul territorio e il futuro interesse elettorale del partito di Raffaele Fitto a Rutigliano in relazione alle prossime elezioni politiche.

Un conto è arrivare a questo appuntamento in un comune con quattro consiglieri, un sindaco e una amministrazione in carica, un altro conto è arrivarci con tutta la compagine amministrativa a casa e il commissario prefettizio sul comune.

Ora, se sono rose fioriranno, dice un antico adagio popolare e, di rose, in consiglio comunale lunedì scorso, non ne abbiamo viste. Non ne abbiamo viste sui provvedimenti di proroga scadenza termini della TOSAP e dell’imposta di pubblicità annuale discussi, termini già scaduti per cui non si capiva se si trattava di una proroga, di una sanatoria o di una modifica al regolamento, come hanno fatto rilevare Oronzo Valentini e Michele Martire.

Non ne stiamo vedendo, di rose, anche in relazione al bilancio di previsione 2017 di cui ancora la giunta non riesce a recapitarne la proposta ai sedici consiglieri comunali e, forse, non l’ha recapitata neanche al collegio dei Revisori dei Conti e avrebbe dovuto farlo, per regolamento -come ricordato da Oronzo Valentini in consiglio lunedì- entro il 10 marzo 2017.
E’ il caso di dire... come prima, più di prima.


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